Punteggio di montagna: incontro al MPI sulla sentenza della Corte Costituzionale
Come richiesto unitariamente, c’è stata una prima informativa sulla sentenza che dichiara illegittimo il raddoppio del punteggio di montagna. Il MPI prima di procedere ha chiesto il parere dell’Avvocatura dello Stato.


Si è svolto venerdì 2 febbraio, un primo incontro con il MPI sull’applicazione della sentenza n. 11/2007 della Corte Costituzionale sul punteggio di montagna, sollecitato unitariamente dalla FLC Cgil, dalla CISL scuola e dalla UIL Scuola.
L’amministrazione ha affermato che la sentenza avrà conseguenze dirette soltanto sui giudizi in corso presso le magistrature che hanno rinviato la questione alla Corte Costituzionale.
Per quanto riguarda gli aspiranti non ricorrenti l’amministrazione ha ribadito che sussiste il vincolo determinato dagli orientamenti più volte espressi dalla suprema Corte di Cassazione, (III sezione N. 15200 del 19/7/2005) che afferma il principio dell'intangibilità delle situazioni consolidate.
Nella sentenza citata la Cassazione recita: “ Pur avendo ordinariamente le sentenze di accoglimento di una eccezione di legittimità costituzionale pronunciate dalla Corte Costituzionale effetto retroattivo, tale effetto trova tuttavia un limite generale nell’eventuale consolidamento delle situazioni in questione per essersi il relativo rapporto definitivamente esaurito, dovendosi, a tal fine considerare esauriti i rapporti rispetto ai quali si sia formato giudicato, ovvero sia decorso il termine prescrizionale o decadenziale previsto dalla legge …”.
Come FLC Cgil riteniamo che, dopo questa sentenza, si debba procedere a ripulire le graduatorie dal raddoppio, dichiarato illegittimo. Vanno altresì salvaguardate le posizioni consolidate (ruoli e supplenze conferite nel corso degli ultimi quattro anni), così come non si possono negare i diritti di coloro che siano stati danneggiati dall’applicazione di questa norma, ora cancellata dalla Suprema Corte. Vanno quindi attivate le necessarie procedure per ripristinare le posizioni in graduatoria e garantire il recupero giuridico delle eventuali mancate nomine degli ultimi anni.
E’ necessario che le decisioni che saranno assunte siano adeguatamente ponderate ed inattaccabili da tutti i punti di vista, in modo da evitare l’insorgere di nuovo contenzioso.
Tutto deve avvenire comunque in tempo utile ai fini dell’aggiornamento delle graduatorie e dell’attuazione, per l’anno scolastico 2007/08, del piano triennale di assunzioni previsto dalla legge finanziaria.
Il MPI, a fronte della complessità della situazione ha comunicato che, prima di emanare qualsiasi disposizione in proposito, attende il parere dell'Avvocatura dello Stato.
Rimane sullo sfondo il tema più generale delle modalità di reclutamento del personale, come del resto già previsto dalla Finanziaria 2007, che dovrà essere adeguatamente affrontato, ricercando soluzioni che evitino il rincorrersi di soluzioni legislative affrettate e pasticciate che danneggiano la scuola ed i diritti dei docenti precari.
Roma, 6 febbraio 2007
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