La prima festa della Scuola del Popolo di Oristano
Un consuntivo positivo e tante nuove idee.
Dopo tre anni di attività (periodo che verrà ricordato per la bufera della pandemia) corsisti, docenti, collaboratori, Dirigenti scolastici, Dirigenti sindacali si sono trovati, lo scorso 23 giugno ad Oristano nel Liceo De Castro, a festeggiare il mondo e la gente della Scuola del Popolo di Oristano.
Tanti ospiti: cominciando dal prof. Pino Tilocca, Dirigente Scolastico del Liceo De Castro a una folta schiera di Dirigenti sindacali come Andrea Sanna della Cgil di Oristano, Caterina Cocco della Cgil Sarda e Manuela Calza della Segreteria Nazionale della Flc Cgil (il sindacato che accoglie Scuola, Università e Ricerca). Presente il neo eletto sindaco di Uras Samuele Fenu, che ha voluto toccare con mano l’attività di tanti suoi concittadini, il Presidente Dell’Auser di Uras Gianni Piras e Leonardo Nurra dell’Unione Italiana Ciechi. Gigi Taras, coordinatore provinciale della Scuola del Popolo, ha relazionato sull’attività svolta dando il via ad una serie di interventi che hanno visto alternarsi docenti, corsisti e ospiti. Interessante l’intervento della Dirigente Scolastica del CPIA 4 di Oristano che ha rilanciato l’idea di un patto territoriale per la formazione e animazione culturale dedicata agli adulti. Il responsabile Nazionale della Scuola del Popolo Ivo Vacca, ha invece delineato la nuova proposta di “Non è mai troppo tardi”. Di certo, dal suo timido apparire con i primi 20 corsisti nel 2019, si è passati agli odierni dieci corsi che hanno funzionato ad Oristano città. A questi si aggiungono i quattro dell’Auser di Terralba (ultima arrivata) e Uras.
Ma non finisce qui: attraverso una specifica convenzione tra la Cgil e il CPIA n. 4 di Oristano si sono aggiunti ulteriori due corsi tenutisi a Oristano e Uras. Centinaia i corsisti che hanno aderito a questo progetto. Quindici i “docenti” che hanno tenuto i corsi in presenza, ma se consideriamo i collaboratori sui social, questo numero supera le 50 unità. Svariati gli accordi di collaborazione firmati con Auser, associazioni di volontariato e Fondazioni. Numerose le azioni di solidarietà proposte e realizzate, anche in collaborazione con i “Tenores di Neoneli”, fino ad arrivare alla creazione di una “biblioteca del Popolo” che si spera di inaugurare a breve. Ma soprattutto si tratta di un modello che ha contagiato una dozzina di realtà in giro per l’Italia: da Prato a Cuneo, da Roma a Palermo, passando per Catania, Caserta o Alessandria solo per citare alcune esperienze.
Ma cos’è la Scuola del Popolo? L’obiettivo dichiarato è quello di trasformare le sedi e i luoghi della Cgil in centri di animazione culturale, oltre che di azione politico-sindacale. Il cuore del progetto sono ovviamente i collaboratori volontari. Si tratta di iscritti della Cgil, soprattutto docenti in pensione, ma non solo, che in maniera volontaria e solidaristica si mettono a disposizione come protagonisti di questo sforzo. Grazie al loro impegno la Cgil può agire nel campo dell’animazione culturale, interagendo più strettamente col territorio e rispondendo a inascoltati bisogni di larghi strati della popolazione. Il termine “scuola” non deve trarre in inganno: la mission del progetto non è infatti quella di fare corsi, che sono da considerare un semplice strumento, quanto quella di stimolare la socialità, di favorire il dibattito o la ripresa di percorsi culturali e di studio interrotti e così via. Ma si tratta di un progetto vivo, che cresce e si trasforma. Davanti alla pandemia, infatti, preso atto che i corsisti non potevano frequentare i corsi in presenza, la “Scuola del Popolo” si è presentata “a casa” dei corsisti attraverso la rete web. Da qui nasce il progetto “Non è mai troppo tardi”, esattamente come fece la RAI negli anni 60 col maestro Alberto Manzi, trasmettendo le lezioni nell’etere; la Scuola del Popolo ha però sostituito il tubo catodico del televisore col la rete web. Da qui l’invenzione delle pillole che silenziosamente, puntualmente e inesorabilmente, ogni mattina alle 6 partono, trasportando le mini lezioni della Scuola del Popolo di Oristano (quelle che affettuosamente vengono chiamate “pillole”), propagandosi in una rete che oggi collega circa 1.500 persone. Piccolissimi video di circa 4 minuti frutto dell’impegno di 50 collaboratori sparsi per l’Italia, raggiungono i corsisti di “Non è mai troppo tardi”. Si tratta in una rete complessa, che va dalla Sicilia alla Toscana, dal Piemonte alla Sardegna fino al Lazio. Sono disponibili 310 lezioni (il cui numero aumenta giornalmente), raccolte in 27 corsi che spaziano dalla filosofia al diritto, dalla poesia alla matematica, dalla fisica alla rilettura della Costituzione, dalla grammatica ai tutorial per recuperare antiche ricette.
Per tutti un arrivederci per le future attività dei prossimi corsi 2022/23, dei quali non si potrà fare più a meno.
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