Conferenza nazionale dell'Istruzione e Formazione Professionale: una occasione perduta
L'iniziativa promossa dal MIUR si è trasformata in un mega spot del modello educativo della regione Lombardia. Un vero peccato!
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C'era tanta attesa per la 1^ Conferenza Nazionale dell'Istruzione e Formazione Professionale organizzata dal MIUR e che si è tenuta il 18 dicembre scorso, presso l'Auditorium del Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” in Roma. Era l'occasione propizia per fare il punto della situazione riguardo al percorso normativo fin qui compiuto, al confronto dei vari “modelli” regionali attualmente funzionanti, all'analisi delle criticità e dei punti di forza del sistema IeFP, ad un primo monitoraggio dei modelli sussidiari attivati a seguito dell'Intesa in Conferenza Unificata del 16 dicembre 2010. Il tutto finalizzato ad elaborare una strategia condivisa su come proseguire/modificare il percorso di messa a regime dell'IeFP. Le organizzazioni sindacali confederali, superando le difficoltà di dialogo di questo momento, avevano concordato un intervento unitario che è stato svolto dal rappresentante della CISL. Insomma tutto lasciava sperare in un appuntamento importante e significativo di riflessione sul secondo ciclo del sistema educativo del nostro paese.
Nulla di tutto questo è avvenuto!
Abbiamo assistito per buona parte della Conferenza alla visione di filmati “agiografici” del modello lombardo presentati dall'assessore Valentina Aprea (vera star dell'iniziativa) e dai rappresentanti di importanti enti di formazione professionale di quella regione. Anche gli interventi dei rappresentanti degli enti del Piemonte e del Lazio sono stati caratterizzati da un orientamento educativo (e politico) chiaramente definito.
Nessun confronto con altre possibili modalità di realizzazione degli IeFP, nessuna voce critica, nessun confronto sul problema dell'obbligo di istruzione, nessun intervento di coloro che realizzano i percorsi di IeFP sussidiari negli Istituti Professionali. Niente di niente. Immaginiamo l'imbarazzo di tutti coloro che lavorano nel MIUR a livello centrale e periferico, promotori della Conferenza, che quotidianamente affrontano i problemi connessi al riordino della secondaria di II grado e all'avvio del sistema di IeFP, il cui lavoro non è stato nemmeno citato.
Insomma una Conferenza che ha assunto, inopinatamente, il sapore acre di una iniziativa preelettorale ma finanziata con denaro pubblico.
Per capire la differenza basterebbe leggere gli atti pubblicati sul nostro sito del Convegno sulla Formazione professionale organizzato dalla FLC CGIL che si è tenuto il 12 dicembre scorso: insieme alle nostre posizioni, ci è stata una pluralità di interventi di altri soggetti, alcuni critici o anche molto critici con quelle posizioni, pensiamo al contributo del sottosegretario Ugolini o a quello del rappresentante della regione Veneto.
In conclusione, un'occasione persa.
La speranza è che a breve, superata la fase convulsa della campagna elettorale, si possa tornare a ragionare serenamente e proficuamente su questo segmento del sistema educativo, magari organizzando la prima vera Conferenza Nazionale dell'Istruzione e Formazione Professionale!
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