Malattia e permessi nella scuola: il punto sull'attuazione delle norme Brunetta
Un primo confronto al Ministero sulle ricadute nella scuola.
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Lavoro e diritti: la crociata di Brunetta contro i dipendenti pubblici
A seguito della richiesta unitaria di fine ottobre, nei giorni scorsi c'è stato un primo incontro al Ministero per discutere sulle ricadute nel comparto scuola dell'art. 71 del DL 112/08, convertito in legge n. 133/08 (Nuove regole su malattia e permessi).
La FLC Cgil, insieme a Cisl e Uil scuola, si è presentata all'incontro sulla base di un documento unitario in cui sono stati analizzati gli effetti delle modifiche introdotte unilateralmente dalla legge, su materie regolate fino ad oggi contrattualmente. Unitariamente si è chiesto al Ministero di dare indicazioni chiare ed univoche alle scuole.
Per quanto ci riguarda abbiamo continuato a sostenere che non deve comportare alcuna riduzione del salario accessorio, non solo la fruizione delle varie tipologie di permessi retribuiti, ma neanche l'assenza per malattia. Certamente non è ipotizzabile alcuna decurtazione sulle attività effettuate o sugli incarichi conferiti e retribuiti dal fondo d'istituto, ma nemmeno sulle voci fisse e ricorrenti quali la retribuzione professionale docente (RPD) per i docenti, il compenso individuale accessorio (CIA) per il personale Ata o la quota fissa dell'indennità di direzione per il DSGA. Questo perché si tratta di salario a tutti gli effetti, finanziato con risorse del contratto nazionale e non con le risorse per il salario accessorio, e poi perché si tratta di retribuzione professionale legata alla specificità della funzione e non certo alla presenza in servizio o alla cosiddetta "produttività" di cui parla la legge, voci che non sono previste nel contratto del comparto scuola.
Il MIUR si è impegnato a fare degli approfondimenti ed i dovuti passaggi con il ministero della funzione pubblica, al fine di dare un riscontro rispetto alle richiesta sindacali.
Roma, 21 novembre 2008
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