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Lavori direttivo del 17-18 aprile

Ordine del giorno approvati: SCUOLA DELL’INFANZIA

18/04/2000
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Le riforme che stanno coinvolgendo la scuola, assegnano a quella dell’infanzia il ruolo di scuola fondativa nel processo di formazione delle persone, inserendola a pieno titolo nel sistema di istruzione.

Nella legge n. 30/2000, che ridisegna la struttura del sistema scolastico, si afferma che è una scuola con propria identità e specificità, che deve garantire ai bambini e alle bambine lo sviluppo dell’autonomia, il consolidamento dell’identità di sé, l’acquisizione di competenze in stretto rapporto con le famiglie, il complesso dei servizi all’infanzia ed in continuità con la scuola di base. Proprio per garantire questi inalienabili diritti a tutti i bambini e a tutte le bambine dai 3 ai 6 anni, la Repubblica è impegnata a generalizzare la scuola dell’infanzia sul territorio nazionale.

L’obiettivo è dunque non solo quello di passare rapidamente dall’attuale 95% al 100% di scolarizzazione, ma di garantire ai cittadini, laddove venga richiesta, l’istituzione di scuole pubbliche dell’infanzia, promovendo azioni di qualificazione del servizio offerto.

Affinché questi obiettivi – la generalizzazione e la qualificazione - non restino solo sulla carta il Comitato Direttivo della Cgil Scuola, in questa fase di grande incertezza politica nella quale appare evidente una possibile forte involuzione, impegna tutti gli organismi dirigenti e le proprie strutture ad aprire la "vertenza per una scuola dell’infanzia generalizzata e di qualità", attraverso un percorso che veda:

1. l’apertura di vertenze a livello territoriale affinché le risorse previste nel Masterplan, specifiche per l’edilizia scolastica a favore della generalizzazione della scuola dell’infanzia, vengano utilizzate dagli Enti Locali nei loro piani finalizzati alla ristrutturazione ed allo sviluppo edilizio.Inoltre si rende necessario riaprire immediatamente tavoli di contrattazione per l’attivazione e per il sostegno di servizi di supporto, delle mense e dei trasporti anche alla luce delle nuove prospettive previste dal passaggio del personale ausiliario nei ruoli dello stato e al lavoro specifico che questo personale deve svolgere in questo settore.

2. L’incentivazione di tutte le forme di informazione e confronto ritenute idonee per la ripresa di un dialogo con gli operatori del settore i quali, in questa fase delicata, avvertono più demotivazione e frustrazione per la mancata assegnazione dell’obbligatorietà all’ultimo anno della scuola dell’infanzia che non orgoglio di appartenere ad una categoria di docenti che ha saputo esprimere una nuova cultura di organizzazione del lavoro funzionale a creare condizioni ottimali di apprendimento. La ripresa del dialogo può avvenire proponendo "azioni" coerenti a valorizzare e sostenere la qualità dell’offerta formativa, tenendo in considerazione quanto lo scuole stesse hanno ben evidenziato durante la consultazione avvenuta sul documento "Linee di sviluppo" e pubblicato nel "Rapporto finale" reso noto a gennaio 2000. In tal senso la CGIL-Scuola è impegnata nel confronto con il Ministero in merito all’individuazione di standard di qualità, cui le scuole dell’infanzia si dovranno attenere, nell’ambito del Regolamento per l’autonomia, per garantire quella qualità negli apprendimenti di cui i bambini e le bambine di 3-6 anni hanno diritto.

3. Ci si riferisce in particolare:
* al rapporto che deve intercorrere tra numero di bambini, numero di insegnanti e tempo di funzionamento della scuola, calendario scolastico;
* all’individuazione chiara della responsabilità della scuola per quanto riguarda l’elaborazione del progetto educativo, del governo e degli esiti dello stesso, affinché possa ricevere tutti gli apporti utili del territorio in un quadro culturale rispettoso degli Orientamenti 91;
* alle caratteristiche delle strutture edilizie;
* ai servizi di supporto;
* alla qualificazione del personale docente.

In questa ottica deve essere inserita l’attuazione dell’organico funzionale nella scuola dell’infanzia e politiche contrattuali che tendano con fatti concreti e chiaramente visibili a riconoscere la specificità del lavoro docente in questo settore;

L’avvio del tavolo di confronto con l’Università che sta predisponendo i percorsi di lauree per la formazione sostenendo percorsi di studio utili a valorizzare la professionalità necessaria in questo settore e spendibili interamente per l’acquisizione di titoli di studio tali da garantire le condizioni reali per una continuità tra se nell’infanzia e scuola di base.

La nostra società multiculturale, multietnica e multimediale, esige una scuola pluralistica e democratica, fondata sul libero confronto, sulla libertà di insegnamento e di apprendimento. Le riforme in atto nella scuola hanno non solo il dovere di migliorare contenuti, organizzazione e qualità della scuola, ma anche quello di estendere a tutti i cittadini l’opportunità di fruire di questo diritto. In questo quadro la Cgil Scuola guarda con attenzione a tutte quelle iniziative promosse da diversi soggetti politici e che hanno come obiettivo quello di sostenere la generalizzazione e la qualificazione della scuola dell’infanzia.

Roma, 18 Aprile 2000

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