Scuola elementare Cittadella, FLC CGIL Modena: “La scuola è l'unico vero luogo di integrazione, inutili e dannose le parole del centro-destra modenese”
Comunicato stampa FLC CGIL Modena del 9 ottobre 2017
A cura della FLC CGIL di Modena
Se c’è una cosa che lascia esterrefatti nell’intervento degli esponenti del centrodestra modenese è la violenza verbale delle affermazioni e degli argomenti usati per attaccare il sistema scolastico e chi ne fa parte, su una vicenda certamente complessa, ma che la scuola ha gli strumenti e le risorse per poter gestire bene. La vicenda è quella ben nota della scuola elementare Cittadella di Modena con una forte presenza di bambini di origine straniera.
L’uso di espressioni come “Inizio della fine”, “Operazione sostituzione di popolazione”, “Ubriacatura di tanti dirigenti scolastici” rappresenta nei fatti un’offesa al lavoro quotidiano e alle competenze di migliaia di persone: insegnanti, dirigenti scolastici, collaboratori.
Usare quelle parole vuol dire non sapere cosa si fa quotidianamente nelle nostre scuole, vuole dire non conoscere le dinamiche che si sviluppano nelle classi, vuol dire soprattutto mortificare il lavoro, la passione e le competenze di chi tutti i giorni rende le scuole l’unico vero luogo in cui si pratica e si realizza l’integrazione.
Perché questo accade nelle scuole italiane. In silenzio, senza clamori, senza riflettori accesi: si sta insieme, si studia, si lavora, si condividono esperienze e percorsi di vita, a prescindere dalla parte del mondo in cui si è nati o sono nati i propri genitori, a prescindere dall’appartenenza a categorie o classi sociali. Si impara, semplicemente, a diventare cittadini italiani e del mondo.
È per questo motivo quindi che, ancora una volta, come in questo caso, la politica che interviene sulla scuola lo fa in modo sbagliato e dannoso, finalizzato esclusivamente a strumentalizzazioni politiche. Di tutto ha bisogno la scuola, tranne che di politici che fanno speculazione a fini elettorali.
Servono invece prudenza, sostegno e rispetto per un lavoro complesso e delicato, che ancora oggi – proprio a causa della politica – non ha il riconoscimento, anche economico, che dovrebbe meritare.
Gli stipendi degli insegnanti italiani, bloccati da ormai più di 8 anni per scelta unanime dei governi di centro destra e centrosinistra, sono tra i più bassi in Europa.
Eppure alla scuola, agli insegnanti, si chiede di assolvere a compiti delicatissimi: formare i bambini e i ragazzi e dare loro gli strumenti e le possibilità per essere persone autonome, capaci e consapevoli.
Compiti che, nonostante tutto, nonostante le difficoltà e anche nonostante la politica, chi lavora nella scuola continua ad assolvere con passione e competenza
Per questo faccio un invito alla politica: se non avete argomenti e non avete altri fini che non quelli di strumentalizzare, state lontani dalla scuola: quando si arriva a speculare sulla scuola e sui bambini si è arrivati veramente a raschiare il fondo e bisognerebbe solo vergognarsi.
Claudio Riso, Segretario FLC CGIL Modena
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