Indicazioni per il curricolo: il MIUR invia Regolamento e testo definitivo alle scuole
Si rimane in attesa della registrazione alla Corte dei conti e della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.


Con la nota 7734 del 26 novembre 2012, il MIUR ha reso noto il testo definitivo del Regolamento sulle Indicazioni nazionali per il curricolo, firmato dal Ministro il 16 novembre 2012. Le Indicazioni nazionali sono allegate al Regolamento.
Mancano ancora la registrazione alla Corte dei conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma è utile che il testo già pervenga alle scuole. Si prevede infatti che già nel corrente anno scolastico le Indicazioni trovino, con opportuna gradualità, una prima attuazione per le parti compatibili con il POF adottato dalla scuola.
Il regolamento istituisce il "Comitato scientifico nazionale per l'attuazione delle Indicazioni nazionali e il miglioramento continuo dell'insegnamento" e definisce la composizione di tale Comitato in dodici componenti nominati dal Ministro, tra "accademici ed esperti di comprovate professionalità, capacità ed esperienza nel campo dell'innovazione didattica e della formazione dei docenti della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione".
Poiché siamo convinti che i maggiori esperti nell'innovazione didattica sono le persone che quotidianamente operano per realizzarla ovvero i docenti e i dirigenti scolastici che, a onor del vero, lo fanno in condizioni che peggiorano di giorno in giorno, la nostra organizzazione ha fatto presente al Ministro Profumo che senza un esplicito riferimento alla partecipazione al Comitato di alcuni loro esponenti, si rafforzerà la sensazione che si voglia considerare il personale della scuola come una sorta di terminale passivo del processo di introduzione delle nuove Indicazioni, anziché riconoscere in esso il soggetto cui principalmente spetta di far vivere quel testo declinandolo in curricolo di scuola e in pratiche professionali coerenti. (A questo proposito si veda anche il video di Clotilde Pontecorvo).
All'art 4 si dichiara che l'Amministrazione scolastica "promuove azioni di formazione", "attiva un sistema di monitoraggio" e, sulla base dei dati e delle osservazioni raccolte, si potrà procedere a "eventuali aggiornamenti delle Indicazioni stesse"
Sono intenti del tutto condivisibili che corrispondono peraltro ad alcune delle proposte avanzate dalla FLC CGIL, oltre che dal CNPI.
Ma siamo ansiosi di conoscere con quali risorse si vogliano tradurre operativamente tali intenti alla luce di tre elementi: a. l'esiguità dei fondi disponibili, b. il pessimo andamento della sequenza contrattuale relativa al 2012/2013, c. la propensione dell'Amministrazione a procedere, al di fuori di corrette relazioni sindacali, con iniziative estemporanee e passibili di forti dubbi sulla loro stessa legittimità.
L'art. 5 prevede che l'editoria scolastica adegui i contenuti dei libri di testo a partire dalle adozioni dell'anno scolastico 2014-2015. Potrebbe essere questa l'occasione per superare, almeno nel primo ciclo, la vigente normativa sulla periodicità della scelta dei libri di testo che costituisce un vincolo all'autonomia e alla libertà di insegnamento di cui non si vede la ragione se non nella ricerca di una torsione autoritaria della realtà scolastica. Peraltro il rischio che una sorta di eteronomia finisca col prevalere sull'autonomia già è ben alimentato dalla tendenza a considerare i contenuti delle prove Invalsi come i contenuti della scuola tout court.
Quanto al testo delle nuove Indicazioni, rispetto a quello inviato alle scuole all'inizio di settembre, sono state fatte alcune, piccole modifiche. Ad esempio è stato accolto l'invito del Consiglio di Stato a non utilizzare il termine "padroneggia" nell'indicare i traguardi di sviluppo al termine della scuola dell'infanzia. Ci sembra di aver colto qualche positivo ritocco a proposito della musica. Abbiamo apprezzato la scelta del termine "immaginazione" al posto di "fantasia". Ci sfugge invece la ratio, all'interno di un documento di orientamento pedagogico e didattico, di una aggiunta al paragrafo "Una scuola di tutti e di ciascuno" e che, a proposito degli allievi con disabilità o con bisogni educativi speciali, recita: "…Per affrontare difficoltà non risolvibili dai soli insegnanti curriculari, la scuola si avvale dell'apporto di professionalità specifiche come quelle dei docenti di sostegno e di altri operatori".
Da segnalare, inoltre, che nel paragrafo relativo al “Profilo delle competenze al termine del primo ciclo” la competenza “Riesce ad utilizzare una lingua europea nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione” è stata modificata in “Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.”
Nel merito delle Indicazioni, ribadiamo le nostre osservazioni e proposte e, in linea generale, consideriamo il testo un possibile contributo al miglioramento della qualità di scuola. Per questo siamo impegnati ad alimentare attenzione e dibattito intorno ad esso: dopo l'iniziativa del 30 ottobre a Firenze, realizzata in collaborazione con proteo Fare Sapere, altre sono in cantiere e/o in via di realizzazione in molti territori. Tuttavia restano vive le preoccupazioni dovute al fatto che se non si modificano significativamente le condizioni di contesto, sarà assai difficile far vivere le nuove Indicazioni in una scuola sempre più immiserita e destrutturata.
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