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Istituto di Studi Germanici: il Ministro Giannini lo “dota” di un Direttore Generale

Una scelta singolare in un contesto in cui si tagliano e si accorpano Enti di ricerca, come per l’INEA e il CRA. I sindacati scrivono al Ministro.

10/11/2014
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Mentre la finanziaria riduce lo spazio della Pubblica Amministrazione, taglia i fondi ordinari degli EPR, sia essi vigilati dal MIUR che no, interviene sul sistema Ricerca accorpando enti di prestigio e di dimensioni ragguardevoli, come CRA e INEA (vigilati dal Ministero dell’Agricoltura), riducendone lo spazio complessivo, saccheggia le Università, in un clima generalizzato di spending review la Ministra Giannini ritiene necessario che il più piccolo Ente di ricerca italiano, l’Istituto Italiano di Studi Germanici, si debba dotare in un Direttore Generale in barba a tutti i gli obiettivi, soprattutto governativi, di lotta agli sprechi, di tagli alle spese, di efficienza e miglioramento della PA.  

Il fatto è meritevole di nota perché stiamo parlando di un Ente che ha una Pianta Organica di 6 unità di personale e 5 lavoratori in forza a tempo indeterminato! Se si considera che ogni Ente, per effetto delle disposizioni generali e in particolare di quelle contenute nel  Dlgs 213/2009, ha un sua costituzione organizzativa formale prevista dallo Statuto, che comporta la designazione del Presidente, del Consiglio d’Amministrazione e del resto degli organi di vertice, allora si capisce che per l’Istituto Italiano di Studi Germanici e i suoi 5 dipendenti occorre in ogni caso garantire il funzionamento di una struttura organizzativa, che definire ipertrofica è un eufemismo. Noi abbiamo contato 13 posizione organizzative: troppe per soli 5 dipendenti!

Le 13 posizioni sono: 1 Presidente, 2 componenti del CdA, 1 Direttore Generale, 1 per l’OIV, 5 il Comitato Tecnico Scientifico, 3 il Collegio dei Revisori3. A questo poi bisognerebbe aggiungere che l’Ente deve dotarsi di un Regolamento del Personale e di Contabilità, di un PTA, di un DVS decennale, del Sistema di valutazione della Performance, del CUG, e chi più ne ha più ne metta.

Ha senso tutto ciò? Che economie di scala si possono realizzare in queste condizioni? E si avvertiva la necessità impellente di passare dalla vecchia versione dello Statuto, i cui più semplicemente (o forse umilmente) era prevista la figura di un Direttore Amministrativo, che certamente costava meno, alla nuova versione approvata dalla Ministra Giannini in cui il Direttore Amministrativo è elevato (in questo caso, per quello che se ne sa, potrebbe esserlo anche in carne ed ossa) di rango e diventa Direttore Generale, con conseguente maggiori oneri per il contribuente e parcella più interessante per l’immancabile fortunato?

Per la FLC CGIL questo è uno di quei casi da affrontare in altro modo, all’interno di un ragionamento di sistema, realizzando economie di scala attraverso accorpamento con altri Enti di Ricerca dello stesso MIUR, superando rendite di posizione che vogliono mantenere in queste condizioni l’Istituto. Altrimenti si abbia il coraggio di ragionare di un’altra Pianta Organica per l’IISG, che non può essere di queste ridicole dimensioni (6), la si triplichi e con essa la dotazione finanziaria e tutto il resto, e si rilanci complessivamente l’Ente. Lo si sottragga dall’asfissia a cui è condannato in queste condizioni.

Infine, un’altra considerazione va fatta sull’operazione che si cela nella modifica dello Statuto, la cosiddetta elevazione di rango, sopra richiamata. E’ possibile che ciò possa avvenire con un semplice atto amministrativo interno, cioè del CdA, senza che prima non sia stato nominato il nuovo Presidente (ruolo affidato attualmente ad interime al Consigliere anziano da oltre un anno, dalle dimissioni del precedente Presidente, Prof. Cambi) e si completi l’assetto di vertice dell’Ente da parte del Ministero vigilante (che è sempre il MIUR)? Perché si approva la modifica dello Statuto e non si procede prima alla nomina del nuovo Presidente?

Su questo non c’è nulla da dire da parte del Ministero? E da parte dei vari soggetti addetti al controllo della pubblica amministrazione, come i Revisori dei Conti, la Corte dei Conti e l’Ispettorato della Pubblica Amministrazione?

Confidiamo in un ravvedimento e nella funzione positiva che è affidata agli organi di controllo e di vigilanza. Di seguito la nota inviata da FLC CGIL, FIR CISL e UILRUA alla Ministra Giannini.
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Roma, 6 novembre 2014
Prot. n. 347/2014 – flccgil – GG/ab

Alla Prof. ssa Stefania Giannini
Ministro Istruzione, Università e Ricerca
Al Prof. Marco Mancini
Capo Dipartimento per l'università,
l'alta formazione artistica,
musicale e coreutica e per la ricerca
MIUR
e p.c.
All’Ispettorato della Pubblica Amministrazione
c/o il Dip Funzione Pubblica
Alla Corte dei Conti
Sez. controllo sugli Enti Nazionali
Al Presidente ad interim dell’IISG
Prof. Manacorda
Al Direttore Amministrativo
Dott.ssa Renata Crea
Al Consiglio d’Amministrazione dell’IISG
Al Collegio dei Revisori dei Conti dell’IISG

