Sicurezza nelle scuole: il dirigente scolastico come capro espiatorio di responsabilità altrui
Un comunicato del Segretario generale della FLC CGIL Campania denuncia l’alto livello di esposizione dei dirigenti scolastici in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nelle stesse ore in cui si diffonde la notizia dell’ennesima condanna di un dirigente scolastico per un grave infortunio derivante da una carenza strutturale dell’edificio scolastico, la FLC CGIL Campania diffonde un comunicato del Segretario generale che affronta il tema, fortemente sentito dai dirigenti scolastici, delle loro responsabilità rispetto alle inadempienze degli enti competenti a fornire, mantenere e mettere in sicurezza gli edifici scolastici.
La nomina dei presidenti delle commissioni parlamentari di Camera e Senato rende possibile e urgente la ripresa dell’iter legislativo del disegno di legge di modifica del Testo Unico sulla sicurezza DLgs 81/2008 che la FLC CGIL ha sostenuto fin dalla sua elaborazione attraverso iniziative pubbliche, convegni e proposte.
Nel corso di tali occasioni abbiamo sempre ribadito la necessità che si proceda ad una più chiara definizione delle competenze dei dirigenti scolastici in materia di gestione della sicurezza e ad una netta separazione delle sue responsabilità da quelle sulla struttura, manutenzione, funzionalità, messa a norma degli edifici scolastici, auspicando che si possa in tempi brevi procedere all’adeguamento di tutti gli edifici scolastici e al rinnovo del patrimonio edilizio delle scuole pubbliche, attraverso il completo utilizzo delle risorse stanziate e spesso inutilizzate.
Riteniamo inoltre non più rinviabile la pubblicazione da parte del MIUR del Regolamento previsto dall’articolo 3, comma 2, del DLgs 81/2008 con il quale, tenuto conto delle particolarità del servizio pubblico erogato nelle scuole, si sarebbero dovute individuare, entro 24 mesi dalla pubblicazione del Testo Unico, le modalità applicative delle disposizioni previste dalla legge.
Per gestire in modo più efficace la sicurezza è infatti necessario:
- prevedere l’eliminazione dell’obbligo per il dirigente scolastico di individuare il RSPP tra il personale interno all’istituzione scolastica;
- prevedere l’erogazione alle istituzioni scolastiche di specifiche risorse finanziarie per la nomina del RSPP, per la sorveglianza sanitaria e la nomina del medico competente, per la formazione generale di tutti i lavoratori e quella specifica per le figure sensibili (addetto al servizio di prevenzione e protezione - ASPP, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza - RLS, addetti antincendio e al pronto soccorso);
- prevedere in capo al solo Ente Locale il potere di interruzione dell’attività scolastica a seguito di segnalazione da parte del dirigente scolastico di una situazione di rischio grave e immediato connesso allo stato dell’edificio scolastico e dei locali tecnici, limitando la responsabilità del dirigente scolastico alla sola eventuale temporanea interdizione dell’uso di aule, laboratori e palestre.
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Il XVIII Rapporto di Legambiente Ecosistema Scuola pubblicato il 17 ottobre 2017 afferma che solo il 47,4% dei quasi 43.000 edifici scolastici funzionanti possiede la certificazione antincendio: da questo dato allarmante si può dunque facilmente dedurre le problematiche che ricadono sulla responsabilità dei Dirigenti Scolastici.
La nota 5264 del Dipartimento dei VV.FF. dell’aprile scorso, con cui si forniscono indicazioni relative alle modalità di svolgimento dei controlli nelle strutture scolastiche e asili nido, eventualmente privi del certificato di prevenzione incendi e della certificazione attestante l’avvio della relativa pratica, non facilita la posizione dei Dirigenti Scolastici nell'insidiosa materia relativa alla gestione della sicurezza.
Alcune recenti vicende giudiziarie riguardanti la responsabilità civile e penale dei Dirigenti Scolastici sulle tematiche della sicurezza a scuola evidenziano la permanente condizione di difficoltà dei dirigenti scolastici a svolgere la funzione di garante della sicurezza e ci fanno insistere su alcune riflessioni che da tempo facciamo.
La condizione del Dirigente come "datore di lavoro, responsabile dell'immobile" è anomala e complessa, soprattutto perché la normativa vigente presenta palesi criticità.
Prima anomalia: il dirigente è di fatto datore di lavoro, in quanto capo del personale e rappresentante legale dell'istituzione, ma non è proprietario dell'immobile. Quindi le sue responsabilità sull'agibilità dell'immobile e sugli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria si intrecciano strettamente con quelle dell'ente locale tenuto a fornire i locali, senza che sia chiaramente indicato dove finisce la responsabilità dell'uno e comincia quella dell'altro. La norma prevede che il dirigente scolastico assolva ai suoi compiti segnalando all'ente competente le anomalie. Questo purtroppo non lo mette al riparo dalle responsabilità derivanti dai rischi che comunque quelle anomalie rappresentano per la sua scuola. Né il ricorso all'interruzione delle attività scolastiche è una strada sempre praticabile, perché da tale atto potrebbero derivare responsabilità civili e anche penali qualora si configurasse un'illegittima interruzione di pubblico servizio.
Seconda anomalia: il dirigente non può intervenire direttamente sugli edifici perché la scuola non ha propri fondi da destinare agli interventi edilizi di ordinaria o straordinaria manutenzione. Se li trova sono fondi finalizzati e spesso rigidamente incardinati. Mancano inoltre le strutture tecniche utili per progettare e seguire gli interventi, per cui qualsiasi necessità deve essere verificata con gli stessi uffici tecnici dell'ente proprietario, con essi concordati gli interventi e il possibile appalto, con tempi biblici. La scomparsa di un ruolo autonomo e attivo della Provincia ha complicato questo quadro.
Si tratta quindi di un contesto che lascia troppi spazi all'incertezza e determina condizioni in cui un lavoratore come il Dirigente Scolastico si ritrova a gestire responsabilità per le quali buona volontà e competenza non bastano, ma servirebbero certezze normative e tutela di esercizio della funzione. In assenza di tali condizioni non possono essere garantite sempre la completa sicurezza e prevenzione nel luogo di lavoro.
A fronte di tale situazione, come sindacato, oltre alla tutela individuale dei nostri associati e all'impegno per una ripresa immediata del Disegno di Legge sulle responsabilità del dirigente scolastico in materia di sicurezza, il cui iter è stato interrotto dalla fine della legislatura precedente, intendiamo aprire una vertenza per l'avvio nella nostra regione di un grande piano di efficientamento e ristrutturazione degli edifici scolastici, aprendo un confronto con tutti i soggetti istituzionali interessati alla scuola.
Ai nostri iscritti garantiremo l'attivazione di un pool di legali, specializzati sulle problematiche della sicurezza, che possa in via preventiva inchiodare alle proprie responsabilità i proprietari degli immobili, ed affiancare tutti quei dirigenti scolastici che dovessero trovarsi difficoltà.
Il Segretario Generale
Alessandro Rapezzi
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