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Si è svolto l’atteso incontro al Ministero sulla rotazione degli incarichi dei dirigenti scolastici e l’aggiornamento sulle risorse del FUN

Ribadita la netta contrarietà della FLC CGIL alla rotazione. Sollecitato l’avvio della contrattazione Nazionale sull’armonizzazione delle retribuzioni.

31/03/2023
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Si è svolto il 30 marzo in presenza nella sede del Ministero dell’Istruzione e del Merito l’atteso incontro su aggiornamento Fondo Unico Nazionale (FUN) relativo agli aa.ss. 2022/23 e 2023/24 e rotazione degli incarichi dei dirigenti scolastici.

Per l’amministrazione erano presenti il Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione dott.ssa Carmela Palumbo e il Capo Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali dott. Jacopo Greco.

Fun Dirigenti Scolastici 

L’incontro è stato aperto da Jacopo Greco che ha comunicato l’imminente pubblicazione del decreto di concerto con il MEF che quantifica in 17.949.611  milioni di euro per l’anno 2022 e in 8.067.949 milioni per il 2023 i risparmi derivanti dall'utilizzo dei fondi stanziati e non utilizzati per il dimensionamento temporaneo delle istituzioni scolastiche tra 500 e 600 alunni.  Con tali ulteriori risorse si potrà garantire l’armonizzazione delle retribuzioni dei dirigenti scolastici attraverso l’applicazione delle fasce nazionali per le quali l'amministrazione ha proposto l'avvio dall'a.s. 23/24,  anziché dal corrente anno scolastico,  come previsto dalla norma che ha prorogato la validità dei CIR per gli anni scolastici 19/20 20/21 e 21/22.

A tal fine il Capo Dipartimento ha preannunciato il ricorso ad un provvedimento che dovrà prorogare la durata dei CIR anche all’a.s. 2022/23, prevedendo contestualmente il divieto di aumentare la  retribuzione di posizione parte variabile rispetto al valore dell’anno precedente.

La FLC CGIL nel suo intervento ha accolto favorevolmente lo stanziamento di ulteriori risorse per il FUN ma ha sostenuto la necessità di introdurre l'armonizzazione della retribuzione dei dirigenti scolastici dal corrente anno scolastico, senza ulteriori proroghe, dal momento che sussistono le condizioni per mettere definitivamente fine alle sperequazioni retributive tra i dirigenti scolastici delle diverse regioni, aumentando notevolmente le retribuzioni in quelle regioni che attualmente risultano sotto la media nazionale ed  equiparandole a quelle più alte, senza che l’operazione determini penalizzazioni per nessun dirigente. A tal fine la FLC CGIL ha sollecitato l’avvio immediato della contrattazione integrativa nazionale che, sulla base delle risorse complessive  confluite nel FUN, dovrà individuare numero delle fasce, percentuale delle scuole presenti in ciascuna fascia, rapporti retributivi tra le fasce e modalità di applicazione della clausola di salvaguardia delle retribuzioni che consente il mantenimento della retribuzione in godimento per tutta la durata dell’incarico triennale anche ai pochi casi in cui il passaggio alle fasce nazionali determini, nelle regioni con le retribuzioni più alte,  una diminuzione della retribuzione di posizione parte variabile. 

L'amministrazione si è riservata di illustrare nei dettagli la sua proposta nel prossimo incontro fissato per il 14 aprile.

Rotazione degli incarichi dirigenziali 

Sul tema della rotazione degli incarichi dei dirigenti scolastici l'amministrazione ha comunicato  la decisione di prevederne l’applicazione in tutte le regioni dall’a.s. 2023/24, a seguito delle sollecitazioni dell’ANAC, in relazione agli ingenti finanziamenti del PNRR gestiti dalle scuole, e della Corte dei Conti in sede di registrazione degli incarichi dirigenziali. Ha pertanto reso noto alle organizzazioni sindacali presenti che tutti gli USR hanno inserito nei rispettivi piani triennali per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza (PTPCT) la rotazione degli incarichi dei dirigenti scolastici come misura di prevenzione della corruzione con  la periodicità di nove anni, corrispondenti a tre incarichi dirigenziali e  la possibilità di derogare a tale obbligo in situazioni particolari che non sono state ulteriormente dettagliate.

La FLC CGIL nel suo intervento ha ribadito la ferma contrarietà del sindacato alla rotazione dei dirigenti scolastici, dimostrando che  né la legge 190/2012 né le delibere dell'Anac fanno esplicito riferimento alla necessità di applicare  questa misura  ai dirigenti scolastici.

La FLC CGIL ha infatti evidenziato che l’ANAC  ha definito quello scolastico un settore a basso rischio corruttivo e nelle Linee guida del 2016 per l’applicazione  alla scuola della normativa anticorruzione (Delibera 430/2016), sollecitate dallo stesso ministero, ha già elencato le principali  attività a rischio corruttivo presenti nelle scuole e le corrispondenti misure preventive tra le quali non è ricompresa la periodica rotazione della dirigenza.

Di rotazione degli incarichi dei dirigenti non si parla nemmeno nella successiva delibera 241 del 2017 relativa agli obblighi di pubblicazione che pure contiene uno specifico paragrafo sulla dirigenza scolastica nel quale si evidenziano le ridotte dimensioni delle istituzioni scolastiche, che le distinguono dalle altre amministrazioni pubbliche, e il ridotto grado di esposizione al rischio corruttivo delle attività da esse svolte, prevedendo, in un’ottica di semplificazione,  l’assolvimento delle misure di trasparenza con la pubblicazione di una serie di dati che da quest’anno i revisori dei conti sono incaricati di verificare, come previsto nella Legge di Bilancio 2023.

La FLC ha  inoltre richiamato l’attenzione dell’amministrazione sulle conseguenze che il ricorso alla rotazione dei dirigenti potrebbe avere in relazione alla realizzazione dell’attività progettuale delle scuole legata al PNRR, nella delicatissima fase attuativa e alla imminente applicazione del decreto sul dimensionamento che si prevede possa modificare l’assetto delle istituzioni scolastiche sul territorio, specie nelle  regioni del Sud. Ha inoltre evidenziato le difficoltà a cui andrebbero incontro anche molte  regioni del Nord che già oggi presentano un alto numero di sedi vacanti che aumenteranno notevolmente con i pensionamenti e la mobilità interregionale in uscita e che l’assunzione dei 166  vincitori ancora presenti nella graduatoria nazionale non potrà colmare. Aggiungere a tali criticità anche lo spostamento d’ufficio di un consistente numero di dirigenti scolastici significherebbe stravolgere inutilmente l’attività di  centinaia e centinaia di scuole e di dirigenti scolastici costretti il prossimo anno anche ad assumere  la reggenza di tutte le sedi vacanti.

La FLC CGIL ha pertanto avanzato formale richiesta di sospendere per il prossimo anno scolastico l'applicazione della rotazione in tutte le regioni e di aprire un'interlocuzione con ANAC volta a escludere la dirigenza scolastica dall'obbligo di rotazione.

L'amministrazione ha ribadito la necessità di dare seguito alle indicazioni degli organi di controllo e applicare fin dal prossimo anno scolastico la rotazione,  utilizzando criteri omogenei su tutto il territorio nazionale.

La FLC CGIL è impegnata a contrastare una scelta che considera dannosa per la scuola oltre che per i dirigenti scolastici, ai quali metterà a disposizione tutti gli strumenti necessari alla tutela individuale.  

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