Concorso per dirigenti scolastici: requisiti di partecipazione
lettera che Cgil, Cisl e Uil Scuola e Snals hanno inviato al Ministro dell’Istruzione per sollecitare una interpretazione non restrittiva della legge per la partecipazione al concorso per dirigenti scolastici


Pubblichiamo la lettera che Cgil, Cisl e Uil Scuola e Snals hanno inviato al Ministro dell’Istruzione per sollecitare una interpretazione non restrittiva della legge per la partecipazione al concorso per dirigenti scolastici in modo da consentire la partecipazione alla fase pre-selettiva anche del personale docente con sette anni di ruolo e laurea presa nel frattempo.
ecco il testo della lettera
_______________________________
Prot. n. 444 Roma,
20 febbraio 2002
Oggetto: reclutamento dirigenti scolastici. Requisiti di partecipazione.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali intendono sottoporre all'attenzione delle Signorie Loro una delicata questione emersa in sede di informazione preventiva sui contenuti delle bozze dei due bandi (ordinario e riservato) relativi al reclutamento dei dirigenti scolastici.
Si tratta, in particolare, dei requisiti di partecipazione.
Una disposizione contenuta nell'art. 29 del D.L.vo 165/2001 stabilisce che al concorso suddetto "…è ammesso il personale docente ed educativo che abbia maturato, dopo la nomina in ruolo, un servizio di almeno sette anni con possesso di laurea, nei rispettivi settori formativi…"
Tale disposizione, riprodotta pressoché testualmente nelle richiamate bozze, assoggetterebbe anche il requisito culturale di accesso al concorso, cioè il possesso della laurea, ad un periodo temporalmente definito, di almeno sette anni, che - secondo la più evidente e ragionevole interpretazione della volontà del Legislatore - deve intendersi riferito esclusivamente al servizio effettivamente prestato dopo la nomina in ruolo.
Attenendosi ad una lettura meramente letterale della dizione sopra richiamata, (che prefigurerebbe un caso unico ed anomalo rispetto alle procedure di reclutamento fin qui conosciute), tutti coloro che, pur potendo vantare la prescritta anzianità di servizio non dispongono della supposta anzianità del possesso di laurea, si vedrebbero esclusi dalla possibilità di partecipazione alle procedure di reclutamento. Esclusione che, paradossalmente riguarderebbe anche un certo numero di presidi incaricati, destinatari di una riserva legislativamente garantita e penalizzerebbe quanti, mossi da un ammirevole impegno di miglioramento culturale e professionale, hanno conseguito la laurea dopo l'immissione in ruolo, non essendo la laurea stessa richiesta dal previgente ordinamento per l'accesso a determinati ruoli di docenza.
Di questa situazione si è voluto far responsabilmente carico anche il Parlamento che, reputando assurde e penalizzanti le conseguenze imputabili all'omissione di una virgola nel contesto della disposizione sopra richiamata, in un'apposita Raccomandazione votata all'unanimità e con il sostegno del Rappresentante del Governo, ha impegnato tra l'altro il Governo stesso affinché: "nel primo corso concorso sia ammesso il personale docente ed educativo delle istituzioni statali che all'atto di emanazione del bando, risulti in possesso di laurea, e abbia maturato, dopo la nomina in ruolo, un servizio effettivamente prestato di almeno sette anni nei rispettivi settori formativi della scuola di base, della secondaria superiore e degli istituti educativi;…omissis".
Le scriventi Organizzazioni, ritenendo che un così autorevole avallo parlamentare possa consentire a codesta Amministrazione l'esercizio legittimo di una potestà discrezionale, chiedono che le bozze dei bandi in oggetto vengano integrate nel senso sopra indicato
Cgil Scuola Cisl Scuola Uil Scuola Snals
E. Panini D. Colturani M. Di Menna F. Ricciato
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