Mobilità scuola 2019/2020: raggiunto l’accordo, ripristinati i diritti
Dopo una trattativa di due mesi, grazie al contributo determinante della FLC CGIL è stato trovato l’accordo sul CCNI mobilità.


Per consentire il regolare avvio dell’anno scolastico è stato raggiunto, venerdì 21 dicembre 2018 al MIUR, l’accordo sull’intero articolato del CCNI mobilità 2019/2022: le parti, dopo due settimane di confronto puntuale sui temi politici e sulla struttura tecnica del contratto, hanno concluso la trattativa.
Speciale mobilità scuola 2019/2020
La firma dell’ipotesi di CCNI avverrà dopo l’approvazione definitiva della legge di bilancio 2019, stante le interconnessioni fra l’evoluzione del quadro normativo previste nella suddetta legge e il contratto stesso della mobilità, laddove supera in via definitiva gli ambiti territoriali.
I punti salienti
In base all’articolo 7 del CCNL 2018, il CCNI ha una validità triennale (non più annuale), anche se è prevista una clausola di riapertura qualora se ne ravveda la necessità.
Resta ferma la possibilità per tutto il personale di presentare annualmente la domanda di mobilità.
Le novità principali riguardano i docenti; per il personale educativo e ATA non ci sono sostanziali modifiche.
A partire dal 1° settembre 2019 tutti i docenti avranno una titolarità su istituzione scolastica, compresi gli incaricati triennali da ambito (cancellata la titolarità su ambito territoriale prevista dalla L.107/15).
Si potranno esprimere le preferenze puntuali di scuola e sintetica di comune, distretto e provincia con l’indicazione di 15 preferenze per tutte le province d’Italia: il vincolo triennale di permanenza opererà se soddisfatti su scuola oppure su comune e/o distretto subcomunale, ma limitatamente alla prima fase (quella comunale).
Ai docenti assunti il 1° settembre 2019, nel corrente anno scolastico al terzo anno del percorso FIT (da concorso 2018), sarà attribuita la titolarità, al termine delle operazioni di mobilità, sulla scuola di attuale incarico. Dunque questi docenti potranno partecipare alla mobilità relativamente all’a.s. 2020/2021.
Le disponibilità per la mobilità saranno sul 50% dei posti vacanti dell’organico di diritto (fino allo scorso anno era il 40%); il restante 50% è accantonato per le immissioni in ruolo.
Nel prossimo biennio saranno favoriti i trasferimenti interprovinciali rispetto alla mobilità professionale: sull’aliquota spettante, ai trasferimenti da fuori provincia saranno destinati l’80% dei posti disponibili dopo la fase provinciale nel 2019/2020, il 60% nel 2020/2021 ed il 50% nel 2021/2022.
È prevista anche per i licei musicali una fase transitoria che privilegia la mobilità professionale, in modo da favorire il passaggio di ruolo/cattedra dei docenti già utilizzati in questi anni sugli insegnamenti specifici aprendo, però, anche alla mobilità territoriale.
Il nostro commento
Il contratto sulla mobilità appena chiuso è un contratto acquisitivo, che ripristina i diritti cancellati dalla “Buona Scuola”, archivia definitivamente la titolarità d’ambito e la chiamata diretta, ma soprattutto fornisce una risposta ai docenti che, causa la legge 107/15, ancora attendono di ricongiungersi alle loro famiglie dopo anni di servizio a centinaia di chilometri di distanza.
Rimangono irrisolte alcune questioni che la delegazione della FLC CGIL aveva posto al tavolo della trattativa: la mobilità del personale delle scuole italiane all’estero, la titolarizzazione degli insegnanti di religione e la mobilità del personale ATA ex co.co.co.
Su questi temi abbiamo già annunciato che rilasceremo delle dichiarazioni a verbale per puntualizzare e chiarire la nostra posizione.
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