Oggetto: Istituto Italiano di Studi Germanici
Gentile Ministro,
nel prendere atto che ad oggi la ns. comunicazione del 4/11/2013 in cui si evidenziavano le gravi incongruenze con le quali si trovava a fare i conti l’IISG, non ha ancora avuto alcun riscontro nel merito e che in data 26/9/2014 Lei stessa, con nota indirizzata all’Istituto Italiano di Studi Germanici, comunicava che, effettuato il previsto controllo di legittimità”, “approva le modifiche allo Statuto di codesto ente, a norma dell’art. 7 comma 3 del d.lgs 31/q2/2009, n. 213”, le scriventi OO.SS. FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA sono a rappresentarLe le seguenti richieste, in particolare rispetto agli adempimenti che potrebbero essere deliberati a partire dalla prossima riunione del Consiglio d’Amministrazione dell’IISG, alla luce della scadenza dei 45 giorni previsti dall’ultima modifica statuaria con l’art. 16 comma 3.:

  • A nostro avviso il completamento dell’assetto degli organi di vertice, di cui al citato art. 16 comma 3 dello Statuto modificato, deve essere portato a termine dal MIUR e non può essere delegato all’Ente, per quanto non di stretta competenza. La funzione di Presidente ad interim, che appare istituzionalizzata per come si sta procedendo, a ns avviso non sembra congrua con la fase di completamento degli assetti istituzionali che si andrà ad aprire; ma è necessario che il MIUR proceda quanto prima alla nomina del Presidente come da Statuto e da D.lgs 213/2009.
  • In analogia appare imprescindibile che, prima che l’Ente proceda al completamento degli assetti istituzionali, da parte del MIUR si provveda alla nomina del componente mancante del CdA, che com'è noto, risulta imperfetto essendo composto da due soli membri da oltre un anno, a seguito delle dimissioni avvenute del Prof. Cambi. Quindi il CdA, al pari della Presidenza ad interim di cui sopra, non può più procedere in questa forma e deve essere integrato o rinnovato.
  • La nomina del Direttore Generale di nuova costituzione, come da Statuto modificato, nel caso di specie non può essere considerata un semplice atto amministrativo interno, nel passaggio dal vecchio Direttore Amministrativo al nuovo DG; ma dovrà avvenire a valle del completamento formale degli organi di vertice di cui sopra che il MIUR dovrà adottare e sulla base di una procedura ad evidenza pubblica, come da prassi, con tanto di presentazione e valutazione comparata di curricula fra diverse candidature (vedi d.lgs 165/2001, d.lgs 213/2009, ecc..). Al riguardo ci chiediamo appunto come, proprio alla luce dello Statuto di recente modificato dal MIUR, che prevede procedure trasparenti e di salvaguardia per la nomina dei Comitato Tecnico Scientifico, con l'individuazione di un apposito comitato di selezione che dovrà proporre una rosa di candidati, sarà possibile che invece la nomina a Direttore Generale possa avvenire senza alcuna procedura di comparazione di curricula sulla base di rose di nomi fra cui scegliere con criteri certi trasparenti e pubblici.
  • Riordino degli Enti di Ricerca e nuovo IISG. Alla luce del più volte preannunciato intervento di riordino da parte del governo degli Enti di Ricerca, del susseguirsi di interventi di razionalizzazione e accorpamento fra enti di altri ministeri, come nel caso dell’art. 32 della legge di stabilità dove si prevede l’accorpamento di due enti prestigiosi come il CRA e INEA, ha senso tenere in piedi un ente di queste dimensioni, com’è l’IISG? Dove vi sono solo 5 lavoratori di ruolo e una complessa struttura organizzativa gestionale come da Statuto, seppure minima per rispondere agli obblighi di carattere generale previsti dalle leggi, che risulta comunque ipertrofica. Ci domandiamo se non esista una massa critica minima sotto la quale non dovrebbe aver senso parlare di ente pubblico di ricerca autonomo e se non converrebbe invece accorpare presso altro Ente le potenzialità dell’IISG per ottimizzare e realizzare evidenti economie di scala, cosa che sarebbe coerente con gli orientamenti complessivi della politica circa la necessità di ridurre i costi della PP.AA:, nonché in chiave spending review. Un ente non può avere solo 5 dipendenti a fronte di una infrastruttura minima da garantire, come da Statuto, che deve essere di almeno 13 posizioni. Presidente (1), membri de CdA (3), Direttore Generale (1), OIV (1), Comitato Tecnico Scientifico (5), Collegio dei Revisori dei Conti (3), fanno 13 posizioni da occupare. Senza contare il comitato di selezione composto da 3 esperti che dovrà formulare una rosa di candidati non inferiore ai 10 fra cui saranno scelti i 5 componenti del Comitato Tecnico Scientifico) e le strutture che vanno ad aggiungersi, come da Statuto, con la costituzione di una Struttura di Ricerca e una Amministrativa, una infrastruttura di Ricerca, una Biblioteca e una Casa Editrice. Come si vede una infrastruttura ipertrofica che ha certamente i suoi costi che, in fase di spending review, accentuano ancora di più il disagio per il mantenimento di un ente di così ridotte dimensione, per questo incapace di realizzare economie di scala. Alle 5 persone a tempo indeterminato, si devono aggiungere le recenti acquisizioni di 2 co.co.co. e 1 ricercatore a TD impiegato su un progetto FIRB.
  • Ciò nonostante, si registrano parcelle per consulenze di tipo legale e di tipo contabile fiscale, o si commissionano all'esterno compiti primari come la predisposizione di buste paga, che potrebbero essere fonte di risparmio se fosse possibile realizzare economie di scala con altre realtà, come Enti di ricerca di dimensioni adeguate, con uffici e strutture permanenti a questo deputate.

Per quanto detto, si confida sulla Vs autorevole funzione di vigilante sull'IISG perché si superino quanto prima le inadempienze e si completi la costituzione formale degli organi di vertice.