
Piano miracoloso del Governo per l'insegnamento dell'inglese nella primaria!
50 ore di formazione, di cui 20 on-line, e poi direttamente in classe!


Da tempo l'importanza di insegnare la lingua inglese fin dalla scuola primaria è riconosciuta in modo pressochè generalizzato.
Nella scuola primaria finora questo insegnamento è stato assicurato o da insegnanti specializzate che insegnano inglese nelle stesse classi dove sono anche insegnanti "generaliste" o da maestre specialiste che insegnano solo lingua inglese in più classi.
Peraltro tale insegnamento ha costituito un'occasione importante di conoscenza ed uso del "Quadro Comune Europeo di Riferimento", di innovazione didattico-metodologica, di confronto con un interessante dibattito.
Sarebbe quantomai opportuno che chi di dovere si occupasse di come implementare e/o migliorare tale insegnamento. Anche attraverso adeguati piani di formazione destinati ai docenti della scuola primaria.
Ma non è davvero quello che sta accadendo, anzi.
La preoccupazione del MIUR è un'altra, ovvero "attuare progressivamente la riduzione a zero dei docenti specialisti, prevedendo per il prossimo anno scolastico la riduzione di almento 4.500 unità di detto personale".
Come si pensa di raggiungere tale obiettivo?
Attraverso la "Prosecuzione del Piano di formazione per lo sviluppo delle competenze linguistico-comunicative e metodologico-didattiche in lingua inglese degli insegnanti di scuola primaria" affidato all'ANSAS.
Un Piano davvero miracoloso poichè si propone, dopo solo 50 ore di formazione, di cui 20 on-line (it's "modello blended", people!) di mettere in condizione circa 2000 docenti di insegnare inglese nelle classi prime e seconde della primaria, già da settembre 2010!
Non mancano peraltro, presso taluni Uffici Scolastici Regionali, i dirigenti più realisti del re i quali già si adoperano per dare attuazione a quanto sarebbe stato detto o ribadito (ma non ci vorrebbe una qualche norma scritta a codificarlo?!) in non meglio precisati "incontri al MIUR", che ritengono di poter imporre agli insegnanti individuati una formazione obbligatoria per di più organizzata su base interprovinciale e che sembrano del tutto indifferenti al fatto che ciò comportererebbe spostamenti, relativi costi di trasporto e dispendio di tempo. Peraltro, senza preoccuparsi minimamente di investire della materia la contrattazione a livello regionale, nè di istituto.
L'insegnamento della lingua inglese aveva trovato un suo assetto nella scuola primaria, ora anche su questo versante, tutto sarà stravolto: insegnanti fino ad ora specialisti avranno assegnate delle classi come generalisti e conseguentemente interromperanno il percorso avviato con le classi nella quali insegnavano solo inglese, insegnanti specializzate dovranno comunque insegnare per qualche ora inglese in altre classi...
Che penseranno i genitori degli alunni che fino al prossimo giugno avranno garantito l'insegnamento da una maestra specialista, quando a settembre si dovessero trovare un'insegnante che a malapena sa le stesse cose che deve insegnare agli alunni? E ciò con buona pace delle raccomandazioni europee in merito all'insegnamento delle lingue straniere (al plurale: lingue, perchè secondo l'UE dovrebbero essere due le lingue straniere insegnate!). La cosa ha il sapore della beffa.
Ma, come sappiamo, le priorità in Italia sono altre, ovvero: tagliare e risparmiare. Una formazione di qualità per i bambini e le bambine, secondo il nostro governo, è un lusso che non ci dobbiamo permettere.
La FLC non intende avallare un’operazione così beffarda e squalificante. Anche questo sarà oggetto della nostra mobilitazione.
Roma, 9 aprile 2010
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