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Dirigenti scolastici: una prima analisi delle risorse in legge di stabilità

Grazie alla mobilitazione, stanziati in legge di bilancio i fondi per un recupero, sia pur parziale, e un avvicinamento alle altre dirigenze pubbliche.

06/11/2017
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La legge di bilancio per il 2018 ha certamente creato le condizioni per avviare il rinnovo del contratto del comparto Istruzione e Ricerca e della relativa area dirigenziale, garantendo le condizioni per l’applicazione dell’intesa del 30 novembre scorso.

Ritorniamo sull’argomento per proporre ai nostri navigatori, dopo le anticipazioni comparse sulla stampa, un approfondimento circa l’ammontare degli stanziamenti finalizzati alla progressiva armonizzazione della retribuzione di parte fissa dei dirigenti scolastici a quella dei dirigenti dell’area Istruzione e Ricerca.

Vediamo di fare chiarezza.

Le risorse stanziate a regime sono 96 milioni di euro lordo stato. Si tratta un aumento del Fondo Unico nazionale (FUN) di 37 milioni per il 2018, 41 milioni per il 2019 e infine 96 milioni dall’anno 2020.

La legge di bilancio (art. 53) prevede inoltre che i 35 milioni di aumento strutturale del FUN, previsti dalla legge 107/2015, vengano prioritariamente utilizzati per consolidare la retribuzione di parte fissa.

L’ intervento è spalmato su 3 esercizi finanziari, di cui solo il primo coprirà il triennio di validità del contratto 2016-2018 in corso di rinnovo, compensando la diminuzione di 14 milioni dovuta alla fine dei finanziamenti una tantum della 107/2015.

Gli aumenti dovrebbero inoltre assicurare stabilità alla retribuzione dei dirigenti scolastici che dall’a.s. 2019/2020, da circa 6250 dell’anno precedente, diventeranno almeno 8.000 per via del concorso finalizzato alla copertura di tutti i posti liberi.

Tale consistente incremento di titolari determinerà un’alta variabilità degli stipendi dei dirigenti scolastici legati per un terzo al FUN, bloccato ai valori dell’a.s. 2017/2018 dalle disposizioni previste dall’art. 23 del D.lvo 75/2017.

In conclusione, la legge di bilancio:

  • compensa l’accresciuto fabbisogno di risorse dovuto all’aumento di dirigenti scolastici in servizio
  • riduce la differenza retributiva tra i dirigenti scolastici e gli altri dirigenti dell’area Istruzione e ricerca

Il nostro giudizio

Si tratta di un primo passo che va nella direzione, auspicata da tempo dalla FLC CGIL e dagli altri sindacati, di piena equiparazione degli stipendi dei dirigenti scolastici a quelli degli altri dirigenti pubblici, in particolare a quelli appartenenti alla stessa area Istruzione e ricerca, anche se non riporta la retribuzione professionale media dei dirigenti scolastici ai livelli del 2010.
Resta fermo l'impegno della FLC CGIL ad ottenere, già a partire da questa Finanziaria, risorse aggiuntive per l'equiparazione delle retribuzioni di tutti i lavoratori del comparto istruzione e ricerca a quelle europee, a partire dal personale della scuola.

La FLC CGIL continua il suo impegno di informazione e coinvolgimento dei dirigenti scolastici ai quali spetterà l’ultima parola per la sottoscrizione del contratto nazionale di lavoro.

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