Finanziamenti alle scuole: un Direttore dei Servizi scrive al Ministro Profumo
Un accorato appello a colmare "la distanza tra la scuola reale e quella immaginata ... attraverso l'ascolto delle voci che la vivono quotidianamente".
Pubblichiamo la lettera indirizzata al Ministro Profumo di un Direttore dei Servizi di Torino, che denuncia la difficile situazione in cui si trova nel ruolo di amministratore delle risorse economiche della scuola primaria in cui lavora, risorse che dall'avvio dell'autonomia si sono sempre più ridotte.
Per poter ottenere dei risultati e dare la giusta educazione ai bambini e alle bambine, soprattutto agli alunni con disabilità, è fondamentale, assolutamente necessario, avere a disposizione queste risorse: nuove attrezzature, nuove utenze, e soprattutto un personale, tutte cose che non si ottengono con una politica di tagli.
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Gent.mo Ministro Profumo,
sono il Direttore dei servizi della scuola primaria E. S. di Torino, circolo composto da una sede, una succursale e due scuole dell’infanzia.
La popolazione scolastica del mio circolo è di 860 alunni, e ad operarvi sono 80 docenti, 16 collaboratori scolastici e 5 amministrativi coordinati da un Dirigente Scolastico.
Le scrivo per rappresentarLe la situazione difficile che io vivo quotidianamente nel ruolo di amministratore delle risorse economiche che dall’avvio dell’autonomia si sono depauperate.
Sono in ruolo dal 1993, ho un lungo precariato alle spalle, ho resistito perché mi sentivo un segmento importante del progetto educativo che ha avuto sempre come centro il benessere dei bambini, soprattutto di quelli diversamente abili che abbiamo accolto con entusiasmo e che ci hanno restituito la stessa carica di energia che è stata spesa per la loro integrazione.
Penso a S. arrivato da noi con una relazione osservativa che non dava speranza sulle sue possibilità di progresso e che ha concluso il ciclo partecipando ad un laboratorio di musicoterapia, danzando coi compagni e dimostrando di “sentire e capire la musica” .
Ma per poter ottenere questi risultati si devono avere delle risorse a disposizione, bisogna aggiornarsi, acquistare dotazioni didattiche, potenziare i laboratori informatici e curarne la loro manutenzione, fare progetti pluriennali di investimento, dare forma alle idee che la nostra scuola, come tantissime altre sul territorio, riesce a sfornare anche in sinergia con le famiglie.
Bisogna avere docenti preparati, ore a disposizione per curare il recupero degli alunni con difficoltà di apprendimento, per organizzare laboratori ed attività di rinforzo delle competenze, per aiutare il gruppo classe al superamento di conflitti e di atteggiamenti aggressivi, sempre più diffusi nelle nostre scuole.
Bisogna avere un contingente di collaboratori scolastici a supporto degli insegnanti ed indispensabili in una scuola che vogliamo sicura ed attenta ai bisogni dell’utenza, e per questo aperta al territorio dalle 7.00 alle 19.00.
La scuola dell’autonomia di fronte ai cambiamenti ed alle innovazioni che Lei intende promuovere ha bisogno di uffici efficienti, di attrezzature non obsolete, di un numero congruo di addetti con specifiche competenze, capaci di affrontare la complessità dei processi.
Ma perseguire una politica del taglio degli organici, che sul personale ATA è stato sistematica, e la decisione di far transitare nel ruolo degli amministrativi il personale inidoneo, con storie personali talvolta drammatiche e professionalità diversa rispetto al lavoro d’ufficio, vanno in direzione contraria all’idea di una scuola moderna ed efficace che tutti quanti noi auspichiamo.
Quest’anno il nostro bilancio ha ottenuto un finanziamento ministeriale di € 41.184,66, di cui € 35.500 destinati al fabbisogno per le supplenze, il resto da suddividersi tra attività e progetti.
Le cifre si commentano da sole.
Il Comune non ha erogato il finanziamento per il diritto allo studio, per il servizio di pre e post scuola e sta lesinando anche sulle assegnazioni per l’acquisto di materiale di consumo e di pulizia, e ci ritroviamo sconcertati ormai da anni ad invitare le famiglie a dotare i propri figli di un piccolo corredo di sapone e carte igienica perché i soldi non ci sono.
Vantiamo nei confronti dello Stato residui attivi che attendiamo di riscuotere dal 2006, che i funzionari del Ministero ci hanno invitato a destinare all’aggregato Z come disponibilità da programmare, ignorando che rappresentano anticipi su impegni sostenuti e quindi somme da restituire alle scuole ormai collassate.
Ci vengono richiesti continui monitoraggi, e non ne capiamo la finalità, quasi non fosse chiara la situazione di sofferenza della scuola, che pure si ingegna, si mette in rete, condivide e scambia esperienze.
Lei ha da poco annunciata la de materializzazione delle attività di segreteria, ma contestualmente apprendiamo che alle 3800 scuole facenti parti del progetto SPC (e siamo tra queste) verrà dismessa la linea adsl, viste le difficoltà in cui versa la Direzione generale per gli studi la statistica e i sistemi informativi del Ministero dell’istruzione.
Non mi pare condivisibile come scelta.
Come Direttore dei servizi guardo con preoccupazione e sinceramente con un po’ di rabbia alla proposta contenuta nel disegno di legge sul riordino degli organi collegiali che mi vorrebbe membro del consiglio di Circolo in qualità di verbalizzatore e senza diritto di voto.
Da una parte sono considerata figura apicale e conseguentemente punto di riferimento per la gestione delle mille problematiche che in parte Le ho esposte, dall’altra mi riducono a mero scrivano di un organismo chiamato a deliberare sul funzionamento dell’istituzione scolastica, nella quale ormai trascorro molte più ore di quanto stabilito dal mio contratto di lavoro, peraltro scaduto dal 2009.
La distanza tra la scuola reale e quella immaginata si può colmare solo attraverso l’ascolto delle voci che la vivono quotidianamente, e mi creda sta andando avanti per la serietà e la professionalità di tutte le sue componenti.
Io la ringrazio anticipatamente per l’attenzione che mi vorrà concedere, disponibile ad un sereno confronto e anche ad ospitarLa nella mia scuola, che non sarà perfetta ma che fa parte della mia vita e che non vorrei vedere schiacciata dal peso dei problemi.
Con osservanza
Lettera firmata
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