Sciopero del 17 novembre: i lavoratori della Formazione Professionale in presidio davanti alle prefetture e in delegazione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Presidi in tutta Italia per attirare l'attenzione sulle condizioni del settore e chiedere il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale.
Lo sciopero del 17 novembre scorso è stato accompagnato da una serie di presidi volti ad attirare l'attenzione delle istituzioni sulla condizione del settore e sulla vertenza per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale della Formazione Professionale, scaduto da dieci anni.
A Torino circa 90 lavoratrici e levoratori in presidio sono stati ricevuti in prefettura, potendo consegnare la lettera e esporre la situazione del settore.
A Savona, dopo un corteo dal Palazzo della Provincia fino alla Prefettura, si è tenuto il presidio di lavoratori e lavoratrici della Formazione Professionale e dipendenti in distacco dalle cooperative che lavorano in Isforcoop, che verranno assunti con contratto formazione a gennaio. Una delegazione della FLC CGIL è stata ricevuta dal Prefetto per consegnare al Capo di Gabinetto la lettera e per illustrare le ragioni dello sciopero.
Per il Friuli Venezia Giulia il presidio si è tenuto davanti alla prefettura di Pordenone. Una delegazione è stata ricevuta dal Prefetto, che ha assicurato che rappresenterà le ragioni dei lavoratori al Governo e in particolare ai Ministri competenti.
A Milano un presidio, forte di 70 lavoratori, si è tenuto di fronte alla prefettura. Una delgazione è stata ricevuta dalla vice-prefetta che ha ascoltato le ragioni dei manifestanti, ne ha condiviso le preoccupazioni e si è detta disponibile a rappresentarle ai soggetti competenti.
A Catania il presidio è stato organizzato, sempre sotto la Prefettura, da FLC e CGIL, sotto la Prefettura, anche in questa sede una delegazione è stata ricevuta per la consegna della lettera.
Altri presidi si sono tenuti nelle città di Padova, Piacenza, Reggio Emilia, Parma, Modena, Bologna, Rimini, Forlì, Ravenna, Ferrara,
A Roma, un numeroso presidio di lavoratori della Formazione Professionale si è tenuto di fronte al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. E' stata ricevuta una delegazione che ha consegnato la lettera che riassume le problematiche che hanno caratterizzato la vertenza contrattuale e che ne complicano l'esito, a partire dalla modifica degli assetti istituzionali causati dalla regionalizzazione del sistema. Durante l'incontro è stato possibile esplicitare alcuni di questi temi, in un dialogo franco e costruttivo con i due dirigenti del ministero che ci hanno ricevuti, e che si sono presi l'impegno di interloquire con le Regioni richiamandole alle proprie responsabilità.
È stato importante che all'interno della mobilitazione contro la legge di bilancio per la tutela dei salari il settore sia riuscito ad essere visibile, non solo per sostenere la trattativa per il rinnovo del contratto, ma soprattutto per rappresentare un sistema che paga enormemente le conseguenze della regionalizzazione, conseguenze che penalizzano gli studenti di questo Paese, offrendogli opportunità diverse, introducendo il tema delle disuguaglianze fin dall'offerta di istruzione e formazione che dovrebbe essere uguale in tutto il territorio nazionale.
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