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Ordini del giorno approvati dal Direttivo

Il Comitato Direttivo Nazionale, esaminata l’ipotesi di piattaforma del comparto università presentata da Snur Cgil, Cisl Università, Uil fur è consapevole che il contesto in cui si colloca il rinnovo contrattuale è complesso e magmatico

24/06/2003
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ORDINI DEL GIORNO APPROVATI DAL
COMITATO DIRETTIVO NAZIONALE DEL 24 GIUGNO 2003

ORDINE DEL GIORNO DELLA SEGRETERIA NAZIONALE

Il Comitato Direttivo Nazionale del 24/6/03, esaminata l’ipotesi di piattaforma del comparto università presentata dalle segreterie Snur Cgil, Cisl Università, Uil fur è consapevole che il contesto in cui si colloca il rinnovo contrattuale è complesso e magmatico a causa della inadeguata definizione delle risorse del finanziamento ordinario degli Atenei e dell’approvazione di leggi, come la riforma della didattica, che riguardano direttamente la vita delle Università con forti ricadute sull’organizzazione del lavoro del personale tecnico amministrativo.

La prossima approvazione del decreto applicativo della legge 30 oltre ad aumentare a dismisura il precariato è contraddittoria e genera obiettivamente confusione sulla sua applicabilità nei comparti in cui operiamo; sarà necessario espletare tutti i tentativi per contrattare con le varie controparti un corretto utilizzo delle forme di lavoro flessibile e le loro tutele.

Il CD ritiene sia necessario chiarire alcuni punti per maggiore completezza e chiarezza nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici anche durante le consultazioni unitarie che si terranno:

I danni prodotti dal blocco delle assunzioni che le varie leggi finanziarie hanno imposto fanno sì che oggi si registri il fenomeno di massima ampiezza di varie forme flessibili. Lavoratori a tempo determinato che da anni prestano servizio in piena carenza di organico devono trovare una chiara prospettiva che li faccia uscire dall’incertezza del futuro, con manovre straordinarie, anche valutando in termini più cogenti i periodi di servizio prestati, nel rispetto delle norme sugli accessi del pubblico impiego.

Sulla formazione occorre intervenire garantendo i finanziamenti almeno nella misura dell’1% della massa salariale, inserendo anche l’obbligo di riportare eventuali avanzi negli esercizi successivi sempre mantenendo la finalità. Infatti la formazione deve essere, assieme all’anzianità, l’asse portante per la mobilità orizzontale, nell’ottica dello snellimento delle procedure.

Nella consapevolezza dell’incertezza con cui verrà applicata nel nostro comparto la legge 145/2002, si ritiene che le nostre alte professionalità devono trovare una valorizzazione che non le discrimini rispetto le analoghe figure di altri comparti, anche se non sono definite le procedure di cui alla legge 145/02.

La distinta disciplina del personale delle facoltà di medicina deve individuare con chiarezza anche la composizione della delegazione di parte pubblica, coinvolgendo in essa esplicitamente i direttori generali delle aziende.

Per quanto riguarda i lettori e CEL sarà necessario con loro costruire gli approfondimenti della piattaforma, partendo dal parere motivato che la Commissione Europea ha espresso.

Il Comitato Direttivo ritiene inoltre che sia indispensabile sollecitare il Comitato di Settore ad una rapida emanazione del documento d’indirizzo necessario ad avviare la trattativa con l’Aran.

Il Comitato Direttivo nel definire quali interventi prioritari nel confronto per il rinnovo contrattuale i temi dei diritti e del salario, assume i contributi dei compagni presenti al dibattito e approva la piattaforma dando mandato alla segreteria nazionale di verificare con Cisl e Uil il testo definitivo alla luce delle osservazioni sopra riportate concordando anche le modalità di consultazione della stessa.

Il Comitato Direttivo ritiene infine necessario presentare le piattaforme degli altri comparti in tempi brevi e dà mandato alla segreteria nazionale di verificare con Cisl e Uil la possibilità di arrivare ad una rapida stesura delle piattaforme degli EPR, dell’Afam, dell’Enea e dell’Asi.

Il Comitato Direttivo impegna la segreteria nazionale a convocare, prima dell’apertura della trattativa contrattuale, il C.D. stesso per decidere i contenuti e le priorità della Cgil da portare al tavolo della trattativa.

Il C.D.N. ha, infine, approvato all’unanimità l’o.d.g. sul precariato, di seguito riportato, presentato dalla Segreteria Nazionale.

La Cgil si batte contro il declino industriale e sociale e le politiche neoliberiste, portate avanti da questo Governo.

La Pubblica Amministrazione e all’interno di questa le Università, gli Enti di ricerca e l’Afam non sono esenti da questa miope strategia improntata all’abbattimento del costo del lavoro e non alla qualità dei servizi. Negli ultimi anni le Amministrazioni presso cui operiamo hanno visto l’utilizzo sempre maggiore di forme di lavoro precario.

Le leggi in atto, a partire dalla finanziaria, di fatto impediscono la corretta collocazione a tempo indeterminato del personale che, con le più svariate forme di lavoro flessibile, supplisce alle carenze di organico ormai croniche con una repentina caduta di qualità dei servizi.

In particolare il ricorso all’appalto esterno dei servizi logistici determina due fattori estremamente negativi: la situazione di sfruttamento inaccettabile di questi lavoratori dipendenti da società e cooperative di servizio ed il presidio di strutture, didattiche e non, effettuato da personale che non possiede le competenze e la professionalità necessarie.

E’ determinante prevedere che, con cadenze precise, debba essere effettuato il confronto, nell’ambito della contrattazione integrativa, su questo tema, verificando periodicamente l’organizzazione del lavoro e vincolando i piani di sviluppo triennale anche agli esiti di questo confronto.

A questi fattori destabilizzanti per l’organizzazione del lavoro e per le istituzioni stesse si aggiunge la possibilità per le nostre strutture di demandare settori strategici alle fondazioni creando ulteriore precariato a fronte di macroscopiche carenze di servizi.

In questo quadro di destrutturazione a cui si aggiunge il decreto applicativo della L. 30, e in coerenza con le battaglie sociali promosse dalla Cgil, il CD impegna la segreteria nazionale a mettere in campo tutte le azioni necessarie, a partire dalle piattaforme, per contrastare questa deriva coinvolgendo la confederazione ad intervenire in tutte le vertenze possibili a cominciare dalla presentazione del DPEF e dalla legge finanziaria.