
Concorso ordinario: il punto su iniziative, formazione, rivendicazioni
La CGIL Scuola, fin dal momento dell’istituzione della Dirigenza Scolastica (1998), si è costantemente e coerentemente battuta per l’immediata emanazione contestuale del bando di concorso riservato e ordinario


La CGIL Scuola, fin dal momento dell’istituzione della Dirigenza Scolastica (1998), si è costantemente e coerentemente battuta per l’immediata emanazione contestuale del bando di concorso riservato (ai Presidi triennalisti) e ordinario (per i Docenti con sette anni di ruolo e in possesso di laurea). L’ultimo atto del Ministro De Mauro (maggio 2001) fu la costituzione delle Commissioni di concorso, essendo per il resto già tutto predisposto per l’indizione del bando.
L’ascesa al Governo della nuova maggioranza di centrodestra ha fatto subire non solo una battuta d’arresto ma anche un arretramento a tutto il processo ormai compiuto dalla passata maggioranza. Ciò perché la profonda inimicizia del Governo nei confronti della scuola, sia pur ammantata da un velo di “riformismo e modernizzazione”, accanto ai tagli alle risorse umane e finanziarie, ha avuto come conseguenza quella di lasciare le scuole pubbliche senza soldi, con meno personale, nella precarietà (precari i Docenti, i DSGA, gli Ata e i Dirigenti).
Le proteste, le denunce pubbliche, le assemblee, gli incontri con le istituzioni, di cui è stata promotrice e organizzatrice la CGIL Scuola, insieme con gli altri Sindacati Confederali e lo Snals, hanno avuto al centro la rivendicazione dell’indizione tempestiva del bando, contestuale e articolato, come previsto dalla legge, in riservato e in ordinario.
L’indizione del solo bando riservato, se ha avuto il merito di corrispondere alle attese dei Presidi Incaricati triennalisti ormai in servizio da molti anni, conteneva in sé la scorrettezza, dalla CGIL Scuola subito denunciata, di non fissare contestualmente la data del bando ordinario, come anche la scorrettezza di non individuare con precisione il numero dei posti a concorso che dovevano essere senz’altro superiori ai 1500 del bando riservato.
Iniziativa legale
All’indomani della mancata emanazione del concorso ordinario la CGIL Scuola avviò una iniziativa giudiziaria con citazione del Ministro presso il Tar del Lazio. Il Tribunale ordinò al MIUR di spiegare alla CGIL Scuola i motivi finanziari e organizzativi che avevano impedito l’indizione del concorso ordinario. Alle risposte del MIUR la CGIL Scuola reagì con una ulteriore citazione del Ministro presso lo stesso Tar, poiché le carte prodotte dall’Amministrazione hanno confermato l’inadempienza del Ministero. Siamo in attesa del dibattimento.
Iniziativa presso i parlamentari
Nel corso di questi due anni la CGIL Scuola ha sollecitato e ottenuto diverse interrogazioni parlamentari presentate dai gruppi dei DS e della Margherita sulla mancata indizione del concorso. Ad esse il Governo ha sempre risposto in maniera evasiva e insoddisfacente.
Di recente, il 21 ottobre 2003, a seguito della mobilitazione della categoria lanciata il 1 settembre, CGIL CISL UIL Scuola e Snals sono state ricevute dal Ministro Mazzella, della Funzione Pubblica, e dal Presidente della Commissione Cultura del Senato, Sen. Asciutti: entrambi hanno riconosciuto la giustezza delle nostre posizioni e hanno preso impegno per la velocizzazione dell’iter relativo al provvedimento. Tutti i gruppi dell’Ulivo e di Rifondazione Comunista hanno preso, su nostra richiesta, analoga posizione.
Le conseguenze della mancata emanazione del bando di concorso ordinario contestuale
La mancata emanazione del bando di concorso ordinario sta causando un danno enorme agli aspiranti, alle scuole, alla qualità della scuola pubblica.
