Art. 43: incontri sospesi
Oggi si è tenuto il secondo incontro fra ARAN e sindacati a seguito dell’Atto di indirizzo predisposto dal Ministro della funzione pubblica Mazzella.
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Oggi si è tenuto il secondo incontro fra ARAN e sindacati a seguito dell’Atto di indirizzo predisposto dal Ministro della funzione pubblica Mazzella.
Presenti al tavolo, oltre alle delegazioni dell’Aran e dei sindacati rappresentativi, la dott.ssa Testa del Ministero ed il dottor Gasparrini dell’Aran.
L’incontro destinato esclusivamente ad un approfondimento sull’entità e la certezza delle risorse destinate alla contrattazione dell’intero art. 43, non ha sciolto le incertezze su questo tema.
La seduta si è conclusa con la sospensione della trattativa e l’impegno dell’Aran a definire un incontro con i Ministri Moratti e Mazzella, considerata l’entità ed il rilievo delle questioni poste dai Sindacati.
Giova ricordare che le risorse finanziarie indicate nell’Atto di indirizzo sono una parte degli ormai “famosi” (perché sono sempre quelli) 90 milioni di euro che il Governo ha collocato nella Finanziaria per il 2004 come investimento per l’attuazione della legge 53/03.
Essi erano destinati, originariamente, ad interventi per la lotta alla dispersione scolastica, per l’istruzione tecnica superiore e per l’educazione degli adulti e rappresentavano la miseria del 2,2% dell’intera somma (oltre 8 miliardi di euro) promessa dal Presidente Berlusconi per la scuola nel settembre 2005.
Per dare un’idea dell’entità delle risorse messe in campo con l’Atto di Indirizzo, se andasse in porto l’ipotesi del Governo (il tutor) ciò porterebbe ad un incremento mensile corrispondente a 9,5 euro pro capite.
Non sfugge, poi, che l’utilizzo di queste somme comporta una riduzione per capitoli di spesa di assoluta rilevanza per la qualità della scuola, come la dispersione scolastica o l’EDA, settore in forte sofferenza di attenzione e di finanziamenti.
Senza dimenticare che l’Atto di Indirizzo non destina neanche un euro alle figure professionali che, nella scuola dell’infanzia, dovrebbero garantire l’anticipo dell’iscrizione.
La FLC CGIL ha ribadito che la ragione dell’apertura di un tavolo di trattativa sta nella necessità di dare applicazione all’art. 43 del CCNL e che questo è il senso della nostra presenza al tavolo.
La proposta di tutor, contenuta nell’atto di indirizzo, è dell’amministrazione e la Cgil non si presenta per trattare sul tutor, funzione contro la quale si è già più volte espressa, ma perché rispettosa dell’impegno assunto con la sottoscrizione del contratto, che va in tutt’altra direzione.
Abbiamo ribadito le ragioni già rappresentate, ivi compresa la contrarietà a considerare l’inserimento precoce nella scuola dell’infanzia un problema di badantato.
Abbiamo sostenuto che l’Atto di indirizzo presenta aspetti di illegittimità, perché non indica il capitolo di spesa su cui si vogliono collocare le risorse e non contiene certezze sul finanziamento per il 2005, la Legge di assestamento del bilancio infatti non può avere riflessi sugli anni successivi, salvo che non si vogliano assumere decisioni in contrasto con le attuali norme sul bilancio.
Abbiamo sostenuto la nostra contrarietà ad un Atto che prevede istituti per i quali non esiste alcun finanziamento ed abbiamo rivendicato che qualunque stanziamento venga destinato alla trattativa art. 43 non influisca sulla trattativa del II° biennio contrattuale.
Abbiamo ribadito che sostenere e valorizzare il lavoro collegiale nella scuola dell’autonomia, che rappresenta il nostro obiettivo, richiede risorse certe e consistenti.
Rivendichiamo la coerenza del Ministro con le determinazioni presenti negli atti amministrativi conseguenti la legge 53/03, che indicano chiaramente che le scuole non debbano prendere iniziative in merito finché è in corso la trattativa.
Per questa ragione abbiamo sostenuto con forza la necessità di un incontro politico con i Ministri coinvolti, ivi compresa la necessità di garanzie precise sul fatto che i finanziamenti destinati a questo tavolo di trattativa non pesino sui rinnovi contrattuali aperti, per cui ricordiamo che la nostra richiesta di recupero del potere d’acquisto degli stipendi è corrispondente all’8%.
Roma, 6 settembre 2004
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