Il CIDI aderisce alla manifestazione del 12 giugno contro la manovra economica del Governo
Il Centro iniziativa democratica insegnanti aderisce alla nostra iniziativa "Per dire no a una politica che fa pagare alla scuola il prezzo più alto della crisi economica. Per ribadire che scuola, istruzione e ricerca sono le uniche leve per uscire dalla crisi e ricostruire il Paese".
Comunicato di adesione alla manifestazione del 12 giugno
Il Cidi si associa all’indignazione che ogni giorno cresce nelle scuole per le scelte del governo e condivide le ragioni della manifestazione del 12 giugno a Roma promossa dalla Cgil e dalla FLC Cgil.
Sono peggiorate le condizioni di lavoro nella scuola pubblica e sono destinate a peggiorare ulteriormente nei prossimi anni, con effetti negativi sulla qualità dell’insegnamento e apprendimento.
Il taglio drastico di 8 miliardi di euro, destinato ad aumentare, ha ridotto le ore di lezione, il personale docente (anche di sostegno) e Ata, alcuni insegnamenti fondamentali, con il risultato di avere più alunni per classi e meno opportunità educative e meno cura per gli alunni più deboli.
I provvedimenti in corso hanno accorciato l’obbligo di istruzione, ripristinato il maestro unico, delineato percorsi “a più velocità e prefigurano una scuola di qualità solo in funzione di chi se la potrà pagare.
Viene disconosciuta, con il disegno di legge sulla formazione iniziale dei docenti, l’autonomia culturale, progettuale e di ricerca degli insegnanti.
Viene annullato il principio di una scuola inclusiva, laica, pluralista e di qualità.
Viene scardinato il quadro di riferimento costituzionale entro cui fino ad oggi era collocato il sistema scolastico.
Viene negato il diritto all’istruzione come diritto primario di cittadinanza.
Ci sono riforme che disegnano l’anima di un paese, con le attuali misure governative si sta ridisegnando il profilo della democrazia in Italia, e ciò in assenza di un qualsivoglia dibattito e confronto parlamentare.
Ci sono momenti nella storia di un paese in cui bisogna avere il coraggio e la forza di dire: No! Ora basta!
Aderiamo perciò alla manifestazione del 12 giugno a Roma e sosteniamo la scelta coraggiosa e forte della CGIL e della FLC CGIL per dire no allo smantellamento della scuola pubblica, ai tagli indiscriminati, a una scuola impoverita e selettiva socialmente, al licenziamento di decine di migliaia di docenti, personale Ata e ricercatori.
Per dire no a una politica che fa pagare alla scuola il prezzo più alto della crisi economica e per ribadire che la scuola, l’istruzione, la ricerca sono le uniche leve per uscire dalla crisi e ricostruire il paese.
Roma, 8 giugno 2010
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