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CREA: trasformazione dei contratti a tempo indeterminato da part-time a tempo pieno

La FLC CGIL chiede la conversione dei rapporti di lavoro anche per gli stabilizzati dal 1 novembre 2015.

28/03/2017
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Nonostante una nostra specifica richiesta, abbiamo appreso (solo con la pubblicazione del relativo decreto) che l’Amministrazione del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) ha determinato di procedere alla trasformazione a tempo pieno (100%) degli attuali contratti a tempo indeterminato in regime di part-time con esclusione del personale (41 unità) stabilizzato dal 1 novembre 2015 (Bando 30 dicembre 2014).

Nel complesso, le motivazioni addotte e poste in premessa al provvedimento che ha assunto tale determinazione (decreto commissariale 10 marzo 2017) appaiono non verosimili e non in grado di giustificare una tale discriminazione, considerata la riconfermata disponibilità delle risorse finanziarie necessarie.

Pertanto, chiediamo di estendere il provvedimento in questione al personale stabilizzato dal 1 novembre 2015 (Bando 30 dicembre 2014). Inoltre, abbiamo anche avviato le necessarie verifiche per valutare e quantificare eventuali ipotesi di danno arrecato ai dipendenti sul piano retributivo, previdenziale e professionale derivante dall’esclusione dalla trasformazione a tempo pieno (100%) del rapporto di lavoro.

In allegato, della lettera della FLC CGIL inviata ai vertici del CREA ed al MIPAAF.
___________________

Roma, 26 marzo 2017

Commissario straordinario CREA
Dr. Salvatore Parlato

Direttore generale ff CREA
Dott.ssa Ida Marandola

E pc. Capo di Gabinetto MIPAAF
Dr. Ferdinando FERRARA

E pc. Capo segreteria del Ministro Martina
Angelo ZUCCHI

E pc. Capo Dipartimento DQPAI
Luca BIANCHI

Oggetto: Decreto del Commissario n. 30 del 10.03.2017 “Piano triennale del fabbisogno di personale 2014-2016: utilizzo risparmi di spesa a seguito dell’espletamento delle procedure di cui all’art. 52, comma 1- bis del decreto legislativo n. 165/2001”.

Solo dopo specifica richiesta di questa OS, seppur informale, apprendiamo ufficialmente, a seguito della tardiva pubblicazione sul sito istituzionale, che con provvedimento del 10 marzo 2017 questa amministrazione ha assunto la determinazione di procedere alla trasformazione degli attuali contratti a Tempo Indeterminato in regime di part-time a tempo pieno 100% con esclusione del personale, pari a 41 unità, di cui alle procedure di stabilizzazione avviate con Bando del 30.12.2014.

Il provvedimento è motivato in via di autotutela amministrativa, nelle more della conclusione del procedimento relativo all’indagine condotta dalla Guardia di Finanza per conto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, nell’ambito della quale con ordine di esibizione del 9 dicembre 2016 è stato richiesto all’Amministrazione di produrre documentazione in relazione alla “stabilizzazione dei precari di cui al bando del 30.12.2014”.

Questi i fatti in estrema sintesi, nel merito si osserva quanto segue.

In primo luogo la mancata condivisione preventiva e/o informativa alle OOSS, in occasione di un passaggio così evidentemente delicato e atteso dalle lavoratrici e lavoratori interessati che al contrario POTEVA e DOVEVA essere tempestivamente comunicato.

Le dichiarazioni, di cui era stata data ampia e certa comunicazione, rese nelle settimane precedenti il Decreto in oggetto, anche in sede MIPAAF (autorità vigilante) il 3 febbraio 2017, circa la scelta di procedere alla trasformazione senza esclusioni, con trasmissione anche dei relativi prospetti di calcolo da parte dell’amministrazione, hanno creato legittime aspettative da parte degli interessati.

Come riportato nel Decreto stesso, già dallo scorso 9 dicembre 2016, cioè ancor prima che fossero completate le procedure concorsuali, che poi hanno reso disponibili le necessarie risorse nell’ambito del budget assunzionale del Piano Triennale di Fabbisogno del personale, era nota l’indagine dell’Autorità Giudiziaria senza che però ciò impedisse di dichiarare un orientamento, poi modificato nel Decreto 30 del 10 marzo 2017.

Il richiamo alle indagini in corso da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma non fa alcun riferimento al tipo di reato contestato.

Il provvedimento di sospensione in autotutela non tiene conto degli interessi dei destinatari, non dichiara, ne potrebbe, la illegittimità del provvedimento amministrativo oggetto dell’indagine, come anche la sussistenza di un interesse pubblico attuale e concreto alla sospensione del provvedimento e che quindi non esistono, secondo questa OS, condizioni di merito, tali da giustificarlo.

Il presunto danno erariale è difficilmente ipotizzabile a seguito della semplice acquisizione di documenti da parte della polizia giudiziaria ed in assenza di qualunque atto del magistrato inquirente che prefiguri il potenziale riscontro di un reato.

È ASSOLUTAMENTE INACCETTABILE per questa OS e per il personale collegare la trasformazione in oggetto, ora sospesa, alla conclusione del procedimento giudiziario per la EVIDENTE impossibilità di determinarne un termine certo.

Nel complesso le motivazioni addotte e poste in premessa al Decreto 30 appaiono NON VEROSIMILI e non in grado di giustificare la sospensione di un provvedimento ampiamente annunciato vista la dichiarata disponibilità delle risorse necessarie.

Sulla base di queste considerazioni SI CHIEDE CON URGENZA di estendere il provvedimento in oggetto al personale di cui la Bando “stabilizzazione dei precari di cui al bando del 30.12.2014” oggi escluso, si comunica inoltre che questa OS ha avviato in sede legale le necessarie verifiche per valutare e quantificare eventuali ipotesi di danno sul piano retributivo, previdenziale e professionale derivante dall’esclusione dal provvedimento in oggetto.

Distinti saluti

Responsabile comitato ente CREA FLC CGIL
Massimo Morassut

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