Appello per il ritiro del primo decreto attuativo della Legge 53
In tutto il Paese si stanno raccogliendo migliaia di firme per il ritiro del decreto attuativo della Legge 53 relativo al primo ciclo di istruzione.


In tutto il Paese si stanno raccogliendo migliaia di firme per il ritiro del decreto attuativo della Legge 53 relativo al primo ciclo di istruzione.
Per un vero percorso democratico che coinvolga il mondo della scuola e della società civile
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Appello
Lo schema del primo Decreto attuativo della L.53/’03, riguardante la scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di 1°grado, è in contrasto con la Legge stessa perché non è accompagnato da alcun piano di finanziamento.Inoltre, nei diversi articoli emergono, in forma ulteriormente amplificata, gli aspetti gravemente negativi della Legge 53. Si delinea, infatti, una scuola con meno risorse, con meno tempo per tutti, con meno qualità per tutti, che non ha più il compito di garantire il dettato dell'art.3 della Costituzione, senza autonomia organizzativa, didattica e culturale.
In particolare, questo prevede lo schema di Decreto per quanto riguarda:la scuola dell'infanzia
La cancella dal sistema di istruzione; non ne garantisce la generalizzazione ed introduce l’anticipo senza regole; prevede un tempo di funzionamento annuale che può andare indifferentemente da 875 ore a 1700 ore; non prevede il doppio organico per sezione; non assicura la compresenza; assegna alle famiglie la possibilità di scegliere l’orario che più si confà rinunciando ad ogni progetto.
la scuola elementare
Ritorna al maestro unico degli anni ‘50; riduce l'orario a 891 ore (27 ore settimanali); cancella il modello del tempo pieno; reintroduce il vecchio doposcuola (3 ore settimanali); cancella l'organico funzionale di circolo; non garantisce tempi di contemporaneità per i docenti; prevede l’affidamento all’esterno di alcune attività.
la scuola secondaria di 1°gradoNon la finalizza a realizzare integrazione ed uguaglianza; riduce il tempo scuola obbligatorio ed introduce il tempo facoltativo per pochi; riduce le cattedre e crea gerarchie fra gli insegnamenti; prevede l’affidamento all’esterno di parti dell'offerta formativa; abolisce il tempo prolungato e rende impossibile la mensa; gerarchizza i docenti, abolisce collegialità e cooperazione; mortifica il concetto di orientamento scolastico e di continuità educativa.
In questo modo si getta via l’importante lavoro professionale fatto in questi anni dagli insegnanti che, a partire da sperimentazioni e da ricerche sul campo, hanno dato un determinante contributo alla qualificazione della nostra scuola.Con questo Decreto si vuole una scuola pubblica più povera di tutto.A fronte di tutto ciò il massiccio ricorso alla propaganda (agende, opuscoli, spot, kit vari) si è sostituito a percorsi democratici di consultazione e di coinvolgimento della scuola e della società civile.Bisogna cambiare strada.
Per queste ragioni noi sottoscritti chiediamo il ritiro dello schema di Decreto relativo al primo ciclo di istruzione e l’avvio di un vero ed ampio percorso di consultazione democratica
Roma, 1 dicembre 2003
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