
Istruzione professionale: segnalati ritardi e disfunzioni in un incontro al MIUR
Per una vera riforma del settore abbiamo chiesto l’istituzione di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, le Reti dell’IP e la Direzione generale per il personale.


Martedì 28 maggio 2019 la Direzione generale per gli ordinamenti scolastici del MIUR ha convocato i sindacati firmatari del CCNL per l’illustrazione della situazione relativa ai nuovi percorsi di Istruzione professionale di cui al DLgs 13 aprile 2017, n. 61.
È stato ampiamente illustrato il percorso normativo che ha prodotto la riforma dell’Istruzione professionale insieme alle misure di accompagnamento pensate per le scuole come la costituzione delle reti sul territorio.
Preliminarmente, come FLC CGIL, insieme alle altre organizzazioni sindacali, abbiamo rilevato il mancato confronto che, in tutte le fasi, ha accompagnato la genesi e la realizzazione di questa riforma, che, invece, per la sua complessità, avrebbe avuto bisogno di un confronto con i sindacati, rappresentanti dei docenti, del personale ATA e dei Dirigenti che quella riforma devono comprendere, elaborare e quindi realizzare.
Abbiamo riportato alcune segnalazioni provenienti dalle scuole relative all’inserimento di una modifica nel sistema SIDI sulle classi concorso del biennio negli istituti professionali.
In dettaglio si tratta di un vincolo nell’acquisizione del fabbisogno di A-21 geografia, tale da imporre l’assegnazione di 1 ora sia in classe prima che in seconda, pari a 66 ore nel biennio all’interno dell’asse storico-sociale. Un aumento che, però, implica una forzata riduzione di 1 ora di storia, disciplina concorrente ai fini del raggiungimento del monte-ore.
Non sarebbe un problema se la decisione fosse in capo alle scuole nella loro autonomia didattica e organizzativa, ma lo diventa nel momento in cui è l’amministrazione che opera un’incursione nelle procedure, limitando le competenze degli organi collegiali e condizionando la stabilità dei docenti titolari in organico.
Il Direttore Generale, Dott.ssa Palermo, ha ammesso l’incoerenza dell’operazione tecnica rispetto alle possibilità offerte all’autonomia delle scuole dai quadri orario, ci ha assicurato che avvierà un confronto con la Direzione generale per il personale, ma ha rilevato l’impossibilità di intervenire su situazioni di soprannumero derivanti da questa disfunzione entro la chiusura del sistema prevista per domani 29 maggio. Abbiamo ottenuto, comunque, l’impegno alla verifica di queste situazioni, da recuperare nella fase di predisposizione dell’organico di fatto.
A partire da questa particolare criticità, abbiamo evidenziato la necessità di un effettivo monitoraggio della riforma, accompagnato dall’apertura di un tavolo permanente, allargato alle reti degli IP e, soprattutto, alla Direzione generale per il personale, per la valutazione delle ricadute della modifica dei quadri orario sugli organici e sulla qualità dell’offerta formativa al fine di un autentico rilancio del settore dell’istruzione professionale.
Un ulteriore, serio allarme è stato lanciato da tutte le organizzazioni sindacali in riferimento alla mancata pubblicazione delle linee guida, attese dalle scuole per la definizione delle modalità di valutazione nell’ambito del biennio.
Di fatto, in prossimità degli scrutini finali, alle scuole manca una indicazione normativa chiara su come procedere nella valutazione al termine del primo anno di attuazione dei percorsi revisionati, considerata dal Decreto 92/2018 come “intermedia” nell’assetto organizzativo biennale.
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