Concorso a cattedre: lo spreco del denaro pubblico al tempo della spending review
Netta opposizione della FLC CGIL a questa operazione costosa e puramente di facciata.


Si è svolto ieri al Ministero dell'Istruzione un incontro con le organizzazioni sindacali sul bando di concorso a cattedre annunciato dal Ministro Profumo.
La FLC CGIL aveva chiesto la presenza del Ministro per confrontarsi sull'opportunità di bandire un concorso nella scuola pubblica, in un momento in cui non c'è merito per farlo. Il Ministro non era presente sottraendosi così alle corrette relazioni sindacali di cui gli strumenti del reclutamento fanno parte a pieno titolo, riguardando il personale della scuola.
Le notizie giunte al tavolo sull'andamento della seduta del CNPI che dovrà rilasciare il parere sul bando di concorso, dimostrano che il Ministro vuole andare avanti per la sua strada senza intoppi, confermano che l'annunciato concorso è pura propaganda e che con la promozione della qualità della scuola pubblica non ha niente a che vedere. Emerge ancora una volta il tentativo di forzare le regole che caratterizza questo ministero in ogni ambito.
L'Amministrazione ha fornito una serie di informazioni tecniche, di cui alcune preoccupanti e indicative della pretestuosità dell'operazione.
In particolare la forzatura delle regole nel pubblicare il bando, il numero di posti per cui è bandito il concorso 11.892 è da distribuirsi nel triennio di valenza del concorso, praticamente briciole, visti gli effetti della legge Fornero sulle pensioni.
Sono previsti interventi sulla tabella dei punteggi per maggiorazioni che potrebbero indicare una selezione nella selezione e dimenticare che gli abilitati delle graduatorie in questi anni accanto al servizio hanno accumulato tanti titoli culturali nel solco della valutazione che richiedono le regole per la graduatoria ad esaurimento.
Cambiare le regole dei punteggi vuol dire sparigliare il fronte, per diminuirne il numero non con le stabilizzazioni dei precari, ma con procedimenti impropri e lesivi del rispetto degli investimenti professionali e personali che i precari della scuola pubblica hanno profuso in questi anni.
Mentre i tagli lineari che caratterizzano anche il governo Monti proseguono la loro strada, si spendono soldi pubblici per un concorso che nasce al di fuori di una progettualità costruttiva per la scuola pubblica.
In una rinnovata politica degli organici si dimostra l'inversione di tendenza, non nel bandire un costoso e inutile concorso! Ce lo chiede la disperata scuola pubblica, alle prese con un caotico inizio d'anno.
La FLC CGIL rinnova al Ministro Profumo la richiesta di fare un passo indietro nel bando del concorso, di convocare le organizzazioni sindacali sulle questioni prioritarie che più volte abbiamo espresso.
La FLC CGIL metterà in campo tutte le mobilitazioni atte a sostenere le giuste rivendicazioni dei precari e di quei giovani traditi dalle false politiche giovanilistiche della Ministra Gelmini prima e del Ministro Profumo dopo.
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