Esami di… stato di massima all’erta
Alta attenzione soprattutto sull’uso delle nuove tecnologie che consentono di aggirare la vigilanza.
Mentre da un lato i ministri promettono di abolire le pagelle per passare ai voti elettronici (nonostante le incursioni nei siti informatici di qualche provveditorato abbia nel frattempo dimostrato che così si possono alterare punteggi e graduatorie), il ministero non manca di guardare con una certa apprensione allo sviluppo dell’hi-tech. E’ quanto emerge dall’ultima nota inviata agli uffici scolastici periferici sugli adempimenti per i prossimi esami di stato.
In essa non manca certo la dovizia di particolari nella descrizione di tutte le cose a cui dovranno fare attenzione i capi di istituto per assicurare ambienti adatti per le prove, strumentazioni per le commissioni e accoglienza per gli alunni. Il tutto appare un po’ eccessivo, soprattutto nella prima parte della nota, se si pensa che in quanto a locali, disposizioni di banche e sedie e quant’altro le scuole non siamo certo alla prima esperienza.
Più interessante la seconda parte dove l’attenzione si sposta su telefonini ed altre diavolerie elettroniche che hanno costituito in questi anni l’oggetto di più o meno fantascientifici aggiramenti della vigilanza dei commissari. Cosa oggi ancora più facile grazie alla diffusione delle reti wireless (ma anche, si preoccupa di precisare il Ministero, grazie alla comune rete telefonica con protocolli UMTS, GPRS, GSM e Bluetooth.).
Utile perciò soprattutto ricordarsi di far presente agli alunni i divieti circa telefoni cellulari, macchine fotografiche, trasmettitori vari, dispositivi a luce infrarossa o ultravioletta ( sic!), palmari o personal computer dal momento che la loro scoperta potrebbe significare l’esclusione da tutte le prove per i possessori.
Un po’ più eccessivo e poco credibile invece l’occhio vigile e severo da Grande Fratello del Ministero che grazie alla sua Struttura Informatica e con la collaborazione della Polizia Postale dovrebbe essere in grado addirittura di prevenire l’uso scorretto di internet e telefoni, a meno che non si pensi ad una sorta di black out telefonico e informatico di parecchie migliaia di punti di connessione.
Insomma un esame di stato all’insegna di uno stato di massima all’erta.
Roma, 27 maggio 2008
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