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ISPRA: dal 15 luglio Laporta è il nuovo Presidente. Sottoporremo subito a verifica il suo operato sul precariato, sostenibilità finanziaria e uscita dall’emergenza

Report dell’assemblea FLC CGIL del 12 luglio 2017 e delle comunicazioni urgenti del Presidente neo incaricato

17/07/2017
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Il 12 luglio 2017 si tenuta l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ISPRA presso la sede CGIL in Corso d’Italia alla presenza di alcuni parlamentari che hanno risposto positivamente all’invito della FLC CGIL, per discutere su come uscire dall’emergenza in cui versa l’ISPRA e garantire il suo futuro e quello del costituendo SNPA. L’assemblea, partecipata, è stata utile per porre l’accento sulle numerose criticità che occorre superare per garantire la migliore applicazione possibile della L 132/2016, affrontare le numerose emergenza ambientali che affliggono il Paese e dotarsi di un Sistema Nazionale di Protezione Ambientale all’altezza dei compiti richiamati dalla legge e delle sfide che i cambiamenti climatici pongono all’intero Pianeta.

Si è detto che per fare ciò occorre partire:

  • dal superamento dell’emergenza finanziaria, visto che la L 132/2016 è l’ennesima riforma a costo zero approvata dal parlamento e che all’ISPRA, a seguito dei continui tagli, mancano almeno 13 milioni di € dalle entrate ordinarie di bilancio. Criticità che si riflette immediatamente sul personale precario, che da anni svolge la propria attività all’interno dell’Ente e che costituisce un patrimonio professionale insostituibile per il raggiungimento degli obiettivi istituzionali, al quale non si riesce a garantire la necessaria continuità occupazionale; infatti, da fine giungo almeno 13 lavoratori sono a casa per mancato rinnovo del contratto di lavoro.

  • Dall’urgenza di completare il processo di rinnovamento dei vertici (Presidente, CDA, Direttore Generale) e dare vita ad un cambio di passo rispetto alla passata gestione, riferendoci almeno agli ultimi 6 anni durante il quale l’attuale Presidente incaricato Laporta è stato direttore generale.

  • Dare piena attuazione al D.lgs 218/2016 e rilanciare la Ricerca, la sua autonomia e la sua governance; attuare e valorizzare la Carta europea dei ricercatori, sia pure in un istituto come l’ISPRA dove i compiti di servizio sono senza dubbio rilevanti.

  • E’ necessario eliminare gli sprechi che in questi ultimi anni hanno aggravato la situazione finanziaria dell’Ente e superare la dicotomia, ingiustificata, fra ricerca e attività di servizio, mentre sarebbe opportuno cogliere il valore aggiunto che la ricerca rappresenta a favore delle attività ispettive.

Vogliamo richiamare il Ministro Galletti alle sue responsabilità, troppo superficialmente evitate nel question time dell’ultimo 5 luglio alla Camera in Commissione Ambiente, dove, sia rispetto al tema delle risorse, che del precariato, ha dato risposte insufficienti con le quali è sembrato sostituirsi all’Ente, esplicitando chiaramente che le norme sulle stabilizzazione previste dalla riforma Madia, saranno applicate si, ma nell’ambito dell’attuale quadro finanziario, cioè a costo zero, per cui possono essere a rischio le stabilizzazioni. Il Ministro dovrebbe invece preoccuparsi di garantire il sostegno finanziario alle attività dell’ISPRA, necessario alla sua funzionalità e autonomia.

Ma la FLC CGIL chiama in causa anche il Presidente incaricato Laporta, che non può essere stato chiamato a fare il “liquidatore” dell’ISPRA, bensì, dovrà assumere tutte le iniziative necessarie a garantire:

  • la funzionalità e sostenibilità finanziaria dell’Ente e del nascente SNPA;

  • la salvaguardia delle professionalità esistenti e i livelli occupazionali;

  • la valorizzazione della ricerca, sia pure in un contesto in cui sarà richiesta per il futuro tanta attività di servizio;

  • il rinnovamento dell’ente e un forte impulso all’attuazione della 218/2016;

  • la necessaria inversione di rotta, per quanto riguarda gli sprechi e le relazioni sindacali.

