Delibere dei collegi sul tutor: calma e gesso!!
In questi giorni arrivano notizie di alcuni collegi dei docenti ai quali è stato chiesto alla prima riunione di deliberare i criteri per l’individuazione del tutor.
In questi giorni arrivano notizie di alcuni collegi dei docenti ai quali è stato chiesto alla prima riunione di deliberare i criteri per l’individuazione del tutor.
In altri casi si passa direttamente alle vie di fatto mediante la comunicazione nominativa al Collegio dei tutor individuati, nonostante che il Collegio abbia deciso diversamente e ben altro.
Oppure spunta all’improvviso - con l’assegnazione dei docenti alle classi -un’organizzazione del lavoro, mai deliberata dal Collegio dei docenti, con insegnanti prevalenti che casualmente fanno 18 ore in una classe per poi completare in un’altra.
Questa situazione di tensione è il frutto della nota riservata del Ministero del 30 giugno scorso, nella quale si minacciano sanzioni disciplinari, e dell’azione dei Direttori regionali che inquinano il clima nelle scuole ed alimentano la peggiore confusione.
Allora, come si conviene in questi momenti complessi, calma e gesso e ragioniamo.
Dal 30 agosto all’Aran è stata aperta, con un formale Atto di Indirizzo, la trattativa sull’art.43 del CCNL 2002-2005.
In quella trattativa il Governo chiederà di affrontare l’istituzione del tutor secondoquanto scritto nell’Atto di Indirizzo mentre i sindacati presenteranno le loro proposte, per altro ampiamente illustrate in questi mesi.
Va da sé che con una trattativa in corso è illegittimo deliberare sulla materia oggetto della trattativa stessa.
Quale è il quadro di riferimento che legittimerebbe la delibera se non esiste il quadro?
Per altro, il Ministro stesso riconosce con l’emanazione dell’Atto di Indirizzo che la questione è oggetto di contrattazione mentre le stesse norme già emanate dal Ministero, ancorché da noi non condivise, rimandano ad ulteriori precisazioni.
Pertanto, non si possono modificare orario e profilo professionale mediante delibera né si può precostituire un diritto ad una retribuzione senza che siano stati prima fissati riferimenti e regole contrattuali.
L’amministrazione sta con il fiato sul collo dei dirigenti scolastici perché influenzino i Collegi.
L’amministrazione ha scelto esplicitamente di condizionare pesantemente e negativamente il clima nelle scuole.
Da parte nostra non possiamo che ribadire con chiarezza che nessuna delibera può essere richiesta su materie oggetto di contrattazione né tanto meno si può procedere con atti unilaterali.
Per questo ribadiamo: calma e gesso.
C’è una trattativa in corso se ne aspettino con serenità gli esiti.
Vorremmo, infine, aggiornare le informazioni di alcuni solerti Direttori regionali circa il fatto che lo stesso Ministro dell’Istruzione ha dichiarato, in occasione del primo incontro all’Aran, che bisogna aspettare la conclusione delle trattative prima di ogni deliberazione collegiale.
E allora: calma e gesso!
Da parte nostra mentre ribadiamo per l’ennesima volta le nostre considerazioni assicuriamo che se la situazione denunciata dovesse continuare metteremo a disposizione dei dirigenti scolastici e dei docenti tutti gli strumenti di tutela sindacale e legale contro ogni forma di prevaricazione.
Roma, 2 settembre 2004
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