
Assemblea Presidi incaricati.
si è svolta a Roma, presso il Kirner di via Ippolito Nievo, un’affollatissima assemblea unitaria dei Presidi incaricati. Erano presenti i tre Segretari Nazionali Enrico Panini, Sandro D’Ambrosio, Massimo Di Menna.


Nella giornata di giovedì 1 marzo, si è svolta a Roma, presso il Kirner di via Ippolito Nievo, un’affollatissima assemblea unitaria dei Presidi incaricati CGIL – CISL – UIL Scuola. Erano presenti i tre Segretari Nazionali Enrico Panini, Sandro D’Ambrosio, Massimo Di Menna. L’assemblea si è conclusa con un documento (riportato di seguito) che riassume le scelte e le proposte dibattute. Queste saranno presentate durante l’incontro previsto, per la mattina del 7 marzo p.v., del Direttore Generale, Alfonso Rubinacci, con le Organizzazioni Sindacali Confederali della Scuola. All’incontro parteciperà anche una delegazione dei Presidi incaricati
L'ASSEMBLEA DEI PRESIDI INCARICATI DI CGIL - CISL - UIL - SCUOLA
riunita in data 1.3.2001,
a conclusione di un dibattito ricco e molto articolato
esprime nel merito delle questioni affrontate le seguenti valutazioni e proposte sulle quali ritiene indispensabile un rapporto formale con il MPI al fine di acquisire risposte positive nel merito.
1. Il modo con cui l'Amministrazione ha affrontato i temi del reclutamento dei dirigenti scolastici ha dimostrato sottovalutazione dei problemi ad esso collegati. Le motivazioni addotte per giustificare i rinvii - la non conclusione a tutt'oggi del contratto e la mancata concertazione fra i Ministri della P.I. e della Funzione Pubblica per la definizione di contenuti, durata e modalità del corso di formazione - appaiono pretestuose e non tali in ogni caso da rappresentare ostacoli insormontabili.
2. Le informazioni di merito, fino a ieri frammentarie e disorganiche, risultano, a tutt'oggi, non pienamente coerenti col dettato normativo e con l'assunto base dell'art. 28 bis - comma 3 - del D.L.vo 29/99 che prevede per gli incaricati "triennalisti", "un esame a loro riservato", oltre che di una riserva del 50% dei posti messi a concorso.
Una proposta - a un tempo rispettosa della norma e tesa a riconoscere e valorizzare il lavoro difficile e unitario di questa stagione di profonde e radicali trasformazioni - deve prevedere, per i presidi che avranno maturato tre anni di incarico al momento del bando – lo stesso vale per i vicedirettori incaricati nei Convitti Nazionali e negli Istituti di Educazione -, le seguenti scelte:
1. il concorso deve essere effettivamente riservato; deve cioè prevedere tempi, modalità e percorsi diversi rispetto a quello ordinario e soprattutto Commissioni ad hoc per la fase di ammissione;
2. nessuno posto del 50% con riserva dovrà essere assegnato ad altri concorrenti, in presenza di concorrenti presidi incaricati;
3. il quadro di riferimento deve essere nazionale, perché nazionale è il livello del concorso, anche se organizzato a livello regionale. Occorre pertanto studiare un meccanismo di compensazione così che i Presidi incaricati possono accedere alla qualifica di tutti i posti disponibili della riserva;
4. rispetto all'esame, andrebbe prevista UNA PROVA COMPLESSIVA, cioè non frammentata, che faccia perno sull'accertamento delle competenze maturate, considerate prerequisito per l'esercizio della funzione.
L'accertamento dovrà sostanzialmente riguardare la VALIDITA' E SIGNIFICATIVITA' DELLE ESPERIENZE PROFESSIONALI, POSSIBILMENTE DOCUMENTATE, alle quali va attribuito il peso più rilevante.
Se la prova unitaria dovesse prevedere articolazioni (a puro titolo esemplificativo: prova strutturata e colloquio), l'ammissione al secondo momento non dovrà in ogni caso dipendere dal primo; in altri termini, alle eventuali articolazioni della prova deve in ogni caso corrispondere un unico giudizio, senza alcun sbarramento interno. D’altra parte, l’ultimo capoverso dell’art. 11 della L. 124 afferma che il personale Presidi incaricati "ai fini dell’ammissione al corso di formazione (…) viene graduato tenendo conto dell’esame di ammissione" oltre che dei titoli e dell’anzianità;
5. rispetto agli esiti della valutazione a. s. 99-00, non è da ritenere sostenibile l'ipotesi che possano dar luogo a qualsivoglia effetto, essendo la valutazione in questione oggetto di forti e giustificate critiche da parte di moltissimi Capi di Istituto, dirigenti e presidi incaricati.
3. Sulla questione degli incarichi di presidenza per l’a.s. 2001-2002, si ribadisce che essi dovrebbero essere liberalizzati in tutti gli ordini di scuola, seguendo i criteri stabiliti nel Contratto Nazionale e consentendo l'assunzione dell'incarico con precedenza - per chi ha già ricoperto la funzione di Capo di istituto - nei diversi segmenti e articolazioni del sistema scolastico.
Va in ogni caso ribadito il superamento dell'istituto della reggenza, stante il processo riformatore in atto di riordino dei cicli; tutte le vacanze, inoltre, vanno attribuite ad incarico.
Si assume altresì l’impegno di garantire, all'incontro del 7 p.v. dell'Amministrazione con le OO.SS., la partecipazione di una rappresentanza di presidi incaricati CGIL - CISL - UIL.
L'Assemblea dà mandato infine alle OO.SS. di proclamare, ove si rendesse necessario, lo stato di mobilitazione della categoria e di indire forme di lotta per il conseguimento degli obiettivi sopra indicati.
Roma, 1 marzo 2001
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