I Dirigenti Scolastici in campo: incontro al Miur nei prossimi giorni
I Dirigenti Scolastici hanno, nella settimana che va dal 16 al 20 dicembre 2002, sviluppato una iniziativa a tutto campo per confrontarsi sulle condizioni attuali della scuola pubblica statale
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I Dirigenti Scolastici hanno, nella settimana che va dal 16 al 20 dicembre 2002, sviluppato una iniziativa a tutto campo per confrontarsi sulle condizioni attuali della scuola pubblica statale e per discutere del loro Contratto scaduto il 31 dicembre 2001.
Le iniziative, lanciate dal Coordinamento Unitario CGIL CISL UL Scuola con la partecipazione dello Snals, sono state molteplici:
- si sono svolti incontri con i Capigruppo parlamentari;
- si sono tenute assemblee in ogni provincia d’Italia;
- è stato proclamato lo stato di agitazione dei Dirigenti Scolastici.
Gli incontri, le assemblee e lo stato di agitazione hanno avuto al loro centro la denuncia dello stato di degrado e della pianificazione del declino a cui le scelte governative stanno condannando la scuola pubblica statale.
A questo proposito, nell’ambito della più generale mobilitazione a difesa e per la valorizzazione della scuola statale proclamata dai Sindacati Confederali della scuola e dallo Snals, i Dirigenti Scolastici hanno in modo particolare denunciato il continuo taglio di risorse (finanziarie e di personale), la precarizzazione del rapporto di lavoro, la non assunzione del personale scolastico, la fatiscenza delle strutture edilizie, il colpo grave alla stessa autonomia con il processo di ricentralizzazione delle decisioni e con il taglio del 15% alle risorse già impegnate nell’esercizio finanziario in corso dopo l’approvazione del decreto tagliaspese.
Le assemblee si sono svolte in pressoché tutte le province del Paese, in ogni capoluogo di Provincia. Nonostante il momento difficile (periodo prenatalizio e addensamento di ineludibili adempimenti gestionali) le assemblee hanno visto la partecipazione di numerosi colleghi, che hanno posto all’attenzione non solo le questioni contrattuali ma soprattutto le questioni dello stato difficile della scuola statale. In alcune realtà le assemblee sono state occasione di partecipazione di parlamentari dei collegi elettorali locali che hanno scoperto e preso atto delle difficoltà in cui versano i Ds e tutto il personale scolastico.
A livello nazionale CGIL CISL UIL Scuola e Snals sono stati ricevuti dai capigruppo di AN, DS e Gruppo misto.
La proclamazione dello stato di agitazione è stata seguita da due incontri fra CGIL CISL UIL Scuola e Snals e il Ministro Moratti, nella più generale vertenza che oppone i Sindacati Scuola all’Amministrazione, il 19 e 20 dicembre.
Per i Dirigenti Scolastici, che hanno chiesto in tutte le sedi, parlamentari e ministeriali, la concretizzazione del riconoscimento retributivo dell’equiparazione alle altre Dirigenze di stato e l’emanazione dell’Atto di Indirizzo per l’apertura del trattativa contrattuale, la conciliazione non ha dato esito positivo.
L’Amministrazione ha preso l’impegno di convocare i Sindacati dei Dirigenti Scolastici alla ripresa di gennaio 2003. Solo in seguito a tale incontro, le Organizzazioni Sindacali che hanno proclamato lo stato di agitazione valuteranno quali iniziative mettere in cantiere per proseguire la mobilitazione della categoria.
Sicuramente essa sarà anche presente alla grande manifestazione per la scuola annunciata da CGIL CISL UIL Scuola e Snals per la prima metà di febbraio 2003, così come fin d’ora i Dirigenti Scolastici della CGIL Scuola e tutti i colleghi che vorranno farlo sono impegnati a partecipare nelle forme possibili alla grande assemblea per la scuola della CGIL Confederale e della CGIL Scuola della fine di gennaio 2003.
Nel frattempo, nelle assemblee svolte nella settimana prenatalizia di dicembre, è stata apprezzata e fatta propria l’idea lanciata dal Coordinamento nazionale Unitario dei Dirigenti scolastici CGIL CISL UIL Scuola di favorire incontri e dibattiti, nelle sedi scolastiche, dell’utenza e del personale al fine di informare sulla necessità di riforme e di sostegno (e non di tagli e di interventi mortificanti) reclamati dalla scuola pubblica statale.
Roma, 7 gennaio 2003
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