Pagamento mensile delle supplenze brevi e saltuarie. Emanati il decreto e la circolare
Provvedimenti per snellire le procedure e garantire i pagamenti mensili, come da tempo chiediamo. Rimane l’incertezza sulle disponibilità finanziarie. Incomprensibili e superflui i richiami alla responsabilità dei dirigenti.
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Con la Circolare 6 del 28 ottobre 2016 (protocollo MIUR 16294), la Direzione generale per le risorse umane e finanziarie del Ministero fornisce indicazioni tecniche e operative per l’attuazione del DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) emanato il 31 agosto 2016 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 ottobre 2016.
Tale DPCM ha disciplinato (in attuazione del DL 42/2016 convertito in legge 89/2016) le procedure per garantire il tempestivo pagamento mensile delle spettanze al personale a tempo determinato con incarichi di supplenza breve e saltuaria.
La Circolare in modo particolare specifica come oggetto del decreto siano esclusivamente le spettanze per supplenze brevi e saltuarie, essendo quelle annuali e fino al termine delle attività didattiche liquidate su ruoli di spesa fissa degli Uffici del Ministero dell’Economia.
Nel dettaglio vengono riprese le indicazioni del DPCM che prevede una precisa procedura che, se attuata correttamente dai vari Uffici che operano in cooperazione applicativa (Scuole, SIDI, NoiPa, Ragioneria Generale dello Stato, Ufficio Centrale di controllo presso il MIUR) dovrebbe garantire il pagamento tempestivo e mensile di quanto dovuto.
La procedura per sommi capi è la seguente:
- Le scuole inseriscono in SIDI i dati giuridici delle assenze del personale di titolarità
- Stipulano successivamente i contratti con i supplenti provvedendo all’acquisizione convalida e trasmissione degli stessi a NoiPa entro i successivi tre giorni lavorativi
- Provvedono alla comunicazione in SIDI appena ricevono l’accettazione da parte di NoiPa trasmettendo alla stessa NoiPa le variazioni di stato giuridico (VSG)
- NoiPa, sulla base dei contratti inseriti, effettua il calcolo delle competenze che restituisce entro un giorno lavorativo
- Le scuole autorizzano la rata di ogni contratto entro due giorni lavorativi dalla conclusione del contratto se questo termina nel mese o nei primi due giorni lavorativi del mese successivo se si tratta di contratti superiore al mese
- Il MIUR attraverso il sistema di gestione dei POS (GePos) effettua il controllo di capienza e provvede al riparto. Se mancano i fondi si segnala l’incapienza fino al reintegro delle risorse necessarie.
- Il MIUR invia all’UCB presso il MIUR i piani di riparto elaborati da GePos per assegnarli ad ogni scuola entro i primi 7 giorni lavorativi del mese, fatta salva la possibilità di adottare ulteriori piani di riparto
- NoiPa procederà al pagamento tramite due emissioni mensili: una speciale il 18 di ogni mese, l’altra ordinaria alla fine del mese.
- Il MIUR effettuerà delle verifiche a campione su tutto il territorio nazionale; potrà effettuare ulteriori verifiche anche tramite i revisori dei conti
Le nostre valutazioni
Le disposizioni contenute nei due provvedimenti hanno lo scopo di superare una storica disfunzionalità che denuciamo da molti anni.
Essa è stata una delle problematiche maggiormente affrontate nei tavoli tecnici attivati presso il MIUR, negli anni 2013-15, sulla semplificazione amministrativa e contro le molestie burocratiche.
Rimane, a nostro parere, un punto debole che abbiamo subito rilevato al momento stesso dell’approvazione de D.L. 42/2016, ed è la congruità delle risorse stanziate. A nulla valgono infatti le procedure se, ad un certo punto dell’anno scolastico, si scopre che le risorse sono insufficienti. Ed è questa la causa vera che ha determinato ritardi inaccettabili.
Vogliamo sperare che i calcoli dei ragionieri dello stato non siano centrati su di una previsione della diminuzione delle supplenze che pare, stando ai primi dati, non si stia verificando. Perché, se sarà così, la migliore delle procedure non ha il terreno su cui applicarsi.
E poi ribadiamo il nostro negativo giudizio sull’inutile, vessatoria e, diremmo, insultante previsione delle sanzioni per i Dirigenti che dovessero sbagliare qualche passaggio della procedura: lo si dice nella legge, lo si riprende nel DPCM, lo si dettaglia nella Circolare.
In verità, noi sappiamo che ogni atto, e non solo quello della correttezza delle procedure per il pagamento delle supplenze, è oggetto di valutazione. Quel che risulta inaccettabile è minacciare le sanzioni per un singolo atto amministrativo, come se la misura presa volesse dire che le disfunzioni finora verificatesi risalivano alle scuole, ai Dirigenti scolastici (o ai DSGA). Non era così e non sarà così. E l’inutilità di tali minacciose previsioni sanzionatorie sarà dimostrata dai fatti. Noi vogliamo sperare, invece, di sbagliarci circa le capacità previsionali del Ministero dell’Economia sulla sufficienza dei fondi. Siamo sicuri che se non ci sbagliamo, in questo caso, nessuna sanzione scatterà.
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