Genova: anche dalle singole scuole la denuncia della carenza di organici e di risorse
La lettera perta del I circolo didattico di Sampierdarena è stata approvata dall'assemblea dei lavoratori del Circolo Didattico di Sampierdarena I di Genova
LETTERA APERA
Al Presidente del Consiglio
On. Romano Prodi
Al Ministro della Pubblica Istruzione
On. G. Fioroni
Al Ministro dell’Economia
On. T. Padoa Schioppa
Al Direttore Scolastico Regionale
Dott. Attilio Massara
All’Assessore all’Istruzione e Formazione
della Regione Liguria
Dott. M. Costa
All’Assessore alla Sanità
della Regione
Dott. Claudio Montaldo
Alla Dirigente Scolastica del C. D.
Sampierdarena I
Dott. Anna Bianchi
Al Consiglio di Circolo
di Sampierdarena I
Alle O.O.S.S. FLC Cgil – CISL Scuola
UIL Scuola SNALS
di Genova e Liguria
Alle O.O.S.S. FLC Cgil CISL Scuola
UIL Scuola SNALS Nazionali
Agli Organi di stampa
Noi insegnanti del Circolo Didattico di Sampierdarena I di Genova assistiamo tutti i giorni, ormai da anni, con sgomento e perché no con tristezza, al continuo e inarrestabile impoverimento delle risorse fornite alla scuola pubblica e all’inevitabile declino qualitativo che ne consegue, solo rallentato dall’impegno di chi opera in essa a tutti i livelli, per tappare le falle di una barca che ormai fa acqua da tutte le parti.
Riportiamo qui solo pochi esempi concreti fra i tanti che si potrebbero citare, certi di descrivere una situazione tristemente generalizzata nel Paese:
- a causa della riduzione del numero degli insegnanti in rapporto alla cresciuta domanda di T.P. delle famiglie il nostro Circolo Didattico si è visto costretto nell’anno scolastico 2006/07, dopo una resistenza di qualche anno, a modificare l’orario degli alunni passando dalle 40 ore alle 38 ore settimanali con l’ovvia conseguente ricaduta negativa sulle famiglie;
- a causa del taglio degli organici già operato e di quello previsto, il tempo pieno che conosciamo, sia in termini orari (40 ore), che di qualità dell’offerta formativa grazie alla compresenza degli insegnanti, è destinato a scomparire in tempi brevissimi per lasciar posto ad una sorta di “modularizzazione” confusa e sicuramente più povera di risorse;
- la carenza di fondi e quindi il rapido esaurimento degli stessi, tra le altre disfunzioni , rendono ormai impossibile assumere supplenti; ciò implica scelte dolorose: si suddividono gli alunni in più classi e/o si sacrificano progetti, contemporaneità, laboratori, attività di recupero…… in una parola la qualità dell’offerta formativa, senza considerare che ogni classe scoperta crea una quotidiana emergenza vista l’età dei bambini;
- le ore di sostegno assegnate sono inadeguate a rispondere alle reali necessità degli alunni diversamente abili e sfidiamo chiunque a non ritenere questa una forma di inciviltà sociale;
- le utili figure del medico scolastico, dell’assistente sanitaria, lo stesso Consultorio sono in via di estinzione….. non appartengono più alla nostra realtà;
- l’applicazione del D.P.C.M. 185/06 riduce ulteriormente sia il ruolo dei servizi consultoriali sia il numero degli insegnanti di sostegno, al fine di ottenere un risparmio su servizi a famiglie e alunni in grave stato di difficoltà vanificando il reale inserimento degli alunni disabili e il loro precoce recupero; per non parlare del disagio psicologico nel dover affrontare l’ennesima visita da parte di una commissione medica.
Vorremmo che, una volta tanto, le nostre parole non suonassero come l’ennesimo sfogo di insegnanti frustrati e malpagati, alla ricerca di attenzione e comprensione per i LORO problemi. La nostra preoccupazione invece è tutta per il grave stato di disagio in cui versa la scuola italiana e soprattutto per il futuro incerto e avventuroso che l’attende in mancanza di un reale cambiamento di rotta.
Abbiamo sperato che le parole spese in campagna elettorale relative alla centralità della scuola per il futuro del nostro Paese, si traducessero poi in risorse e attenzioni adeguate che fino ad oggi, non ci sono state. Anzi …. Si prospettano all’orizzonte ulteriori e gravissimi tagli di posti di lavoro, di ore di sostegno, di fondi per le singole scuole che metterebbero definitivamente in ginocchio la scuola pubblica.
La parola “Autonomia” suona come una tristissima nota vuota, priva di alcun significato ….. questo proprio quando le necessità di una società sempre più complessa, articolata e multietnica incalzano, e si ha il dovere di assicurare a TUTTI istruzione, formazione e integrazione.
Certi di esprimere un sentire comune, chiediamo a tutti gli organi competenti una svolta che affronti i nodi qualitativi del nostro sistema di istruzione, che stanzi risorse adeguate, in sostanza che si passi dalle “belle” parole dei convegni e delle interviste ai fatti concreti.
Il documento è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea Sindacale unitaria del 30/03/07 da tutte le scuole e gli istituti della Valpolcevera e del Centro-Ovest.
Genova, 30 marzo 2007
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