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Anticipi

Nella predisposizione del commento alla circolare sulle iscrizioni eravamo andati alla ricerca disperata di un decreto ministeriale: quello che, ai sensi delle norme transitorie del decreto legislativo 59/04, avrebbe dovuto stabilire le nuove date degli anticipi nella scuola primaria.

12/01/2005
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Nella predisposizione del commento alla circolare sulle iscrizioni eravamo andati alla ricerca disperata di un decreto ministeriale: quello che, ai sensi delle norme transitorie del decreto legislativo 59/04, avrebbe dovuto stabilire le nuove date degli anticipi nella scuola primaria. Come è noto, infatti, la circolare 90 conferma la data del 28 febbraio per gli anticipi nella scuola dell’infanzia e sposta al 31 marzo quelli della primaria, proprio facendo riferimento al decreto di cui noi non riuscivamo a trovare traccia.
Abbiamo dato segnalazione di tale ricerca infruttuosa nella lettura ragionata della circolare pubblicata nei giorni scorsi sul nostro sito e… oggi, 12 gennaio, il Miur rende noto il decreto!
È il DM protocollo 2532 del 29 dicembre 2004.
Anche senza voler applicare meccanicisticamente il principio di causalità, è però straordinaria la coincidenza dei tempi: prima FLC Cgil segnala che il decreto non c’è, poi il Miur pubblica sul sito il decreto che, ovviamente, porta una data anteriore alla segnalazione e anteriore alla circolare sulle iscrizioni (CM 90 del 30 dicembre 2004 pubblicata sul sito ministeriale il 3 gennaio). Ed è straordinario che la CM 90 avesse puntigliosamente elencato tutti i commi, gli articoli, le date e i protocolli delle norme citate, ma non avesse fatto precisazione alcuna circa il decreto sugli anticipi.

Che non sia vero che il ministero non ascolta la FLC Cgil?

Se così fosse, ci piacerebbe avere qualche altro dettaglio.
Il decreto del 29 dicembre, per spiegare la non estensione degli anticipi nella scuola dell’infanzia, riconosce che tale istituto ha avuto un “ritardato avvio” e una “parziale attuazione”. Ma allora, i bambini anticipatari ci sono o non ci sono nelle scuole dell’infanzia? Quanti sono? Dove sono? Con quali condizioni sono stati accolti e sono inseriti nelle sezioni? Con quali garanzie? Sono “uditori”, come qualcuno ha detto?
Quando si solleva questo tema, gli uffici scolastici regionali negano (nessuno di questi ha stipulato intese con l’Anci regionale e i CSA), i dirigenti scolastici glissano, i docenti annaspano. Il tavolo contrattuale ex art. 43 del CCNL non si è concluso e tutta l’indeterminatezza derivata da comportamenti ambigui dell’Amministrazione ha consentito inserimenti così poco trasparenti da giustificare l’uso della definizione di “bambini invisibili” in riferimento a questi bambini/e.

Inoltre, sugli inserimenti avvenuti il decreto in questione registra la “necessità di rilevarne più attentamente le risultanze complessive in ragione del carattere di sperimentalità”. È una affermazione di principio? È mera aspirazione? oppure l’Amministrazione sta attuando/ha intenzione di attuare azioni concrete in tal senso? Quali? Affidate a chi?
Le sperimentazioni dovrebbero attenersi a ben definiti protocolli procedurali; esse hanno il preciso scopo di verificare alla prova dei fatti le ipotesi da cui si è partiti e dovrebbe essere implicita un’attenta lettura di quanto sperimentato allo scopo di ricavarne indicazioni operative più coerenti rispetto agli obiettivi che hanno indotto a sperimentare.
Possiamo permetterci di sperare in uno scenario di tal fatta? O ci verrà propinata una lettura pre-costruita, analogamente a quanto avvenuto con la “sperimentazione” del decreto 100?

Infine, per quanto attiene alla scuola primaria, su quali dati di conoscenza del fenomeno si basa la valutazione dell’opportunità di procedere nell’attuazione dell’istituto degli anticipi? La gradualità prevista dalla legge 53 è dettata solo da considerazioni quantitative? Non andrebbero considerati anche i fattori qualitativi? È sufficiente conoscere il numero delle famiglie che hanno scelto di far frequentare anticipatamente la scuola ai propri figli? Non sarebbe il caso di indagare, anche per questi alunni, quali condizioni sono state poste in essere per il loro inserimento? E per il loro successo scolastico?

Roma, 12 gennaio 2005

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