Il flop della sperimentazione Moratti
Eppure il Ministro era partito lancia in resta: a fine agosto lancia una sperimentazione che avrebbe riguardato nel 20% delle scuole dell’infanzia ed elementari.
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Eppure il Ministro era partito lancia in resta: a fine agosto lancia una sperimentazione che avrebbe riguardato nel 20% delle scuole dell’infanzia ed elementari.
Nonostante il ridimensionamento impostole dal governo, a fine agosto annuncia che più di mille scuole avevano aderito alla sperimentazione.
Pochi giorni dopo, alla prova del voto dei collegi dei docenti, la valanga delle adesioni si è sciolta.
Molti collegi docenti hanno respinto una sperimentazione improvvisata e non condivisa nel merito; in alcune province nessuna scuola ha aderito.
Per arrivare a 250 scuole il Ministero ha dovuto fare ricorso alla compensazione tra territori e soprattutto tra scuola statale e paritaria.
Dai dati diffusi risulta che le scuole private paritarie rappresentano oltre un terzo delle scuole che hanno aderito.
Questo nonostante le più svariate pressioni esercitate sui dirigenti scolastici e sulle scuole, dalle promesse di ampliamento degli organici a quelle dell’incremento delle dotazioni finanziarie. Promesse che non potranno essere mantenute.
Ci risulta, inoltre, che molte delle scuole aderenti abbiano deliberato in data precedente il 18 settembre, prima della firma del decreto. Ciò significa che quella delibera non è valida. Così come non è valida l’adesione di scuole prive dei requisiti necessari per l’effettiva attuazione della sperimentazione. Anche in questo caso gli esempi non mancano.
Così la ripartizione delle scuole
Regione |
Totale |
Regione |
Totale |
|
Piemonte |
14 |
Molise |
6 |
|
Lombardia |
25 |
Lazio |
13 |
|
Veneto |
16 |
Abruzzo |
10 |
|
Friuli V.G. |
10 |
Basilicata |
7 |
|
Liguria |
9 |
Campania |
16 |
|
Emilia |
20 |
Puglia |
13 |
|
Toscana |
18 |
Calabria |
17 |
|
Umbria |
7 |
Sicilia |
29 |
|
Marche |
10 |
Sardegna |
10 |
|
TOTALE |
250 |
Roma, 3 ottobre 2002
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