Fondi PNRR e dispersione scolastica: servono interventi strutturali e condivisi, non misure occasionali
La nota della Flc Cgil Puglia: "indispensabile assumere personale e disporre di strutture adeguate, il progetto regionale “Puglia scuola +” coinvolga le scuole escluse"
È molto grave il comportamento assunto dal Ministero dell’Istruzione che, nell’assegnare a 3.198 scuole sul territorio nazionale la prima tranche di risorse del PNRR finalizzate alla riduzione della dispersione scolastica, ha adottato criteri di ripartizione a dir poco discutibili sia nel merito che nel metodo ispirati, molto probabilmente, da un malcelato proposito di disintermediazione sindacale. In Puglia sono 212 le scuole individuate (34% del totale) (68 in provincia di Bari, 24 a Brindisi, 49 a Foggia, 36 a Lecce e 35 a Taranto) per un ammontare di € 43.131.439,89.
Sul piano del merito
Osserviamo, innanzitutto, che l’esito di tale decisione in Puglia lascia escluse dal finanziamento il 66% delle scuole. Certamente la FLC CGIL considera prioritario l’obiettivo del contrasto della dispersione e di superamento dei divari territoriali ma non può non denunciare la pericolosità di procedere utilizzando come criterio i risultati delle prove Invalsi svilendo, di fatto, il ruolo che tutto il personale scolastico svolge con passione e dedizione. Le prove INVALSI nel tempo hanno trasformato la propria vocazione passando dalla somministrazione di test a campione (valutazione campionaria) per la valutazione del sistema scolastico nazionale alle prove standardizzate di natura prevalentemente censuaria finalizzate alla misurazione e certificazione di competenze individuali di alunne e alunni, studentesse e studenti, alla valutazione delle singole scuole e, indirettamente, anche degli insegnanti trascurando, inoltre, che la natura standardizzata dello strumento di misurazione adottato confligge con l’infinita varietà di casi che compongono la realtà misurata.
La fiducia riposta nelle prove standardizzate raggiunge poi livelli parossistici, se non patologici, quando si consideri che si è creata, su proposta diretta dell’INVALSI, una tipologia di dispersione scolastica tutta italiana definita “dispersione implicita” o “nascosta” con cui si individuano gli studenti che “conseguono il titolo di scuola superiore ma senza aver raggiunto le competenze fondamentali previste”, come si legge sul sito INVALSI che, in questo modo, opera un’invasione di campo nei confronti della valutazione dei docenti del consiglio di classe attività didattica, peraltro, molto più complessa di una semplice rilevazione estemporanea che ha già prodotto grossi danni nella distribuzione della prima tranche di risorse del PNRR finalizzate alla riduzione della dispersione scolastica “esplicita”
Il ruolo della regione
Sarà opportuno, a questo punto, che il progetto regionale “Puglia scuola +” in cantiere per il prossimo anno scolastico, intervenga prioritariamente a riequilibrare la situazione destinando le risorse regionali (sono previsti 25 milioni di € di finanziamento in via prioritaria alle scuole pugliesi del I ciclo, di fatto escluse dal provvedimento ministeriale. E non a caso, come FLC CGIL Puglia, abbiamo più volte chiesto all’assessore Leo che la Regione si attivi per stipulare un accordo con il ministero affinché si giunga rapidamente al riconoscimento del servizio svolto come servizio utile al riconoscimento del punteggio ai docenti e al personale Ata coinvolti nelle attività del progetto, come verificatosi in passato con il progetto “Diritti a scuola”.
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