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La difficile gestione quotidiana delle scuole: urge un’intesa politica per superare problemi vecchi e nuovi

Reggenze dirigenti scolastici e DSGA, contratti individuali di lavoro cococo, migliaia di cattedre vuote, insufficienza organico ATA, disfunzionalità SIDI, relazioni sindacali. Chiediamo un’intesa politica per superare i problemi ed individuare misure che evitino il ripetersi tutti gli anni di alcune disfunzionalità croniche.

21/09/2018
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Nei giorni scorsi abbiamo svolto una serie di incontri con le competenti direzioni generali del Miur per denunciare le numerose problematiche presenti nelle scuole in questo difficile avvio dell’anno scolastico.

Tali incontri, che pure hanno avuto il merito di porre con chiarezza l’importanza delle problematiche gestionali e organizzative di cui soffrono le scuole e l’urgenza di dare ad esse una risposta, non hanno dato, ad oggi, i risultati attesi.

Piccoli grandi passi per una scuola di qualità

Reggenze dirigenti scolastici e Direttori dei Servizi generali e amministrativi

È nota la situazione di estese zone del Paese con vacanza di posti di dirigenti scolastici e DSGA. In tema di reggenze delle istituzioni scolastiche, la situazione è arrivata al collasso, tanto che in alcune regioni i dirigenti scolastici sono stati obbligati ad accettare più scuole e non sempre l’attribuzione degli incarichi da parte dei direttori generali è stata accompagnata da equità, trasparenza e rispetto dei criteri indicati dall’amministrazione.  Confidiamo sullo svolgimento regolare e tempestivo di tutte le fasi del concorso in atto per coprire i 2.425 posti vacanti di dirigente scolastico, in modo da colmare, come previsto, i vuoti di organico entro il 1^ settembre 2019.
Nel frattempo abbiamo rinnovato la richiesta che ogni anno poniamo al MIUR di ripristinare l’esonero dei docenti vicari almeno in tutte le scuole date in reggenza, ma a oggi, nonostante l’impegno del ministro a farsi carico del problema, non ci sono segnali concreti in questa direzione.
Riguardo alle carenze dell’organico dei DSGA (si sta continuando a reclutare Assistenti amministrativi facenti funzione anche in altre regioni) registriamo, oltre a una condizione di disagio diffuso nelle scuole, una confusa e contraddittoria gamma di comportamenti nei vari territori che non risolvono il problema e rischiano di suscitare ed esacerbare i contrasti nelle relazioni sindacali e lavorative.

Contratti individuali di lavoro dei co.co.co. stabilizzati

Emerge una situazione paradossale e per certi versi “drammatica”: la stabilizzazione di tale personale che da decenni opera nella scuola, assunto part time dal 1^ settembre 2018, ha determinato una riduzione salariale consistente negli stipendi. E ciò pur in presenza di risorse riservate a questo personale che sono rimaste inutilizzate. Posti riservati disponibili e risorse corrispondenti vengono distribuiti irrazionalmente, creando situazione di disagio e di disfunzioni nel servizio, dal momento che le scuole si sono ritrovate, tra l’altro, con una drastica riduzione del contributo orario di questo personale per effetto del part time al 50%.
In aggiunta, al personale ex co.co.co. stabilizzato è stato corrisposto lo stipendio del mese di settembre senza contemplare il bonus fiscale degli 80 euro e l’elemento perequativo previsto dal CCNL 2016/2018.

Le disfunzionalità del SIDI sono causa di gravi disagi al lavoro scolastico

La cronica lentezza con cui il SIDI adegua i suoi modelli informatici all’evoluzione normativa e contrattuale sta determinando quest’anno gravi disfunzioni anche nella gestione dei contratti a tempo determinato. L’eliminazione delle tipologie di contratto fino all’avente diritto prevista dall’art. 41 del CCNL del Comparto Istruzione e Ricerca del 19 aprile 2018 (indicazione della scadenza nei contratti individuali di lavoro a tempo determinato) non è stata infatti recepita dal SIDI che non ha adeguato il sistema alle nuove clausole previste, lasciando le scuole nell’incertezza e determinando soluzioni “fai-da-te” potenzialmente generatrici di contenzioso.