All’assemblea erano presenti gli Onorevoli Massimo Caleo (Vicepresidente della 13ª Commissione permanente - Territorio, ambiente, beni ambientali) e Fabrizio Bocchino (Segretario della 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali), i quali, sia pure nei loro differenti ruoli rispetto al governo, hanno assicurato il loro interessamento per quanto di competenza sul futuro dell’ISPRA e del SNPA, che sarà esercitato con le necessarie pressioni nei confronti del ministero vigilante e della politica; affinchè attraverso la salvaguardia dell’ISPRA sia assicurato al Paese il miglior servizio possibile per quanto riguardano le emergenze ambientali e climatiche, rafforzando e rilanciando l’Ente.

All’Assemblea era presente anche la confederazione CGIL, che ha assicurato il sostegno alle iniziative che la categoria assumerà per favorire l’uscita dall’emergenza dell’ISPRA e, su sollecitazione della FLC CGIL, ha dato la sua disponibilità ad una iniziativa comune da organizzare nel prossimo futuro sullo stato di salute dell’ISPRA e del SNPA.

Nel corso della stessa giornata è giunta poi una convocazione da parte del Presidente incaricato Laporta alle Organizzazioni Sindacali, “per comunicazioni urgenti da parte dei vertici dell’Istituto”. La riunione si è tenuta alle ore 17,00 del 12 luglio e questi sono stati brevemente i contenuti della comunicazione:

  • il prossimo 15 luglio il dott. Laporta assumerà l’incarico di Presidente dell’Istituto, come da determina ministeriale;

  • contemporaneamente il Ministero dell’Ambiente ha provveduto all’emanazione dei decreti di nomina del  CdA e del Consiglio Scientifico dl’Istituto:

    • Il CdA, oltre al Presidente, è composto da Alfredo DE GIROLAMO, Miriam LANZA, Mauro LIBÉ e Giovanni IMMORDINO;

    • I componenti del Consiglio scientifico sono Porzia MAIORANO, Luca MERCALLI, Michele SCARDI, Andrea SEGRE’ e Francesco VENERANDO.

Il Presidente ha riferito di voler individuare una data per l’insediamento del CdA prima del 31 luglio, per consentire di deliberare l’assestamento di bilancio e avviare l’interpello pubblico per l’incarico di Direttore Generale dell’Istituto; nelle more dell’interpello l’incarico sarà conferito, per la sola gestione ordinaria, ad un dirigente interno. Inoltre, il Presidente Intende programmare incontri del CdA con la struttura dell’Istituto e con le OO.SS., per favorire momenti di interscambio e di conoscenza sui nuovi compiti del nascente SNPA.
Il Consiglio Scientifico dell’Istituto non riuscirà invece a essere operativo prima di settembre, vista anche la necessità di procedere all’elezione da parte dei dipendenti, della componente di parte elettiva. In relazione alla situazione economica dell’Istituto, il Presidente ha rappresentato che si sta adoperando per la definizione di una soluzione permanente, attraverso l’intervento del Parlamento, in grado di garantire stabilmente la necessaria copertura finanziaria ai fabbisogni dell’Ente. In quest’ottica dovrà essere trovata la soluzione per garantire il mantenimento (o il reintegro) in servizio dei lavoratori precari in scadenza o già scaduti. Ritiene che questo obiettivo possa essere perseguito già entro l’estate e ha ringraziato anche le OO.SS. per il lavoro di sponda e sensibilizzazione che stanno svolgendo per proprio conto, nei confronti della politica e delle forze di governo. Il Presidente si è fatto carico della riassunzione in servizio gli 11 lavoratori precari con i requisiti della legge 125/13, gravanti su fondi istituzionali, rimasti a casa dopo il 30 giugno (cosa che sarà possibile a valle dell’assestamento di bilancio sopra richiamato). Ha inoltre affermato che proporrà al CdA di formalizzare l’intenzione di dare attuazione, sia pure a partire dal 2018, alla legge Madia per quanto riguarda le stabilizzazioni, in modo da poter consentire, in maniera semplificata e da subito, il mantenimento il servizio di tutto il personale precario (compreso il reintegro dei 2 lavoratori rimasti a casa ilo 30 giugno, per aver superato il limite dei 5 anni di TD). Per quanto attiene poi il possesso dei requisiti dell’art. 20 comma 1 della Madia (circa 48 unità), a cui si aggiungono coloro che li perfezioneranno successivamente (e si arriva a 56 unità), la volontà è quella di assumere tutti, senza distinzione alcuna, fermo restando il vincolo della disponibilità economica. Ha preannunciato di voler cogliere pienamente la sfida importante per il Paese della nascita del SNPA, per rafforzare l’ISPRA, in tal senso sarà necessario il massimo coinvolgimento della comunità scientifica interna e di tutti i lavoratori al nuovo progetto. Progetto per il quale il Presidente si impegnerà in prima persona, attraverso un lavoro di sensibilizzazione e di coinvolgimento che dovrà incontrare, auspicabilmente dal suo punto di vista, anche il sostengo delle Organizzazioni Sindacali.

