Previdenza integrativa: che cosa è
In quest'ultimo decennio, il sistema previdenziale del nostro paese è stato profondamente cambiato attraverso vari provvedimenti legislativi.


In quest'ultimo decennio, il sistema previdenziale del nostro paese è stato profondamente cambiato attraverso vari provvedimenti legislativi.
Siamo passati da una situazione in cui il sistema era costituto fondamentalmente dalla sola previdenza pubblica obbligatoria, ad una che potremmo definire mista, in cui, a formare la pensione dei cittadini, concorrono anche i fondi pensione negoziali ed i fondi pensione aperti.
Il passaggio che si è verificato non è stato solo formale, di definizione, ma di sostanza ed anche concettuale.
La previdenza pubblica obbligatoria è sistema a "ripartizione", in cui chi lavora paga la pensione a chi ha cessato di lavorare. L'elemento della solidarietà tra i lavoratori è quindi centrale in questo ambito e lo caratterizza.
Con la riforma Amato del 1993, con la legge Dini n. 335 del 1995 (la riforma vera e propria del sistema pensionistico), il grado di copertura della previdenza pubblica( vale a dire l'ammontare della pensione), è stato notevolmente ridotto, in particolare per i nuovi assunti. E' diventato quindi necessario individuare altre fonti in grado di integrare pensioni divenute insufficienti.
I fondi pensione negoziali si sono quindi affiancati alla previdenza obbligatoria.
I fondi pensione, sono un sistema a "capitalizzazione": ognuno si costruisce la propria pensione investendo propri capitali, trattenuti direttamente sulla busta paga.
Come si intuisce facilmente, un passaggio di non poco conto e su cui evitiamo, in questa sede di aggiungere argomentazioni.
Fatto sta' che al momento attuale, per le nuove generazioni di lavoratori, l'apertura dei fondi pensione diventa un elemento fondamentale per costruire il proprio futuro pensionistico.
In questa fase di passaggio, uno degli obiettivi che ha guidato i governi e le forze sociali, è stato quello di uniformare i trattamenti previdenziali di tutti i lavoratori dipendenti, senza quindi più distinzione tra lavoratori del settore pubblico e lavoratori del settore privato.
E' in questo quadro che viene attuato il passaggio dalla Buonuscita al Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.). Il TFR viene applicato d'ufficio a tutti i nuovi assunti dal 1 giugno 2000; per i lavoratori già in servizio, il passaggio è facoltativo.
Con le note che trovate qui di seguito, vogliamo fornire una prima informazione su questi argomenti, e rimandiamo ad un approfondimento più specifico e tecnico al momento in cui si avrà la certezza del decollo definitivo del Fondo Pensione dei lavoratori della scuola.
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