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Misure di accompagnamento al riordino del secondo ciclo: confermate tutte le ambiguità e le furbizie del MIUR

Pubblicata la Circolare Ministeriale 76 del 30 agosto 2010: è il terzo intervento normativo da giugno!

03/09/2010
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>> Scheda di sintesi delle norme ministeriali emanate dal MIUR <<
>> Fascicolo avvio anno scolastico 2010-2011 <<

Il MIUR ha pubblicato la Circolare Ministeriale n. 76 del 30 agosto 2010 (allegati), con la quale si forniscono indicazioni ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali inerenti le misure di accompagnamento al riordino del secondo ciclo di istruzione e formazione.

Le misure di accompagnamento sono espressamente previste dall’art. 8 comma 6 del Regolamento sugli istituti professionali (DPR 87/10 e allegati), dall’art. 8 comma 3 del Regolamento sugli istituti tecnici (DPR 88/10 e allegati), dall’art. 15 comma 11 del Regolamento sui Licei (DPR 89/10 e allegati), oltre che dalle Linee guida per i tecnici e i professionali.

Completa il quadro normativo il CCNI sulla formazione del personale docente e ATA per il 2010/2011 sottoscritto il 14 luglio 2010.

Dal mese di giugno questo è il terzo intervento del MIUR sulla materia, con indicazioni poco chiare e spesso contraddittorie.

Le misure indicate accentuano, se possibile, la divaricazione tra Licei e Istituti Tecnici e Professionali. Ne sono una prova evidente, fra gli altri elementi:

  1. l’indicazione nella sola scheda per i licei di “ Verificare i livelli di apprendimento in ingresso nei percorsi liceali e sviluppare azioni per il consolidamento delle conoscenze e delle competenze di base (italiano, matematica, lingua straniera)”. E’ come dire che per gli studenti degli istituti tecnici e professionali non importa consolidare conoscenze e competenze culturali di base, essendo destinati ad “obbedir tacendo”

  2. nella sola scheda sui Licei tra le tematiche oggetto di approfondimento vi è quella di “(…) favorire la comprensione delle specificità cognitive, educative e culturali dei Licei rispetti agli altri ordini di scuola (…)”. Di nuovo un messaggio classista, che tende a rimarcare le divisioni e le gerarchie, ad affermare una superiorità del percorso liceale rispetto a tutti gli altri

  3. le schede dei Tecnici e Professionali parlano del “Laboratorio come metodologia di apprendimento” quella sui Licei parla, invece, del laboratorio come “metodologia di apprendimento delle scienze”. Questa ultima affermazione contiene anche una notevole dose di umorismo, tenuto conto della scomparsa “fisica” del laboratorio nei Licei.

Sono ulteriormente confermati, anche sul piano culturale, il superamento, nei fatti, dell’obbligo di istruzione e la canalizzazione precoce degli studenti nella scelta dei percorsi di studio.

Per quanto attiene in particolare agli Istituti professionali, il Miur persevera nella finzione: appare, infatti, provocatoria la tematica “ rendere riconoscibile l’identità”, di fronte ad una realtà in cui la confusione regna sovrana, tra regime surrogatorio dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale per le prime classi, vecchie qualifiche da avere a riferimento e le nuove definite nell’Accordo del 29 aprile scorso ma che forse si attueranno l’anno prossimo.

Le norme emanate hanno, inoltre, un notevole impatto su materie eminentemente contrattuali. Si arriva persino a ipotizzare il numero di ore assegnabile a ciascuna rete di scuola per attività di formazione (100 ore)! Questo nonostante che l’art. 71 del CCNL 29/11/2007 e l’art. 5 del CCNI sulla formazione del personale docente e ATA 2010/2011 sottoscritto il 14 luglio scorso, demandano molti aspetti già definiti dal MIUR alla Commissione nazionale bilaterale per la formazione.

Infine, è facile prevedere che le risorse finanziarie, anche se integrate dalla Legge 440/97, risulteranno largamente insufficienti per finanziare in maniera dignitosa le azioni previste.

Affermare e difendere il ruolo della scuola pubblica, garantire il diritto ad una buona formazione è al tempo stesso sempre più difficile ed una assoluta necessità, contro il Governo che ha tutto l’interesse a smantellarla.

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