Finanziamenti alle scuole: il Ministro Fioroni all’audizione parlamentare del 24 aprile
10.800 scuole alla canna del gas. La FLC ribadisce l’urgenza di un Decreto Legge
Pubblichiamo il verbale integrale dell’audizione fatta dal Ministro Fioroni il 24 aprile scorso alla Camera sullo stato dei finanziamenti alle scuole statali di cui avevamo già dato notizia sul nostro sito.
Torniamo di nuovo sull’argomento per due ragioni:
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per dare un’ informazione completa e mettere a disposizionedei nostri navigatori il verbale integrale dell’audizione del Ministro. E’ giusto che il Paese sappia lo stato di miseria in cui versa il sistema pubblico di istruzione dopo cinque anni di saccheggio e definanziamento da parte del precedente Governo. A questo stato di cose, non pone certo rimedio la Finanziaria 2007, anzi lo conferma.
Il Ministro, cifre alla mano, dice a quanto ammonta il debito delle scuole per la gestione quotidiana.
La cifre mancanti, noi le conosciamo bene avendole denunciate per tempo, riguardano:
Esami di stato |
180.000.000 di euro |
Stipendi dei supplenti |
425.000.000 di euro |
Funzionamento |
159.000.000 di euro a cui si aggiunge il mancato finanziamento per la Tarsu. |
In tutti questi anni, e cioè da quando sono cominciati i tagli, nel 2002, la FLC aveva lanciato l’allarme sui pericoli che correva la scuola pubblica, a cui venivano progressivamente tolte, nelle varie finanziarie, le risorse per il funzionamento quotidiano e indispensabile.
In particolare, a partire dal 17 dicembre del 2002 con tabelle ed elaborazioni, presentate in una conferenza stampa con la nostra Confederazione,aveva denunciato in anticipo non solo i tagli in corso ma ciò che essi avrebbero prodotto.
Dispiace che solo ora il Ministro, che siede da un anno in Viale Trastevere, si sia reso conto dello stato di degrado e di precarietà in cui si trovano i bilanci delle scuole. Sarebbe stato sufficiente ascoltare le nostre denunce e verificarle!
Nel 2002, con la finanziaria, fecero capolino per la prima volta, i tetti di spesa sui compensi per gli esami di maturità.
Nel 2005 la stessa sorte toccò agli stipendi dei supplenti proprio mentre il fenomeno del precariato era in aumento.
Ma i tetti di spesa cosa sono in realtà? Tagli mascherati che stanno danneggiando enormemente la scuola.
I tetti di spesa, infatti, non sono idonei a contenere i costi, ma al contrario mettono in difficoltà gli enti e le amministrazioni pubbliche, scaricando i relativi oneri sugli anni successivi.
La Corte dei Conti aveva fatto notare questo dato negativo nel giungo 2006 alle più alte cariche dello Stato. Nessuno pare avervi prestato attenzione.
La FLC, raccogliendo le proteste e le richieste di aiuto di tante scuole costrette a scegliere tra pagare la Tarsu, i supplenti e i fornitori, denunciava questo stato di miseria e chiedeva a chi ci governa di riportare i finanziamenti allo del 2001 rivedendo le priorità nell’uso delle risorse.
Ma i tagli non sono ciechi, anzi ci vedono benissimo. Infatti, per quale ragione i tagli fatti con le varie finanziarie non hanno investito tutti nella stessa misura ?.
Ci chiediamo, in altri termini, perché alla scuola statale sono stati fatti i tagli mentre alla scuola non statale non è toccata la stessa sorte.
Insomma, al di la delle cifre, noi riteniamo che le affermazioni del Ministro fatte durante l’audizione del 24 aprile non sono convincenti, specialmente quando dice di non essere stato informato sulla reale situazione finanziaria delle scuole.
La FLC Cgil, ad esempio, glielo sta ripetendo ogni settimana almeno da settembre 2006. E sul nostro sito stiamo rilanciando giorno dopo giorno le denunce dettagliate che ci pervengono, spontaneamente, dai Presidenti dei Consigli di Circolo o d’Istituto, dai Dirigenti Scolastici, dalle Associazioni e Reti di scuole.
La FLC ribadisce che mancano i soldi nelle scuole statali per:
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i compensi per gli esami di stato
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gli stipendi dei supplenti
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la Tarsu
Questi debiti, che, secondo le nostre stime, un anno fa ammontavano a circa 600 milioni di euro, ora sono in crescita per l’ulteriore sforbiciata della finanziaria 2007 e per l’aumento delle tariffe.
In alcune regioni i comuni hanno raddoppiato le tariffe per il pagamento della Tia (ex Tarsu).
L’elemento particolarmente allarmante per le scuole è la mancanza di fondi per le spese di funzionamento e per gli stipendi dei supplenti.
Se si fosse stati attenti a questa delicata situazione probabilmente non avremmo avuto sulle supplenze un sentimento di rabbia e di sconcerto da parte dei Dirigenti Scolatici di fronte a quanti, solo due mesi fa, imputavano agli stessi Dirigenti scolastici la responsabilità di aver le casse vuote per aver pagato i supplenti.
Noi la pensiamo diversamente. Noi siamo con i tanti dirigenti che siassumono la responsabilità di assicurare il servizio e il diritto allo studio. Questo è stato il senso della manifestazione di alcuni giorni fa dei dirigenti scolastici milanesi davanti alla Prefettura che hanno ribadito la difficile situazione in cui trovano le scuole statali. Questo è il senso dell'appello al Presidente della Repubblica dei Dirigenti Scolastici di Bologna che hanno chiesto anche l'incontro al Prefetto per significare la drammaticità della situazione in cui versano le scuole della provincia.
Per questa ragione tuteleremo quanti, facendo il loro dovere con la regolare nomina dei supplenti, dovessero essere chiamati a dare spiegazioni.
In conclusione
Ormai è tutto noto: i tagli hanno prodotto i loro pesanti effetti e secondo le ultime stime i debiti delle scuole superano il miliardo di euro.
Ora l’urgenza è:
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conoscere quali misure intendano adottare il Ministro ed il Governo e in quali tempi le scuole potranno ricevere i finanziamenti per ripianare la situazione.
Noi la proposta l’abbiamo formulata da diversi mesi: approvare con urgenza un Decreto legge per ripianare i debiti e incrementare i fondi del “capitolone”.
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Non fare scherzi. Ovvero bisogna che il Ministro rivendichi risorse non solo per aumentare le disponibilità correnti (anno 2007) ma per risolvere anche il pregresso sul quale, fino ad ora, invece nessuno si sbilancia. La situazione è davvero preoccupante. Infatti,nella rilevazione dei debiti pregressi le scuole sono state invitate a non segnalare agli USR gli impegni già pagati con altri fondi e cioè con gli anticipidi cassa.
In pratica se i soldi del fondo di istituto fossero stati anticipati per pagare gli stipendi o la TARSU essi non saranno reintegrati. E ciò, se non altro tecnicamente parlando, è un imbroglio.
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Lo sciopero del 4 giugno ha al suo centro anche l’emergenza funzionamento delle scuole. Siamo convinti che occorra incrementare il numero delle iniziative in tal senso e la loro intensità perché il tempo sta passando ed i problemi crescono.
Roma, 21 maggio 2007
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