Cattedre vuote

Rispetto al contingente di 57.322 assunzioni definite a livello nazionale, di cui 13.329 su posti di sostegno, a oggi risultano assegnate solo il 43% di queste cattedre. Questo significa che le scuole hanno avviato il nuovo anno scolastico con più di 32.000 posti vacanti da dare a supplenza. Una carenza enorme di docenti che impatta fortemente sul funzionamento delle scuole, sia in termini di discontinuità didattica, che di lavoro delle segreterie chiamate a convocare i supplenti. A questi posti si aggiungono le cattedre autorizzare con l’organico di fatto, che soprattutto nel sostegno chiamano in causa numeri imponenti: 50.000 posti autorizzati in deroga solo nel sostegno e altri 6.000 su posto comune, che dovranno essere coperti con supplenze al 30 giugno. La scuola per funzionare necessita di stabilità, organici e certezze che sono totalmente mancati in questo avvio di anno scolastico. È d’obbligo un piano di reclutamento che stabilizzi subito i precari abilitati con i percorsi dei TFA.

Emergenza organici ATA

Nel 2018/2019 i posti disponibili in organico di diritto risultano essere complessivamente 203.398. Sull’organico di fatto sono stati attribuiti 5.182 posti aggiuntivi, su un totale di 7.936 scuole. Meno di un posto per scuola.
I posti rimasti liberi in organico di diritto sono 8.167, a cui vanno aggiunti quelli liberi in organico di fatto (5.182), per un totale di 13.349.
Stiamo continuando a registrare la totale insufficienza dei posti in organico a copertura del servizio scolastico, in particolar modo nei comprensivi dove, a causa dell’elevato numero dei plessi disseminati sul territorio, abbiamo spesso un solo Collaboratore scolastico per assicurare il servizio di vigilanza, senza poter garantire il tempo scuola.
La situazione si presenta caotica anche nelle segreterie scolastiche (continua a permanere il divieto a sostituire i colleghi nei primi 29 giorni di assenza), che all’avvio dell’anno devono procedere con tutte le nomine di supplenza (non avendo fatto le stabilizzazioni necessarie).
Siamo a denunciare quanto si sta verificando, in modo paradossale, in tanti uffici di segreteria completamente sguarniti di personale di ruolo, nei quali non si sa neppure come fare a nominare i supplenti che dovrebbero garantire il loro stesso funzionamento.
Il sistema scuola risulta in questo modo completamente avvitato su sé stesso e il suo regolare funzionamento è impedito, da una parte dalle graduatorie (docenti e ATA) ancora provvisorie in molte province, dall’altra dalle continue disfunzioni del SIDI.

Personale delle scuole italiane all’estero

Negli incontri in corso al MIUR sul bando per la selezione del personale da inviare all’estero è stato rappresentata dalle organizzazioni sindacali la permanenza in vigore di tutta la sezione estero del CCNL 2005/2009, non modificata dal CCNL 2016/2018. In base a tale interpretazione sarebbe derogata la disciplina introdotta dal DLgs 64/2017 con la conseguente necessità di adeguare il bando alle norme contrattuali vigenti. Siamo in attesa di una risposta da parte del MIUR che è urgente.

L’urgenza di un CCNI sulle relazioni sindacali centrali

Riteniamo necessario dare regole certe alle relazioni sindacali con il MIUR, al fine di dare scorrimento e operatività agli atti che dipendono dai nostri incontri. Crediamo sia venuto il momento di avviare il confronto. Ne guadagnerà in chiarezza e produttività tutto il sistema dei nostri rapporti e del servizio scolastico.

Siamo consapevoli che le tematiche analiticamente descritte abbiano un rilievo che travalica la dimensione puramente amministrativa, crediamo perciò che su tali tematiche sia necessario intervenire con una intesa politica immediata e stringente, contenente indicazioni valevoli per tutto il territorio nazionale, per ottenere che da un lato venga assicurata omogeneità di trattamento per tutto il personale - indipendentemente da ove esso sia territorialmente collocato - e dall’altro vengano restituite serenità e operatività al servizio, alle scuole e a tutto personale.

Molte delle problematiche fin qui esposte sono risolvibili nell’immediato anche a costo zero quindi ci aspettiamo che la politica batta un colpo in tempi rapidi: sulla scuola resta molto da fare a partire da un piano straordinario di investimenti come rivendicato dal nostro dossier consegnato il 29 agosto scorso al Ministro Bussetti.

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