Insostenibilità sindacale, politica e culturale della CM 49
lettera unitaria di CGIL Scuola CISL Scuola UIL Scuola SNALS Confsal inviata al Ministro dell'istruzione e alla Presidenza del Consiglio in merito alla Insostenibilità sindacale, politica e culturale della CM 49 del 16 maggio 2003.CM n. 4.
Pubblichiamo la lettera unitaria di CGIL Scuola CISL Scuola UIL Scuola SNALS Confsal inviata in data odierna al Ministro dell'istruzione e alla Presidenza del Consiglio in merito alla Insostenibilità sindacale, politica e culturale della CM 49 del 16 maggio 2003.CM n. 4.
Roma, 6 febbraio 2004
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Testo lettera
Oggetto: Insostenibilità sindacale, politica e culturale della CM 49 del 16 maggio 2003.
Le Organizzazioni Sindacali CGIL CISL UIL Scuola e SNALS Confsal hanno contestato la validità della Circolare del MIUR N. 49 del 16 5 2003 che applica l’articolo 3 della Legge 145/2002 alla Dirigenza Scolastica, e ne hanno chiesto il ritiro. Confortati in ciò anche da numerose attestazioni di condivisione espresse da Gruppi e singoli parlamentari.
E non a caso, dal momento che un ordine del giorno votato all’unanimità dalla Camera dei Deputati, con l’avallo e l’approvazione degli esponenti governativi presenti alla votazione, ha espressamente escluso l’applicazione dell’articolo 3 della Legge 145/2002 alla Dirigenza Scolastica. Tale articolo, recante modifiche al D.L.vo 165/2001, ha fra l’altro previsto che ai Dirigenti dello Stato siano conferiti gli incarichi da parte dell’Amministrazione in maniera unilaterale e per una durata fino a cinque anni, superando la precedente normativa che prevedeva la natura privatistica e bilaterale e una durata da due a sette anni degli incarichi stessi.
L’unanime ordine del giorno parlamentare ha inteso salvaguardare la scuola da un intervento così invasivo del terreno attinente le prerogative dell’autonomia scolastica, che ha nell’autonomia del suo Dirigente la sua prima espressione. Esso ha, peraltro, il valore di messaggio politico che l’Amministrazione era ed è in dovere di rispettare. Giacché una congrua e minima durata della direzione di una istituzione scolastica e, soprattutto, la facoltà in capo al Dirigente, anche quale espressione delle volontà della comunità scolastica sintetizzata nel Piano dell’Offerta Formativa, di negoziare l’atto di affidamento dell’incarico sostanziano l’autonomia culturale ed ordinamentale della scuola pubblica. Da ciò deriva per logica conseguenza anche la salvaguardia, sul terreno sindacale, della materia in argomento come specifica materia propria della disciplina contrattuale.
A fronte della summenzionata richiesta di ritiro della CM 49/2003, il MIUR - allo scopo di ottenere una legittimazione postuma delle argomentazioni e delle conclusioni in essa contenute- ha attivato una richiesta di parere al Consiglio di Stato " in tema di incarichi dirigenziali nell'ambito della dirigenza scolastica", circa "…l'operatività, o meno, delle disposizioni contenute nell'art. 23, comma 1,2 e 3, del CCNL sottoscritto il 1° marzo 2002 per il personale dell'Area V della dirigenza scolastica, a seguito dell'entrata in vigore della L. 15 luglio 2002, n. 145."
Nei termini rigorosamente formali con i quali è stato posto il quesito del MIUR, è maturato il parere reso dall'Alto Consesso nel senso di dichiarare non più applicabili le disposizioni contenute nell'art. 23, comma 1,2 e 3 del CCNL 1° marzo 2002, ritenendole non più adeguate al riformulato art. 19 del d.lgs. 165/2001, alla luce dell'art.3, comma 1, lettere a) e b) della Legge 145/2002.
L’iniziativa dell’Ammnistrazione appare incongrua e fuori dal terreno proprio della materia. Che, come dianzi dimostrato, per sua natura appartiene alla dimensione politica e sindacale; ed ancora di più appartiene alla dimensione civile e culturale, connessa come è all’autonomia e al protagonismo delle comunità scolastiche.
L'unica coerente e doverosa iniziativa del MIUR sarebbe dovuta consistere, invece, nell'immediato avvio delle procedure per il rinnovo del CCNL della V Area della dirigenza scolastica, scaduto ormai da oltre 2 anni, nell'assoluta inerzia del Governo e dell'Amministrazione; solo infatti nell'ambito della naturale sede pattizia - e non attraverso il coinvolgimento del massimo organo consultivo dello Stato - sarebbe stato possibile riconsiderare complessivamente tutti gli istituti del rapporto di lavoro dei dirigenti scolastici alla luce del nuovo impianto istituzionale e ordinamentale definito dalla legge 145/2002.
Il MIUR e il Governo, che pur erano stati prodighi di impegni e di promesse verso i Dirigenti Scolastici, si sono guardati bene da trarre le doverose conseguenze da alcuni altri importanti passaggi del parere 529/03 del Consiglio di Stato, le cui "massime" hanno ribadito - tra l'altro- l'appartenenza dei dirigenti delle istituzioni scolastiche alla "dirigenza statale" e in quanto tali il loro inalienabile diritto anche ad un trattamento economico tabellare e accessorio perfettamente corrispondente a quello riconosciuto ai dirigenti di seconda fascia delle altre pubbliche amministrazioni.
E' contraddittorio che il MIUR reclami l'applicazione ai Dirigenti Scolastici delle disposizioni del novellato art. 19 del d. lgv. 165/2001 in materia di conferimento degli incarichi dirigenziali ma disinvoltamente ignori la disciplina declinata dall'ultimo capoverso del comma 2 del medesimo articolo, espressamente citato dal parere più volte richiamato : "Al provvedimento di conferimento dell'incarico accede un contratto individuale con cui è definito il corrispondente trattamento economico,, nel rispetto dei principi definiti dall'art. 24". L'art. 24, com'è noto, stabilisce che : "… la retribuzione del personale con qualifica di dirigente è determinata dai contratti collettivi per le aree dirigenziali…", stabilendo così un'intrinseca e inscindibile connessione tra il regime giuridico del conferimento degli incarichi e il corrispondente trattamento economico.
Ecco perché abbiamo definito incongrua e inopportuna la CM 49/2003. Ed ecco perché rimangono per noi intatte le ragioni politiche sindacali e culturali che consigliano il rapido superamento delle misure contenute nella contestata Circolare, obiettivo che può essere ragionevolmente perseguito attraverso il nuovo CCNL, di cui si sollecita l'avvio della trattativa.
In assenza di ulteriori riscontri, ribadiamo la nostra ferma determinazione di mettere in campo in ogni utile sede tutte le iniziative conseguenti.
CGIL Scuola CISL Scuola UIL Scuola SNALS Confsal
E. Panini D. Colturani N. Zahora F. Ricciato
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