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Scuole sarde messe in condizione di non funzionare, Dirigenti scolastici protestano

In un documento le ragioni a fondamento della decisa e articolata iniziativa di mobilitazione e di lotta promossa unitariamente dalla FLC CGIL, CISL Scuola, SNALS Confsal e UIL Scuola, della Sardegna.

23/05/2011
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FLC CGIL - CISL Scuola - UIL Scuola - SNALS
Documento Unitario Vertenza Dirigenti Scolastici della Sardegna

L'assemblea sindacale del 16 maggio dei Dirigenti Scolastici, indetta dalla FLC CGIL, CISL Scuola, SNALS Confsal e UIL Scuola della Sardegna, si è chiusa con la richiesta di un percorso di mobilitazione e di lotta. Condividendo e sostenendo questa forte sollecitazione le scriventi Organizzazioni Sindacali articolano questo percorso nelle seguenti tappe:

  • l'immediata definizione puntuale delle richieste dei Dirigenti Scolastici,
  • incontri istituzionali urgenti con l'Assessore Regionale della Pubblica Istruzione e con il Ministero dell'Istruzione, reputando invece consumata l'interlocuzione con l'Ufficio Scolastico Regionale,
  • denunzia alla pubblica opinione della grave situazione,
  • ampliamento delle iniziative giudiziarie a tutela dei diritti dei dirigenti;
  • decisione, oramai improcrastinabile, di una giornata di sciopero.

Tra i Dirigenti Scolastici è fortemente diffuso, insieme ad una crescente difficoltà nello svolgere le funzioni di direzione delle scuole, il disagio per le scelte dell'Amministrazione, che li fanno sentire abbandonati a se stessi e giudicati in modo ingiusto.

La drammatica riduzione delle risorse alle scuole pubbliche sta costringendo i Dirigenti Scolastici, per non interrompere il servizio scolastico, a scelte dolorose: come chiedere contributi volontari alle famiglie. Paradossalmente, i Dirigenti Scolastici subiscono persino l'accusa, denigratoria, di voler così screditare l'Amministrazione. Deve essere denunciato l'irresponsabile tentativo di rompere l'alleanza fra la scuola e le famiglie e quello di compromettere il rapporto fiduciario alla base della funzione educativa del sistema di istruzione.

In questo periodo la Dirigenza Scolastica ha fronteggiato la grande confusione seguita al Dimensionamento della Rete Scolastica Sarda, in cui, oltre ai tagli, ha anche constatato persino il contrasto tra Regione e Ministero dell'Istruzione per la mancata attuazione dei deliberati della Giunta Regionale. Gli studenti sardi si sono iscritti a scuole e indirizzi che non esistono e saranno costretti all'ultim'ora a modificare le loro scelte: è davvero forte il rischio, per i Dirigenti, di essere loro considerati i responsabili della situazione, in considerazione del fatto che essi sono l'interlocutore diretto di famiglie e studenti.

Ancor più complessa è la gestione delle operazioni di definizione di classi, cattedre e posti di insegnamento per il prossimo anno scolastico. L'enormità dei tagli disposti dall'Ufficio Scolastico Regionale ha ridotto drasticamente l'offerta formativa, mette a rischio anche la prosecuzione dei corsi di studio per gli studenti, elimina la garanzia del sostegno per gli alunni disabili, rende enormemente più difficile l'insegnamento e mette a rischio l'apertura delle scuole. E' sicuro che la dispersione scolastica aumenterà e che, anche in questo caso, la Dirigenza scolastica sarà al centro di contestazioni e di azioni giudiziarie da parte delle famiglie.

A tutto questo deve essere aggiunta la gravissima violazione dei diritti contrattuali della Dirigenza Scolastica in Sardegna.

L'Ufficio Scolastico Regionale, per gravi deficienze organizzative,

  • non ha ricostruito, per anni, la posizione personale di ciascun dirigente scolastico, con le varie modifiche e conseguenti spettanze, non liquidando da vari anni i dovuti emolumenti;
  • non ha consentito di percepire, a tutt'oggi dopo circa 6 mesi, gli aumenti contrattuali dovuti in ragione dei contratti regionali, tardivamente firmati, per colpa dell'Amministrazione, lo scorso anno.

Ancor più grave è la scelta fatta dall'Ufficio Scolastico Regionale di disdettare unilateralmente il Contratto Regionale del 2007 con la conseguente riduzione degli stipendi dei Dirigenti Scolastici.

Scelta aggravata dal fatto che il Direttore Generale non ha voluto dare attuazione all'Intesa Nazionale del mese di marzo 2010 che intendeva sanare l'inaccettabile situazione del trattamento differenziato dei Dirigenti Scolastici della Sardegna rispetto a quelli della Penisola.

Queste le RAGIONI a fondamento della decisa e articolata iniziativa della FLC CGIL, CISL Scuola, SNALS Confsal e UIL Scuola, della Sardegna, in prosecuzione anche di quella del giugno scorso.

Cagliari 18 maggio 2011

Tag: organici, tagli