Iscrizioni 2007/2008: chiarezza e discontinuità devono essere le coordinate della prossima circolare
La FLC Cgil ribadisce il suo no agli anticipi e agli spezzatini, i suoi sì al tempo unitario e al tempo pieno. Il rischio dell’azzeramento del credito di fiducia che le scuole hanno dato al nuovo Ministero.


Si stringono i tempi attorno alla circolare sulle iscrizioni, ma quelli che negli ultimi anni sono stati i nodi di sofferenza delle scuole invece che sciogliersi sembrano ingarbugliarsi.
Il cacciavite, invece che svitare, sembra voler avvitare e rinsaldare l’impianto voluto dalla precedente compagine governativa.
È la fastidiosa sensazione che resta appiccicata bazzicando viale Trastevere.
Nei primi giorni dell’estate il mondo della scuola nutriva grandi speranze verso il nuovo ministro, aspettava una chiara inversione di tendenza e la fine della palude. Buoni segnali non mancavano.
All’inizio del corrente anno scolastico la lettera e la nota di indirizzo del Ministro (quest’ultima oggi, e da tempo, inspiegabilmente inaccessibile dal sito ministeriale) insieme alla nota del Capo di Gabinetto mantenevano attiva l’apertura di credito, nonostante qualche brivido estivo. Un’intelligente interpretazione delle norme (non cancellate) alla luce dell’autonomia scolastica poteva consentire di attraversare un ponte un po’ traballante ma tuttavia ancorato alla riva di un sicuro cambiamento. Ora la riva sembra molto più lontana e più franosa del previsto.
La Finanziaria e molte iniziative (talune insostenibili sul piano giuridico, come la presa di posizione sulle visite pastorali) hanno bruciato parecchio del credito che si era generosamente prestato.
La prossima circolare sulle iscrizioni, in questo contesto, si configura perciò come una vera e propria cartina di tornasole che non riguarda la sola operazione amministrativa ma offre indicazioni sulle future scelte di percorso dell’attuale Ministro. Le anticipazioni sinora offerte dal Ministero non sono rassicuranti.
È per questo che la FLC Cgil ritiene che nella circolare non ci deve essere ombra di anticipo nella scuola dell’infanzia.Non si può mantenere in vita una norma transitoria, pensata per approdare alla frequenza in via ordinaria dei bambini nati entro aprile, proprio quando la legge finanziaria cancella il presupposto da cui la norma transitoria è derivata. Né si può artatamente introdurre anticipi senza condizione alcuna in nome di una previgente –e assai discussa- disposizione che riguarda i bambini nati a gennaio, la quale per giunta viene riesumata in termini peggiorativi.
Altrettanto insostenibile è la riproposizione acritica di tempi scuola spezzatino, con tanto di orari opzionali e facoltativi a disposizione delle scelte delle famiglie. Riprendendo e dando applicazione a quanto scritto da Fioroni a fine agosto, bisogna invece indicare tempi scuola unitari e compatti, evitando il ripetersi di un’invasione nelle scelte delle autonomie scolastiche.
Anche il tempo pieno ha bisogno di certezza circa la prosecuzione dei modelli consolidati funzionanti e il soddisfacimento delle nuove richieste.
Circa l’innalzamento dell’obbligo scolastico, è indispensabile che studenti e famiglie siano correttamente informati sulle prospettive future, chiarendo quali sono i termini per la messa a regime dell’obbligo e quindi il termine dei percorsi triennali sperimentali. Allo stesso modo le famiglie devono essere rassicurate circa la prosecuzione dello studio della seconda lingua straniera.
Se nella circolare sulle iscrizioni per il prossimo anno scolastico non saranno presenti questi elementi di chiarezza e di discontinuità, non solo diverranno peggiori le condizioni in cui si sviluppa l’attività delle scuole, ma il credito di residua fiducia verrà irrimediabilmente azzerato.
Roma, 20 dicembre 2006
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