La Gelmini cambia la scuola in peggio, ecco gli effetti sugli organici
Oltre 150.000 lavoratori in meno. Niente che possa dirsi proprio di una scuola moderna ed europea. I tagli agli organici previsti dai nuovi regolamenti su "rete scolastica" e "assetto ordinamentale, organizzativo e didattico" delle scuole dell'infanzia e primo ciclo.
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Dopo l'approvazione degli schemi di regolamento attuativi delle leggi 133/08 e 169/08, si conferma il nostro giudizio negativo sulla manovra economica del Governo. Quello che il Ministro chiama "riforma" è solo una manovra di tagli e sottrazione per mandare in malora la scuola pubblica.
Per effetto dei tagli, oltre 150.000 mila lavoratori nel giro di tre anni rimarranno senza lavoro. Già da settembre rimarranno a casa oltre 30.000 lavoratori. Con la riduzione degli organici si mandano a casa i più giovani, gli attuali precari, che da molti anni contribuiscono con la loro professionalità a formare alunni e studenti. Si devitalizzano i segmenti più dinamici e qualificati del sistema: la scuola dell'infanzia e la scuola primaria.
I tempi della scuola vengono compressi a tutti i livelli. Scompare la compresenza nella scuola primaria, compreso il tempo pieno.
Inoltre, l'aumento a regime degli alunni per classe e l'eliminazione di ogni forma di compresenza cancellano quelle poche opportunità di flessibilità didattica e organizzativa che erano rimaste. Tutto ciò rende impraticabile un intervento di qualità nei diversi ordini di scuola: problemi della relazione didattica, recupero dei ragazzi in difficoltà e integrazione degli alunni stranieri.
Continuano le prevaricazioni nei confronti della contrattazione sia per l'utilizzazione del personale in esubero che per la sottrazione dei fondi di istituto (vedi il pagamento delle ore eccedenti del maestro unico).
Continua l'impegno della FLC Cgil per contrastare questo progetto in tutte le sedi politiche e istituzionali.
Roma, 20 gennaio 2009
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