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CGIL e FLC Emilia Romagna chiedono soluzioni per la corresponsione totale delle borse di studio universitarie in Regione

Secondo notizie di stampa, sarebbero oltre 3.000 gli studenti che, pur idonei, non potrebbero beneficiare della borsa di studio.

22/12/2017
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A cura della CGIL e FLC CGIL Emilia Romagna

È di questi giorni la preoccupazione relativa agli oltre 3.000 studenti universitari che, stando alle notizie di stampa, se pur idonei, non potrebbero beneficiare della borsa di studio.

Una doccia fredda per coloro che, da settembre, sapendo di essere idonei, hanno regolarmente programmato i loro percorsi di vita e di studio nelle nostre città.

La situazione sembrerebbe attribuibile al ritardo sulla procedura di riparto dei fondi statali per il diritto allo studio universitario alle Regioni e quindi al ritardo dei trasferimenti che comunque potrebbero essere insufficienti a coprire l’intero fabbisogno.

A rendere ancor più’ difficile la situazione si aggiunge l’iniziativa di Regione ed Ergo di abbassare l’importo delle borse di studio, al fine di estendere il numero degli assegnatari dal 79% all’85% degli idonei, creando ulteriore criticità per gli studenti universitari della nostra Regione.

Cgil Emilia Romagna e FLC CGIL Emilia Romagna, nel ribadire l’importanza e la centralità del diritto allo studio utile anche a combattere le crescenti diseguaglianze sociali, auspicano uno sforzo politico di Governo e Regione per sostenere e rispondere concretamente al fabbisogno espresso.

A tal fine Cgil e FLC CGIL Emilia Romagna chiederanno un incontro urgente alla Regione Emilia-Romagna.