FLC CGIL
Elezioni CSPI, si vota il 7 maggio 2024

https://www.flcgil.it/@3893224
Home » Ricerca » Importante giornata di mobilitazione al Ministero dell’Economia contro lo smantellamento della ricerca pubblica

Importante giornata di mobilitazione al Ministero dell’Economia contro lo smantellamento della ricerca pubblica

Resoconto, niente affatto rassicurante, della giornata di mobilitazione indetta da FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA il 14 giugno scorso.

20/06/2012
Decrease text size Increase  text size
Vai agli allegati

La manifestazione del 14 giugno rientra nel quadro delle iniziative di mobilitazione unitaria indette da FLC CGIL FIR CISL e UIL RUA per chiedere il rilancio della Ricerca pubblica in Italia e interventi concreti al governo in carica. In particolare il presidio al MEF era stato indetto per sollecitare il tema più generale del reclutamento degli enti di ricerca e in particolare lo sblocco delle assunzioni ferme da anni, quelle sul turn over del 2009 e del 2010.

Purtroppo occorre dire che il quadro emerso nel corso dell’incontro avuto al MEF durante la giornata di mobilitazione, incontro avuto con una delegazione sindacale, è assolutamente sconcertante. In particolare è emerso che le assunzioni in procinto di essere autorizzate sul turn over del 2009 e del 2010, almeno così ci era stato assicurato dal MIUR e dal Dipartimento della Funzione Pubblica, sono lontane dall’essere autorizzate e rischiano di finire sotto la mannaia della spending review, cioè bloccate per sempre, ricreando così un altro ingiustificato danno agli enti di ricerca, oltre che ai vincitori di concorsi in attesa da due anni di essere assunti.

Parliamo di un ulteriore danno agli enti pubblici di ricerca, non solo perché non andrebbero assoggettati ai tagli presunti e annunciati della spending review, se è vero che questo è un settore sul qual investire per il futuro del Paese, ma soprattutto perché parliamo di risorse che non costano nulla alla Pubblica Amministrazione perchè sono a disposizione degli enti, in quanto risparmi già certificati sul bilancio per effetto delle cessazioni avvenute nel 2009 e 2010.

Stiamo parlando di assunzioni che già tutto il resto della Pubblica Amministrazione ha già effettuato da due anni e che invece il Comparto Ricerca, a causa di lungaggini burocratiche messe in atto dal ex-Ministro Brunetta e dal MIUR, non ha ancora potuto utilizzare e che rischiano, per il ritardo suddetto, di finire sotto la mannaia dei tagli del governo Monti.

Dietro queste burocratiche autorizzazioni ci sono poi le assunzioni dei vincitori di concorso che attendono di poter essere assunti dopo aver superato un regolare concorso e si tratta di circa un migliaio di assunzioni. 

E’ una vergogna tutto questo e poi si parla di fuga dei cervelli dall’Italia!

Si tratta dell’ennesimo attacco al sistema degli enti pubblici di ricerca, che si aggiunge ai riordini continui, alla logica del commissariamento degli enti, al taglio delle risorse finanziarie, alla precarizzazione crescente, al blocco contrattuale, al blocco dell’applicazione delle norme che consentono il reclutamento attraverso la tenure track prevista dall’art. 5 del CCNL.  

Occorre reagire con forza a tutto questo e continuare la mobilitazione già avviata nel settore, per ottenere lo sblocco immediato delle autorizzazioni ad assumere, il rinnovo dei contratti dei lavoratori precari in scadenza, l’applicazione delle norme contrattuali in materia di reclutamento.

Sulla giornata è stato emanato un comunicato congiunto delle segreterie nazionali.