FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3894126
Home » Ricerca » Enti di ricerca vigilati dal MIPAAF: no ai tagli e all’art. 12 del decreto 95/12

Enti di ricerca vigilati dal MIPAAF: no ai tagli e all’art. 12 del decreto 95/12

Nell’incontro del 18 luglio i sindacati hanno contestato duramente i tagli agli EPR in agricoltura e l’art 12 sulla soppressione dell’INRAN.

20/07/2012
Decrease text size Increase  text size

Per illustrare l’incontro svoltosi il 18 pomeriggio con il Sottosegretario Braga è bene partire dalle conclusioni.

Il Sottosegretario si è impegnato a sottoporre al Ministro Catania i seguenti punti, individuati a seguito di una discussione a tratti anche molto animata:

  1. questione della mobilità del personale INCA (le OO.SS. hanno chiesto il passaggio nei ruoli CRA), escludendo la previsione di mobilità “coatta” come previsto dal decreto;
  2. questione INRAN: perché, a 2 anni dall’accorpamento con ENSE e INCA, è stato nuovamente “spacchettato” dal decreto 95 con modalità tali da creare disparità di trattamento del personale INRAN ed un evidente “conflitto di interessi” con la confluenza dell’ex ENSE nell’Ente Risi (tutto l’INRAN deve rimanere nel comparto Ricerca confluendo nel CRA);
  3. problema economico che si verrebbe a creare per il CRA qualora ricevesse solo il personale ex INRAN e non anche le risorse economiche necessarie per le poste fisse (es. stipendi);
  4. richiesta di un intervento del ministro Catania per l’eliminazione dei tagli agli enti vigilati dal MIPAAF, analogamente a quanto fatto dal ministro Profumo che ha preso posizione chiedendo la cancellazione dei tagli agli EPR vigilati dal MIUR;
  5. perché 2 dei 3 EPR vigilati dal MIPAAF vengono accorpati, ignorando l’INEA e soprattutto la sua situazione finanziaria, che non è certo rosea ed è aggravata dai tagli imposti dal decreto;
  6. perché si mantiene un direttore generale (ed i relativi emolumenti) di un ente (l’INRAN) che è soppresso?

Il prof. Braga si è impegnato a rendere noti tempestivamente gli esiti del colloquio con il Ministro, che dovrebbe già avere avuto il 19 luglio, in particolare per quanto riguarda gli interventi che il ministro stesso intende fare in merito ai punti evidenziati sopra.

Il DG CRA, dott. Ambrosio, ha rappresentato l’impossibilità per il CRA di farsi carico del deficit dell’ex INRAN, chiedendo che del disavanzo si faccia carico il Governo attraverso l’aumento del contributo al CRA.

Il Dott. Vaccari ha precisato che la norma è stata scritta per fare cassa, “riducendo il perimetro della pubblica amministrazione”, “eliminando il più possibile realtà dal settore pubblico e riducendo l’impatto economico sul conto della pubblica amministrazione” in conto MIPAAF. Ha precisato inoltre che di tre enti (Ente Risi, CRA e INRAN) se ne sono accorpati due soddisfacendo l’esigenza di ridurre la P.A. Continuando ad ignorare l’INEA che, come detto, si trova in una situazione finanziaria per certi versi anche più problematica di quella dell’INRAN. Ha comunque precisato che è condivisibile l’opportunità di evitare la messa in mobilità del Personale ex INCA e per quanto riguarda l’accorpamento dell’ex ENSE, trattandosi di un intervento tecnico, si potrebbe anche prevedere l’accorpamento al CRA.

Tutte le OO.SS. presenti all’incontro hanno sottolineato le anomalie e la profonda incoerenza di un provvedimento che divide l’INRAN in 3 parti, mette in mobilità 15 dipendenti ex-INCA (unico caso di mobilità di dipendenti pubblici individuato direttamente nel decreto), mette a rischio l’occupazione del personale precario, crea problemi economici al CRA, destinatario di una parte del personale INRAN, accorpa un ente che svolge controlli (l’ex ENSE) in un ente (Ente Risi) che è destinatario dei suoi controlli (con rischio di infrazione alla normativa U.E.), mantiene un D.G. di un ente che viene soppresso (alla faccia del risparmio e del taglio della spesa pubblica), aggrava, con tagli incomprensibili, la precaria situazione finanziaria dell’INEA.

Sono evidenti le responsabilità del MIPAAF nella stesura di una norma profondamente sbagliata. Come pure la scorrettezza nei confronti dei sindacati: il confronto con il sottosegretario sui possibili riassetti  del sistema degli enti di ricerca in agricoltura, si è rivelato infine inutile alla luce delle norme contenute nell’art. 12 del decreto 95. Ed è chiaro che l’assenza di un intervento del Ministro Catania sui tagli agli EPR vigilati dal MIPAAF indicherebbe che il ministero condivide i tagli della tabella contenuta nell’allegato 3 al decreto: quindi in caso di mancata correzione del decreto si saprà a chi attribuirne la responsabilità.

Le OO.SS. hanno comunque predisposto emendamenti alla norma (indipendentemente dagli interventi del MIPAAF), che speriamo vadano a buon fine.

Il sottosegretario si è impegnato a illustrarci l’esito dell’incontro con il Ministro; terremo i lavoratori informati sugli sviluppi della situazione.

Altre notizie da: