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EDA: convegno internazionale dell’Università Roma Tre

Si è tenuto il giorno 11 maggio 2007 il convegno su: “I principi comuni europei per il riconoscimento e la validazione degli apprendimenti non formali e informali”

24/05/2007
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Il dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università RomaTre ha organizzato il convegno internazionale su: “I principi comuni europei per il riconoscimento e la validazione degli apprendimenti non formali e informali” per discuteresugli attuali cambiamenti che stanno investendo il mondo dell’università, nello specifico tema del riconoscimento e validazionedelle competenza informali e non formali.

Il convegno è stato introdotto dalla Prof.ssa Aureliana Alberici che ha sottolineato come le politiche comunitarie siano di stimolo per la realizzazione di uno spazio europeo dell’apprendimento permanente: “In questo senso, la complementarietà degli apprendimenti formali, non formali e informali e il riconoscimento delle competenze comunque acquisite costituiscono una questione centrale delle politiche comunitarie”.Il riconoscimento delle competenze per il sistema universitario, a partire dalla dichiarazione di Bologna diventa un obiettivo da perseguire con convinzione anche in vista della riforma dei curricola universitari.

Il documento “Principi comuni europei per la validazione di apprendimenti non formali ed informali”, elaborato dal Consiglio dell’Unione Europea nel 2004, hafortemente caratterizzato la discussione e l’elaborazione di modelli in questi anni in alcuni Paesi dell’UE. Un elevato apporto è venuto dalla Francia , che ha messo in atto delle forme di validazione di apprendimenti non formali ed informali di particolare rilevanza.

Nel panorama internazionale del convegno Il Prof. Michel Feutrie (Università di Lille, presidente dell’ EUCEN) nella sua relazione introduttiva : I principi comuni europei per il riconoscimento e la validazione degli apprendimenti non formali e informali ha presentato lo stato dell’arte nei Paesi dell’UEmentre la Prof.ssa Agnès Veilhan (Università Paris III Rete VAE) ha presentato: L’esperienza francese di validazione delle competenze professionali ed esperenziali per adulti che rientrano all’Università”.

Alla discussione, oltre ad esponenti degli organismi istituzionali e della Confindustria, hanno partecipato Maria Brigida per la FLC Cgil e Roberto Pettenello per il dipartimento formazione e ricerca della CGIL.

Il convegno, che affrontava in particolare il tema della certificazione dei crediti per gli adulti che rientrano nella formazione universitaria, ha spaziato anche sulle tematiche complessive dell’educazione per tutto l’arco della vita a partire dal documento della commissione europea del 23 novembre 2006. Nei vari interventi dei rappresentanti del Ministero del Lavoro, del Ministero dell’Istruzione, del Ministero dell’Università e dei rappresentanti delle Regioni è emersa la necessità di una maggiore attenzione e impegno su tutto il percorso del lifelong-learning, per realizzare un sistema di certificazioni come strumento strategico per raggiungere gli obiettivi espressi nei vari documenti istituzionali.

Come FLC Cgil abbiamo sottolineato i ritardi e le difficoltà di questo processo ed in particolare la forte esigenza di costruire standard di validazione delle competenze sia nel sistema di istruzione che in quello della formazione professionale. E’ quantomeno anomalo che a fronte di standard europei per il riconoscimento dei titoli post secondari, ancora non sia stato attuato un sistema nazionale di qualifiche professionali che metta ordine all’attuale proliferazione di qualifiche regionali non riconosciute a livello nazionale. Il sistema di certificazione è inoltre da considerarsi fondamentale per un effettivo sviluppo della formazione professionale iniziale e continua.

E’ emblematico, di una situazione di grave ritardo, il caso degli IFTS, il cui titolo in uscita non viene riconosciuto, ad oggi, dalle Università che pure sono tra i promotori di tali percorsi.

Inoltre c’è la necessità di costruire un sistema di certificazione delle competenze concordato a livello nazionale utilizzabile per tutte le attività formative ivi comprese quelle che fanno capo ai fondi paritetici interprofessionali .

Le attuali leggi sul mercato del lavoro e del sistema d’istruzionepongono la necessità di istituire un sistema di riferimento di standard nazionali entro una prospettiva europea delle certificazioni, percorso appena intrapreso dal Ministero dell’Istruzione con il riconoscimento a livello nazionale di 14 figure professionali o dal tentativo di studio di percorsi di applicazione in forma sperimentale del progetto “ sistema ECVET ”.

Abbiamo anche ribadito che la validazione delle competenze nel sistema di istruzione deve essere uno degli elementi portanti per garantire un sistema di educazione per l’intero arco della vita di cui abbiamo discusso nel Convegno nazionale del 16 febbraio scorso .

In questo senso abbiamo sollecitato i rappresentanti dei ministeri coinvolti a procedere tempestivamente alla predisposizione di una proposta complessiva sull’educazione per l’intero arco della vita previo un approfondito confronto con le parti socili e alla piena applicazione del comma 632 della finanziaria 2007 sui centri provinciali per l’istruzione degli adulti.

Roma, 24 maggio 2007