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Elezioni Fondo Espero: l'articolo di Domenico Pantaleo, Segretario generale della FLC Cgil

Il 2, 3 e 4 marzo 2010 si vota, con modalità telematiche, per il rinnovo dell'assemblea dei delegati.

04/02/2010
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Pubblichiamo l'articolo che Domenico Pantaleo ha scritto per il secondo numero del "Giornale della effelleci (speciale elezioni Fondo Espero), in spedizione in questi giorni.

Ricordiamo che le elezioni per il rinnovo dell'assemblea dei delegati si terranno con modalità telematiche il 2, 3 e 4 marzo 2010.

Roma, 4 febbraio 2010
__________________

Il voto, libera espressione democratica per scegliere la rappresentanza
di Domenico Pantaleo, Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza

Scarica l'articolo in formato pdf

Il 2, 3 e 4 marzo 2010 le lavoratrici e i lavoratori della scuola iscritti al Fondo Espero saranno chiamati a esprimere il proprio voto per eleggere la nuova Assemblea dei Delegati del fondo di previdenza complementare del comparto scuola.

Si tratta di un appuntamento che, per via della situazione sociale e politica in cui stiamo vivendo, assume un significato e una importanza che vanno oltre la semplice rielezione dell’Assemblea dei Delegati.

Gli elementi di contesto che ricadono in modo diretto sulle elezioni di Espero sono:

  • gli spazi di democrazia diretta, in cui i lavoratrici e lavoratori possono liberamente esprimere il proprio parere e il proprio orientamento, si vanno man mano restringendo, come dimostra anche il recente rinvio delle elezioni delle RSU voluto dal Ministro Brunetta e dalle altre Organizzazioni Sindacali;

  • la crisi finanziaria ed economica, che ha sconvolto la maggior parte dei paesi del pianeta, sta assumendo le dimensioni anche di una potente crisi sociale; la precarietà della vita e del lavoro comincia a pesare su persone e famiglie che pensavano di essere tutelate e al sicuro, con grave danno soprattutto per le giovani generazioni alle quali si prospetta un futuro grigio caratterizzato dalla mancanza di lavoro stabile e dall'incertezza di rendita previdenziale, anche per l'assenza di strategie governative in grado di rilanciare l'economia e lo sviluppo produttivo del Paese;

  • il sistema previdenziale pubblico obbligatorio è nuovamente sotto attacco da parte del governo. Non contento del fatto che chi si trova in regime contributivo avrà pensioni che a fatica raggiungeranno il 50-60% dell’ultimo stipendio in godimento (ammesso di averlo lo stipendio!), dal primo gennaio di quest’anno sono state ritoccate in negativo le aliquote che determinano l’ammontare della pensione, per cui anche quel 50% diventa un miraggio. Contemporaneamente, sempre dal 2010, viene elevata progressivamente l’età pensionabile delle donne che dai 60 anni attuali dovrà arrivare a 65. Come si vede la parità è intesa non come superamento delle discriminazioni, ma come incremento delle penalizzazioni.

Tutto questo, e ci dispiace dirlo, ha avuto la sola opposizione della Cgil.

L'attività dei sindacati e il giudizio dei lavoratori

Le elezioni per l’Assemblea dei Delegati di Espero, pur riguardando solo gli iscritti al Fondo pensione, rappresentano una opportunità di espressione democratica con la quale esprimere non solo una preferenza di carattere amministrativo e gestionale, ma anche un giudizio sulle politiche delle diverse organizzazioni sindacali, sia in merito alle questioni sociali, tra cui la previdenza obbligatoria e complementare, sia in merito alle questioni direttamente connesse alla scuola e alla formazione.

La FLC Cgil ritiene la previdenza pubblica obbligatoria il pilastro fondamentale su cui costruire il futuro di tutti i cittadini del nostro paese, una volta arrivati all'età della pensione. Per questo è necessario potenziarla e fare in modo, come è scritto nei documenti del nostro Congresso, che ogni lavoratore, alla fine della propria carriera, possa ricevere una pensione dignitosa, non inferiore comunque al 60% dello stipendio. Questa misura minima di dignità sociale dovrà essere garantita facendo ricorso alla fiscalità generale, secondo il principio di solidarietà sociale che, in fondo, è lo stesso che regge la previdenza obbligatoria.

La previdenza complementare non può essere sostitutiva di quella obbligatoria, lo dice la parola stessa, ma solo integrativa; anch’essa va tutelata e potenziata, per garantire a tutti coloro che vi aderiscono un rendimento minimo che non può essere inferiore al rendimento del TFR, anche quando il lavoratore dovesse rilevare e riscattare la propria posizione, cosa possibile in momenti di crisi finanziaria come quella attuale.

Il senso della previdenza integrativa e complementare

La scelta di costituire Espero si è rivelata felice e chi vi ha aderito ne ha tratto vantaggi non indifferenti, come è dimostrato in altra parte del giornale. Nel costituire il fondo pensioni abbiamo pensato soprattutto alle nuove generazioni, infatti abbiamo previsto che anche chi svolge un lavoro breve e frammentato possa iscriversi per costituire una propria posizione previdenziale.

La lotta alla precarietà del lavoro e della vita ha impegnato fortemente la nostra organizzazione sindacale: scioperi, manifestazioni, sit-in e tutto ciò che siamo stati in grado di promuovere e di organizzare soprattutto negli ultimi quattro anni.

Abbiamo voluto dare visibilità a questa nostra scelta, candidando in queste elezioni, nei primi posti in lista, anche colleghi precari.

Come capolista abbiamo indicato il segretario nazionale che da anni si occupa di previdenza come segnale forte del nostro impegno per una sempre migliore gestione del Fondo.

Il voto alla lista della FLC Cgil è un voto che esprime fiducia e speranza di cambiamento; è un voto che afferma la dignità delle persone in qualunque stagione della vita; è un voto che afferma il valore del lavoro come perno fondamentale delle relazioni sociali e dello sviluppo della collettività.

Roma, 4 febbraio 2010

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