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Informativa su corso intensivo riservato per dirigenti scolastici

Evidenziate dalla FLC CGIL le numerose criticità presenti nella procedura riservata e gli ulteriori inevitabili contenziosi che ne deriveranno. Sottolineata la necessità di procedure concorsuali bandite con regolarità e con investimenti adeguati alla loro realizzazione.

16/05/2023
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Si è svolto il 15 maggio presso il ministero dell’istruzione e del merito l’incontro di informativa sul corso intensivo di formazione rivolto ai partecipanti al concorso nazionale a posti di dirigente scolastico con un contenzioso pendente per mancato superamento di una delle prove.

Erano presenti i sindacati rappresentativi dell’Area della dirigenza scolastica. Per l’amministrazione era presente il Capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione dott.ssa Carmela Palumbo e il direttore generale della direzione per il personale scolastico dott. Filippo Serra.

In apertura dell’incontro la dott.ssa Palumbo ha illustrato lo schema di decreto contenente le modalità di svolgimento della procedura prevista dall’art. 5 della legge 14/2023 di conversione del decreto legge 198/2022, indicando le categorie dei destinatari e la tipologia delle due diverse prove di accesso al corso intensivo, già previste dalla legge, illustrando l’iter che dovrà consentire a tutti coloro che conseguono un punteggio complessivo pari o superiore a 60/100, avranno frequentato almeno 90 delle 120 ore previste e avranno svolto la prova finale per la quale non è prevista alcuna valutazione, di essere inseriti in coda alla graduatoria del concorso  nazionale per dirigente scolastico bandito nel 2017 che dovrebbe esaurirsi con le  assunzioni previste per il prossimo anno e per le quali il ministero è in attesa dell’autorizzazione ad assumere richiesta al MEF.

Rispetto ai contenuti del decreto, la dott.ssa Palumbo ha comunicato ai presenti che al momento non è possibile ipotizzare la platea degli interessati alla procedura e che nell’istanza di partecipazione in modalità telematica su piattaforma appositamente dedicata, i candidati dovranno, tra l’altro, confermare il possesso dei requisiti e dei titoli già dichiarati nella domanda di partecipazione al concorso ordinario entro  la data del 29 dicembre 2017 e allegare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante la pendenza di procedimenti giurisdizionali rientranti tra quelli previsti nell’art. 5 della legge 14/2023.

La dott.ssa Palumbo ha infine comunicato che l’autorizzazione a bandire la procedura in esame e il concorso ordinario regionale a posti di dirigente scolastico, tenuto conto degli esiti del dimensionamento scolastico previsto dalla Legge di Bilancio 2023, è stata richiesta per 1140 posti complessivi, di cui 456 destinati alla procedura prevista dalla legge 14/2023 e 684 per il concorso ordinario regionale.

La posizione della FLC CGIL

Nel nostro intervento abbiamo sottolineato come finora tutte le procedure concorsuali per il reclutamento dei dirigenti scolastici siano state contrassegnate da lunghissimi e pesantissimi strascichi giudiziari che, come l’ultimo concorso nazionale dimostra, non possono essere prevenuti dall’amministrazione semplicemente modificando la procedura, da regionale a nazionale e poi di nuovo nazionale, ma pubblicando bandi di concorso a cadenza regolare e apportando  sostanziali modifiche alle modalità organizzative dei concorsi.

La regolarità di una procedura concorsuale può essere infatti assicurata solo con investimenti adeguati sulla sua realizzazione, prevedendo compensi adeguati ed esoneri per i componenti delle commissioni, tempi congrui per le operazioni previste, assicurando omogeneità e trasparenza alla valutazione con uno stretto coordinamento dei lavori delle sottocommissioni, vigilando sulla composizione delle commissioni e sui requisiti dei commissari.

Quanto alla procedura oggetto dell’informativa, abbiamo evidenziato la presenza di numerose criticità che, se pure derivanti dall’applicazione delle disposizioni presenti nella legge non modificabili con il decreto, sono foriere di ulteriori contenziosi che rischiano di inficiarne il regolare svolgimento.

Tra queste abbiamo evidenziato in particolare la presenza di due diverse tipologie di prove di accesso e l’abbinamento delle prove alle diverse tipologie di candidati, la ripetizione della prova scritta per i vincitori di concorso con riserva, che hanno già svolto e superato le prove del concorso, sono stati assunti, hanno svolto e superato l’anno di prova e svolto anche per 3 anni la professione di dirigente scolastico, l’assenza di 3 delle 9 aree disciplinari previste per il concorso ordinario 2017.

Si tratta di criticità che potrebbero essere utilizzate per aprire ulteriori contenziosi, allungando ulteriormente gli strascichi giudiziari del concorso nazionale e impedendo di raggiungere l’obiettivo che la legge 14/2023 ha assegnato alle procedure, quello di assicurare la tempestiva copertura dei posti vacanti e il regolare funzionamento delle istituzioni scolastiche, evitando le ripercussioni sull’amministrazione dei contenziosi pendenti in relazione al concorso.

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