Una prima conseguenza del mancato bando ordinario è stata quella di far riversare sul riservato, unico concorso bandito dopo 12 anni, le attese di quanti (Docenti, Presidi Incaricati non triennalisti) aspirano alla Dirigenza Scolastica. Ciò ha comportato che un numero consistente di Docenti e Presidi non triennalisti, tramite ricorsi al Tar del Lazio, volti a consentire la partecipazione al concorso riservato, ha ottenuto la sospensiva del provvedimento e, in attesa del giudizio di merito, è stato ammesso con riserva alla partecipazione agli esami orali del riservato e alla partecipazione dei corsi di formazione (la partecipazione ai corsi di formazione si sta realizzando in maniera difforme da Regione a Regione). Il dibattimento per l’emanazione della sentenza di merito per una parte dei ricorrenti è avvenuto il 14 luglio 2003 e si è in attesa della sua pubblicazione. Peraltro, il Tar Lazio, che aveva respinto il ricorso di alcuni Presidi Incaricati privi di soli 32 giorni per il compimento del triennio, ha continuato a concedere la sospensiva con successive ordinanze a nuovi gruppi di ricorrenti, con la conseguenza di ulteriori ricorsi di altro personale e anche al secondo grado di giudizio del Consiglio di Stato ( è di ieri la notizia del rinvio dell’udienza presso il Consiglio di Stato per alcuni ricorsi presentati avverso le ordinanze del Tar Lazio che hanno escluso dalla partecipazione al corso di formazione corsisti non rientranti nel numero dei posti messi a concorso). Il protrarsi dei tempi del deposito della prima sentenza di merito (siamo ormai a circa quattro mesi dal dibattimento del 14 luglio) da parte del Tar del Lazio sta accrescendo la confusione e la frustrazione fra il personale a vario titolo interessato.
Una seconda conseguenza della mancata indizione del bando di concorso ordinario che, ripetiamo, è all’origine del caos attuale, è quella di creare confusione circa la stessa sopravvivenza dell’istituto dell’incarico di Presidenza. La legge recita che esso è abolito dall’anno scolastico successivo a quello in cui viene approvata la prima graduatoria dei vincitori. Ebbene, deve essere chiaro che la legge ha sempre previsto una graduatoria completa di vincitori dell’ordinario e del riservato, non essendo sufficiente il solo riservato per soddisfare la condizione necessaria al superamento dell’istituto dell’incarico di presidenza.
Una terza conseguenza è quella relativa alla creazione di nuovi triennalisti che, senza un concorso a loro riservato, si vedrebbero trattati diversamente dai precedenti triennalisti.
Le rivendicazioni e proposte della CGIL Scuola
La CGIL Scuola ritiene l’emanazione del bando di concorso un fattore di qualità per la scuola pubblica, mentre lo stato di precarietà in cui viene tenuta gran parte del personale (200.000 Docenti, 70.000 ata, la mancanza di circa 3000 DSGA, la mancanza di circa 3500 Dirigenti Scolastici nel triennio) colpisce la funzionalità delle scuole e colpisce la serenità dei lavoratori costretti ad un rapporto di lavoro instabile ed insicuro.
La CGIL Scuola, considerata la normativa vigente e sempre che essa non subisca variazioni, rivendica e propone:
- l’emanazione immediata del bando di concorso ordinario;
- la contestuale emanazione di un nuovo bando di concorso riservato, accanto a quello ordinario, secondo quanto previsto dalla Legge, a beneficio di chi, all’atto dell’emanazione del bando, avrà maturato i tre anni di incarico;
- la determinazione corretta, e non arbitraria come è avvenuto nel riservato in corso di svolgimento, del numero esatto dei posti messi a concorso, secondo i meccanismi previsti dal D.L.vo 165 art.29 da rispettare con rigore;
- il superamento dell’istituto dell’incarico di Presidenza solo dall’anno successivo a quello della pubblicazione delle due graduatorie dei vincitori del nuovo riservato e dell’ordinario.
Corsi di preparazione al concorso
La politica degli annunci del MIUR, peraltro ripresa a seguito della mobilitazione di CGIL CISL UIL Scuola e Snals, ha creato una certa aspettativa presso il personale interessato circa la possibile emanazione del bando a breve termine. Pur non contando affatto sul grado di affidabilità di questo Governo, la CGIL Scuola, al fine di corrispondere alle attese e alle richieste del personale, ha promosso con l’Associazione di formazione “Proteo” dei corsi di preparazione al concorso con costi contenuti e con un costo ridotto per gli iscritti alla CGIL Scuola.
Per le prescrizioni e per le informazioni ci si può collegare con il sito di Proteo che è www.proteofaresapere.it mentre le e-mail sono mail@proteofaresapere.it oppure distanza@proteofaresapere.it.
Roma 6. 11. 2003
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