Le ultime FAQ del MIUR sul Comitato di Valutazione
Le continue risposte-a-tema cercano di dare sostegno alle carenze della L. 107 ma le scuole sono sempre più disorientate. Le parole chiave della FLC: condivisione e contrattazione.
Il Miur ritorna sul comitato di valutazione istituto dalla legge 107 con le FAQ n.16, 17 e 18 nelle quali si tenta di completare le vistose carenze della legge con le solite integrazioni soggettive e senza valore normativo, allo scopo di dare un senso “organizzato” al sistema del Comitato di Valutazione che di per sé non regge il profilo della legittimità e neppure la sua funzione operativa.
La FAQ 16 sostiene che il comitato “individua autonomamente i criteri per la valorizzazione dei docenti” aggiungendo un significato di piena responsabilità e indipendenza non presente nel testo di legge. E’ evidente che questa accentuazione dei termini è una strategia difensiva nei confronti di quanto sostenuto da tutte le OO.SS. sul valore della condivisione dei criteri all’interno del collegio dei docenti e della necessaria intesa in contrattazione di istituto, come unico modello di riconoscimento del merito da parte di organismi realmente professionali.
L’inverosimile apertura nei confronti di “eventuali proposte presentate dagli organi collegiali d’istituto o da altro soggetto (assemblea dei genitori, degli studenti)” appare come una via d’uscita pacificatrice tra i membri componenti, che sono diversi e diversamente coinvolti, condizione che fa presagire difficili accordi risolutori a danno di una reale e trasparente operatività, quale è quella richiesta ad un organismo della pubblica amministrazione.
Sorvolando sulla FAQ 17 dove vengono chiamate “aree” gli stessi contesti che nella FAQ precedente si definiscono “indicatori”, e ci permettiamo di suggerire al MIUR un competente uso dei termini perché siamo pur sempre nella società della conoscenza come recita l’incipit della legge 107, si ritiene particolarmente grave l’argomentazione espressa in risposta alla FAQ 18.
Emerge una evidente contraddizione con il comma 127 e una netta invasione di campo in tema di assegnazione della retribuzione accessoria, ruolo della contrattazione. Dove il compito del Comitato veniva ricondotto all’individuazione dei criteri per la valorizzazione dei docenti, si lascia qui intendere che possa estendersi fino a prendere o non prendere decisioni che rispettino il “vincolo di ripartizione di quote per settore scolastico”. Se, come pare di capire, le “quote” sono capitoli del bonus, il MIUR sottintende consegnare anche il potere decisionale in termini di “salario” al Comitato, dopo averlo investito di prerogative didattiche, senza porsi il problema dello stravolgimento di ogni caposaldo normativo vigente?
Il MIUR insiste nell’inventarsi delle “frequent questions” per rispondere pubblicamente sulle difficoltà di applicazione di molti passaggi della legge 107 anziché farlo, adesso come prima, nelle sedi deputate al dialogo. Ancora una volta è un dialogo a senso unico, dove gli errori e le alterazioni passano senza rendere conto dell’incapacità di fornire strumenti affidabili.
Crediamo che ormai regni sovrana la confusione e che i deboli interventi a mezzo-FAQ accentuino l’incoerenza del testo a cui vorrebbero dare sostegno. Come FLC continuiamo a prestare massima attenzione a tutte le indicazioni ministeriali sui tanti argomenti che riteniamo illegittimamente sottratti al confronto sindacale e alle garanzie democratiche della scuola e di chi ne è parte integrante. Nel buio creato da una legge involuta l’unico sprazzo di luce è rappresentato dalle decisioni competenti del collegio sulle aree di attività riconducibili al bonus e dall’uso trasparente delle risorse pubbliche tramite contrattazione di istituto. In questa direzione le linee guida unitarie predisposte da FLC Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Unams orientano in modo complessivo tutte le componenti scolastiche.
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