La CGIL e l'accordo sui Dirigenti
Nel pomeriggio di ieri 17 maggio si è concluso la contrattazione tra ARAN e organizzazioni sindacali sulla definizione delle aree dirigenziali.


Sottoscritto l’accordo sulla collocazione dell’area contrattuale.
Nel pomeriggio di ieri 17 maggio si è concluso la contrattazione tra ARAN e organizzazioni sindacali sulla definizione delle aree dirigenziali.
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Il testo sottoscritto recepisce i seguenti aspetti:
viene costituita una quinta autonoma area di contrattazione per la dirigenza scolastica. Le aree precedenti comprendono
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i dirigenti dei comparti: ministeri, enti pubblici non economici, aziende ed amministrazione dello stato, istituzioni ed enti di ricerca e sperimentazione, università,
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i dirigenti del comparto Regioni e delle Autonomie locali,
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la dirigenza dei ruoli professionali, tecnico, amministrativo e sanitario
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la dirigenza medica;
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la collocazione della dirigenza scolastica è all’interno del comparto scuola, come previsto, dal c. 17 dell’art. 21 della L. 59/97;
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essa è costituita a partire dal 1 settembre 2000.
La grossa novità è rappresentata dalla firma del contratto anche da parte dell’ANP (tecnicamente del CIDA - Confederazione italiana Dirigenti d’Azienda – di cui l’Associazione Presidi fa parte) che aveva sostenuto in precedenza una posizione diversa, tesa a collocare la Dirigenza scolastica dentro l’area della dirigenza amministrativa (area I).
Questo apprezzabile ripensamento dell’ANP, si lega probabilmente alle preoccupazioni in proposito registrate tra i capi di Istituto per i rischi connessi ad una collocazione nella prima area; certamente "non naturale" per un dirigente che opera in un settore fortemente connotato quanto a finalità, organizzazione e contesti operativi e che richiede per questo istituti non assimilabili per molti versi a quelli delle altre aree dirigenziali (dalla durata degli incarichi alle condizioni per il reclutamento, per citare solo qualche aspetto).
Ma è anche il risultato di un confronto che premia l’impegno e la tenacia delle organizzazioni confederali della scuola, e della nostra in primo luogo. Va in ogni caso richiamato che c’era anche un vincolo legislativo che non era facile superare.
Il risultato di una quinta area di contrattazione autonoma va sottolineato nella sua importanza. Il senso è chiaro: non è una dirigenza di serie B; essa è infatti collocata dentro un accordo quadro sulle aree dell’intera dirigenza pubblica.
Il riferimento al comparto scuola, poi, lungi dal rappresentare un limite, costituisce il valore di riferimento e la salvaguardia della specificità.
Sarà la contrattazione, che si aprirà nelle prossime settimane, a riempire gli spazi, attualmente vuoti di un’autonomia a sé stante, di istituti e opportunità nuove che valgano a dare riconoscimenti e prestigio ad una figura di cui la scuola dell’autonomia ha bisogno per qualificare offerta formativa e servizio.
L’aver chiuso in modo soddisfacente questa prima partita, permette di avviare sollecitamente la contrattazione vera e propria
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