Nel prendere atto delle comunicazioni del Presidente, la FLC CGIL ha dichiarato che l’auspicio più importante è quello che il mandato del dott. Laporta sia in netta discontinuità con la precedente gestione, che certamente è fra le cause dell’attuale situazione deficitaria dell’ISPRA. Un mandato che dovrà essere incentrato sulla valorizzazione dell’Istituto, delle sue professionalità e dei  suoi lavoratori, compresi i precari, anche alla luce del ruolo centrale che ISPRA è chiamato a rivestire all’interno del SNPA. E’ necessario che il nuovo Presidente sia promotore, in tutte le sedi istituzionali e politiche, delle azioni atte a garantire l’adeguato sostegno finanziario all’Ente, finalizzato allo svolgimento dei nuovi compiti assegnatigli dalla norma; per questo il supporto della FLC CGIL non mancherà, nel rispetto delle specifiche autonomie e competenze. La FLC CGIL ha raccomandato che il completamento degli assetti di vertice, in particolare riferendosi alla nomina del Direttore Generale, possa essere l’occasione per recuperare il gap registrato negli ultimi anni sotto il profilo scientifico nella conduzione dell’Ente. Un’anomalia nel panorama degli enti di ricerca, per i quali un elevato profilo scientifico dovrebbe essere sempre garantito negli assetti di vertice. In questo senso il Presidente, intelligentemente, è parso sensibile al richiamo della FLC CGIL. Sul fronte del precariato, la FLC CGIL ha ricordato che le norme per il suo superamento devono essere immediatamente applicate (D.lgs 218/2016 e l’art. 20 della Riforma Madia) e nessun precario deve essere mandato a casa; che si predisponga quanto prima il Piano triennale delle attività e il relativo Piano del fabbisogno 2017-2019. Nessun precario dovrà restare senza lavoro. Così come è urgente procedere alla riscrittura della Statuto, come previsto dal D.lgs 218/2016, al fine di recepire la Carta Europea dei Ricercatori e provvedere alla rappresentanza elettiva di componenti all’interno del CdA.  La discontinuità richiesta e il rilancio dell’istituto devono partire dunque dal recepimento del Decreto sulla semplificazione degli Enti di Ricerca, certamente non dal Regolamento sull’Orario di lavoro! Su queste basi la FLC CGIL ha formulato gli auguri di buon lavoro al neo Presidente per l’incarico assunto, auspicando il necessario cambio di rotta. Cambio di rotta che sarà la cartina al tornasole per qualsiasi apertura di credito. Siamo disponibili come sempre al confronto e ad accettare la sfida del cambiamento lanciata dal Presidente, dei nuovi gravosi impegni che ci attendono, ma in un rinnovato clima di relazioni sindacali, che dia il segno inequivocabile del cambio di rotta auspicato, ognuno per la sua parte. Le considerazioni fatte nel corso dell’assemblea della mattina, andranno monitorate alla luce delle comunicazioni fatte dal Presidente Laporta, sia sul versante interno che su quello esterno, per valutare gli avanzamenti annunciati a partire dalla partita del precariato.

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